A tempi dell’università ero solito alleggerire lo studio sintonizzandomi su Eurosport e godermi il break guardando o gli Europei di Calcio di Futsal (il nostro amato calcetto), che per la verità non capitavano troppo di frequente, giocandosi per un periodo piuttosto limitato nel tempo e svolgendosi con cadenza quadriennale, oppure chissà quale partita di snooker di chissà quale torneo sparso tra Londra e Glasgow. Per chi non lo sapesse, lo snooker è un gioco fantastico: è simile al biliardo, quello a cui giocavate di straforo in bisca quando marinavate le lezioni al liceo, ma ha regole decisamente più complesse che lo rendono avvincente non solo per chi lo pratica, ma anche per chi ne ammira le gesta da vivo – o, come nel mio caso, dietro a uno schermo.
So di risultare poco credibile, “che ci avrai mai trovato?“, direte voi; ma sono certo che se anche voi aveste visto Ronnie O’Sullivan volteggiare da un lato all’altro del tavolo, mandando in buca le palline colorate con la naturalezza con cui Chef Tony – un altro capace ancora oggi di rubare la mia attenzione, qualsiasi cosa io stia facendo -, allora potreste davvero capirmi: “Ronnie, ma come diavolo fai ad avere tutto sotto controllo in questo modo?“.
Calmi, non temete: sto per arrivare al nocciolo della faccenda. Se non fosse stato uno dei più grandi giocatori di snooker di tutti i tempi, vincendo trofei come nemmeno lo United di Alex Ferguson o il Barca di Pep Guardiola, e magari si fosse dedicato a giradischi e mixer, sono piuttosto certo che si sarebbe rivelato un dj eccellente. Raramente ho avuto modo di ammirare qualcuno in grado di prevedere lo sviluppo di un fenomeno, rigorosamente in presa diretta, come il buon Ronnie. Pensateci: cosa fa un buon dj? Sceglie un disco, ne valuta la resa e poi ne sceglie un altro ancora. E così via, finché la festa non è finita. Cosa fa, invece, un grandissimo dj? Quando si appresta a poggiare la puntina su un disco, nella sua testa sa già quali altri lo seguiranno. E questo è ciò che faceva Ronnie O’Sullivan durante i suoi match di snooker: giocava cercando di mantenere il controllo su tutti i possibili sviluppi futuri della partita.
Ora, visto che pochissimi di voi possono vantare il talento di Laurent Garnier nel leggere il dancefloor, uno dei nostri O’Sullivan della consolle, vogliamo regalarvi il librogame definitivo in grado di costruire fedelmente la storia del vostro dj set, disco dopo disco, cercando di mostrarvi cosa può succedere al suo sviluppo quando non ne siete pienamente padroni.
Siete pronti a un Soundwall versione Bandersnatch? Si parte!
Se sei una giovane dj emersa dalla scena di Francoforte, alternandoti in consolle coi ragazzi di Hard Work Soft Drink al Robert Johnson, allora vai alla SCELTA 5; se invece sei una vecchia bandiera del suono disco di Chicago, ripescato dai ragazzi del Dekmantel per il loro Selectors dopo che Antal ti ha invitato al Rush Hour Weekender per due anni di seguito, allora vai alla SCELTA 6.
SCELTA 1
Sei fuori da guai, è vero, ma l’ultimo di Peggy Gou su Ninja Tune è veramente fuori dal tuo range sonoro abituale e il promoter, che da qualche minuto staziona preoccupato alle tue spalle, se ne è reso conto immediatamente. Che fare? Se scegli una brusca – e pericolosa retromarcia – vai alla SCELTA 7; se invece pensi di risolvere tutto sganciando la tua ultima produzione, appena uscita dallo studio di registrazione, vai alla SCELTA 3.
SCELTA 2
Mai vista una cosa simile da diversi mesi a questa parte, a saperlo che bastava così poco per fare una festa simile…la temperata in pista sta raggiungendo livelli incredibili, tanto da meritarsi un editoriale su DJ Mag. Già te l’immagini: “[…] non si assisteva a una cosa simile dai tempi di Aphex Twin al Field Day Festival!”. Se per suggellare quella che è, a tutti gli effetti, la tua notte decidi di suonare il tuo brano preferito all-time, vai alla SCELTA 8; se pensi sia carino chiedere al dj resident, nonché amico di vecchia data, di fare back-to-back fino alla fine, vai alla SCELTA 4.
SCELTA 3
Il disco è bello, anzi bellissimo e il dancefloor sente finalmente l’adrenalina crescere a tal punto da non poter più fare marcia indietro: lo scettro della serata è nelle tue mani e solo una calamità naturale può compromettere l’esito del tuo set. Se pensi che l’unica cosa da fare sia veleggiare verso la chiusura martellando a suon di 909, vai alla SCELTA 8; se cerchi di alzare ulteriormente il pathos del party suonando un classicone Anni ’90, vai alla SCELTA 10.
