Un disco sbruffone e cazzone che viaggia tra le parentesi dello smooth soul in maniera sfrontata, drogata, con passo (lento, lentissimo) irrimediabilmente sexy. Dopo due mixtape arriva il terzo lavoro per Homeshake, progetto solista di Peter Sagar, già chitarrista per Mac De Marco e soprattutto producer e scrittore con un’innata passione per J Dilla, Prince e D’Angelo e per produzioni lo-fi dallo spirito casalingo – oltre che per l’erba, va da sé. “Fresh Air”, con la sua andatura lenta, melliflua e languida si muove nel sottile confine tra la sensualità più spinta e la noia. Quattordici tracce ultra slow e super stoned, semplicissime, al limite dell’essere scontate, con un cantato sciocchino e una cadenza quasi annoiata, su cui però si avvolgono i migliori giri di basso sentiti negli ultimi tempi. Un’atmosfera fumosa e soffusa accompagna insomma tutto l’armamentario di chitarrine, di tastierine, di ninnananne suonate dopo la fame chimica, con un mood sfacciato e vagamente malvagio. Musica buona insomma tanto per i giramenti testa smaltiti fissando il pavimento quanto per sconclusionati spogliarelli di fine serata.
Detto così sembra un disco folle, e forse di fatto lo è: quasi come se Snoop e Warren G si fossero ritrovati a casa strafatti, all’alba, a decidere di fare musica per ridere o di giocare a fare gli indie. Ma credeteci quando vi diciamo che se anche tutto questo è un passo dal non aver senso bastano a) due ascolti veloci per essere assuefatti b) quattro ascolti per correre a cercare le lyrics e scoprire che questo folletto, insieme alla sua band di fattoni, ci gioca e ci fa:
“Kissing, hugging, making love, and waking up and getting high. Kissing, hugging, making love, and waking up and getting hoh, yeah”. Riconosciuto? Canta infatti mimando e sfottendo il celebre duo nella loro canzone più tecnologica: poche parole per capire che l’aria che tira – per quanto rarefatta e dolciastra – è freschissima. Homeshake realizza una gran bella sorpresa e, senza pretendere di scrivere un pezzo di storia, confeziona un disco che suona davvero cool, finendo dritto dritto tra i nomi più fighi da giocarsi nelle conversazioni cazzone. Mentre aspettate la primavera, ve ne raccomandiamo l’ascolto: pur con tutte le sue imperfezioni, potreste non staccarvene più.
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