SCELTA 4
Quante ne hai vissute tra le mura di questo club…quanti meravigliosi dischi del tuo background hai avuto il piacere di condividere con questo meravigliso (ma al tempo stesso davvero esigente) pubblico? La risposta è una e una sola: tanti, anzi tantissimi. Se decidi di riavvolgere il nastro dei ricordi, vai alla SCELTA 10; se hai voglia di regalare alla pista l’ultimo grande successo che recentemente sta facendo ballare i club di mezzo mondo, vai alla SCELTA 1.
SCELTA 5
Sei giovane, bella e hai un buon seguito in termini di follower sui social – specialmente su Instagram, dove stai collezionando post brandizzati degni di una influencer navigata. Eppure sei pure una dj molto credibile, tanto da guadagnarti la stima e l’appoggio di moltissimi colleghi, su tutti Francesco Del Garda e Nicolas Lutz, per questo non hai paura di osare e sparare le tue cartucce più eclettiche anche quando la pista è lì a chiederti solo di finirla con un colpo di grazia degno del miglior Ken Shiro. Così piazzi sul più bello una perla rarissima acquistata per un caffè e un pacchetto di gomme da masticare al mercato dell’usato di Lione, giusto una settimana fa. Se la pista esplode di gioia, lanciando al cielo centinaia di braccia, vai alla SCELTA 2; se invece il dancefloor ti guarda interdetto, dimostrando un visibile disappunto, vai alla SCELTA 9.
SCELTA 6
Pochi tra i dj in circolazione possono vantare il tuo pedigree: sei una leggenda dell’house music, un’autentica divinità per come maneggi l’isolator del tuo insostituibile mixer rotativo e pochi, anzi pochissimi, hanno all’attivo sulla propria pagina Discogs tante release – sia su vecchie label, bandiere della black music, che su nuove etichette più “trendy”. Per questo un po’ te ne freghi delle reazioni “di pancia” del dancefloor, perché sai bene che i conti si fanno alla fine: se decidi di cambiare continuamente – e repentinamente – suono al tuo set, noncurante di tutto e tutti vai alla SCELTA 7; se invece scegli di affidarti alla tua ultima produzione, vai alla SCELTA 3.
SCELTA 7
Gli occhi del club sono poggiati su di te, nessuno escluso: “ma che cosa sta facendo?”, sembrano chiedersi tutti quanti. Tu mostri il tuo classico sorriso, quello capace di contagiare chiunque vi intercetti in un club: se la tua sicurezza è più forte della pressione che sta via via salendo, via alla SCELTA 9; se invece temi che la situazione ti stia sfuggendo veramente di mano e non puoi fare a meno di giocarti il jolly, ovvero la hit del momento, vai alla SCELTA 1.
SCELTA 8
Ti succede spesso, quando ti fai prendere la mano vai facilmente fuori dai binari, ma che ci vuoi fare?, sei sempre stata una persona impulsiva – difetto che, tra l’altro, ti è impedito di prendere parte a progetti importanti come la Red Bull Music Academy di Montreal nel 2016. Se per tornare pienamente in sella al toro decidi di affidarti al disco più chartato del mese su Resident Advisor, vai alla SCELTA 1; se preferisci attingere all’usato “sicuro” che in passato ti ha premiato, proprio in queste circostanze, vai alla SCELTA 4.
SCELTA 9
Forse questa volta hai esagerato, o forse no. Certo è che non è questo il momento di perdersi d’animo…in fondo sono ancora le cinque del mattino e la notte è ancora giovane! Rapida occhiata alla borsa di dischi, e la scelta è presto fatta, come se qualcuno dall’alto avesse guidato i vostri occhi fino all’EP che vi tirerà fuori da guai. Se avete deciso di affidarvi al classicone anni Novanta, che tante soddisfazioni vi ha dato fin qui, allora andate alla SCELTA 10; se non siete convinti che il vostro set questa sera debba vincere ad ogni costo il premio come più “strano” della stagione, andate alla SCELTA 3.
SCELTA 10
Quando si vuole andare sul sicuro non si può prescindere da qualche vecchio cavallo di battaglia firmato dai vari Kerri Chandler o Chez Damier, e chi se ne importa se il pubblico si aspetta da voi sempre e solo qualcosa di speciale. Kerri e Chez non lo sono in fondo? Sapete cos’altro è speciale? Un brindisi! Anzi due…ma facciamo tre, dai, ché siamo arrivati all’ultima data di un weekend grandioso e domani avete anche il late check-out. Se siete ubriachi marci, martellati dall’alternanza shot di tequila – champagne, vai alla SCELTA 7; se il tuo fottuta leggerezza, che tanto prezzi tanto cari ti ha fatto pagare in passato, questa volta di premia in termini di empatia col pubblico, vai alla SCELTA 2.