Dj Hell ovvero Helmut Josef Geier (classe 1962), non è solamente un disk jokey di stanza a Monaco, ma una figura chiave del clubbing internazionale da almeno vent’anni a questa parte, oltre che un imprenditore sopraffino: attraverso la sua personale etichetta, la celebre “Gigolò Records”, ha imposto un suono a cavallo tra house, techno ed electro a dir poco seminale, mettendo sotto contratto decine e decine di artisti, molti dei quali sono divenuti nel tempo veri e propri fenomeni del djing (Fischerspooner, Miss Kittin & The Hacker, Tiga, Vitalic, Zombie Nation solo per citarne alcuni). Ma dietro al personaggio Hell c’è ancora dell’altro, ne abbiamo parlato con il diretto interessato.
Hai dato forma ad un’estetica che è imprescindibile dalla sua controparte musicale: eventi da “next big thing”, partecipazioni di lusso a sfilate di moda, una etichetta presa di mira da Arnold Schwarzenegger in persona, lanciato artisti divenuti in breve tempo dei superstar deejays… Guardandoti indietro che sensazioni hai?
Ho solo l’amore per la musica nel mio cuore. Ho sempre seguito il mio istinto e la mia conoscenza della musica e non ho mai avuto paura di correre dei rischi. Abbiamo cercato di imporre nuovi modi per presentare una etichetta di musica elettronica e mai seguito alcuna regola del music business. La moda e la musica per me sono sempre andate a braccetto e direi che tale rapporto è molto proficuo. Attualmente sono concentrato sui prossimi passi della Gigolò Records, sulla presentazione di nuovi artisti e spettacoli dal vivo.
Dai tempi dei tuoi primi passi nel mondo della musica – i tanto vituperati anni ’80 – ad oggi, quanto è cambiato il dancefloor?
Gli anni ’80 sono stati fantastici, influenti da molti punti di vista, c’è stata la nascita di parecchi generi musicali seminali come house, techno e la new wave. La pista da ballo è ancora un luogo dove la gente si dimentica il mondo reale per vivere, si spera, la magia e la forza della musica elettronica dance.
Qual è secondo te il suono del momento?
La musica house è diventata il suono del nostro tempo, ma è un tipo di house che è differente da quella degli anni ’80. La maggior parte della produzione è digitale e suona molto più dinamica e potente. La “deep house” è tornata ad essere moderna ed è una rivoluzione che sta coinvolgendo i dancefloor di tutto il mondo. Mi piacerebbe chiamarla “new Berlin house” perché è frutto principalmente della Berlino underground, quella che propongono i dj a notte inoltrata fino alle prime ore del mattino.
Sei considerato a tutti gli effetti una icona a metà tra musica, moda ed arte, eppure continui a girare per il mondo a fare il dj con una grande umiltà (ci è capitato di vederti durante l’esibizione al Sonar 2011), è stata solo una nostra sensazione oppure tieni a questo tipo di integrità artistica a “profilo basso”?
Non chiedermelo, ma grazie per averci pensato. Al Sonar Festival ho avuto al mio fianco una laser ballerina, una sorta di strobosfera vivente di nome “Bella Berlin”. Si è esibita con me sul palco. Gli organizzatori del Festival mi hanno chiesto di aprire lo show dei Roxy Music sul palco principale dell’evento.
Parlando invece di Hell imprenditore, se ne sentono in giro di cotte e di crude. Certo fa parte dell’essere investitori in un campo particolarmente spietato. Puoi raccontarci qualche aneddoto legato all’attività da magnate nella Gigolò Records?
Dovrei risponderti caso per caso. La verità è che tutti i soldi che ricava la Gigolò ricadono sugli artisti coinvolti. Abbiamo investito molto in show “senza nomi”, offrendo ai dj e ai produttori una piattaforma assolutamente libera e artisticamente diversificata.
Passando al tuo ultimo disco “Teufelswerk House Remixes”, com’è nata l’idea di affidare alcune tracce del doppio “Teufelswerk” ad artisti che ne restituissero una versione über-house?
Mi piace il termine über-house. Molto bello! Potrebbe essere un buon titolo per l’album stesso. L’idea è stata quella di mettere insieme i migliori produttori dal taglio house in circolazione.
Sei attualmente impegnato in un tour legato a questa operazione house-oriented, ci saranno ospiti a sorpresa ad accompagnarti in console?
Sono quasi sempre da solo quando sono in tour come dj. Ma ho in programma di suonare dal vivo l’anno prossimo e anche di sviluppare alcune idee legate alla promozione nel circuito dei festival. Ci saranno proposte interessanti legate alla parte visuale del live e la mia nuova veste sonora über-house.
Com’è nata la collaborazione con Brian Ferry? Reputiamo “You Can Dance” un pezzo assolutamente Hell style al 100%.
Brian Ferry mi ha chiesto di lavorare insieme perché gli piaceva il lavoro che ho fatto con Diddy. Credo sia la migliore produzione che abbia mai fatto nella mia vita e sono stato molto onorato di lavorare con un maestro come lui.
Rimanendo in tema di collaborazioni musicali di lusso, di Alan Vega e Puff Daddy (Diddy) cosa puoi raccontarci?
Sono entrambi geniali per quello che stanno facendo e hanno grandi personalità. Entrambi amano quello che fanno.
Cosa ti piace ascoltare al di fuori della musica che componi/produci?
Mi piace molto il silenzio ma vengo ispirato anche dal rumore.
Dopo una produzione seducente e per certi versi sperimentale (l’inserto di chitarra in “The Angst & The Angst Pt 2”) di Teufelswerk, cosa ci si può aspettare dal futuro da Hell?
Il nuovo album si regge su concetti già espressi in passato, ma sarà fatto con un nuovo set up e una nuova attitudine. La musica si baserà sulla monotonia e sulla magia di campionamenti e voce.
Sta tenendo d’occhio nuovi artisti da arruolare sotto la Gigolò Records?
Certo, questo mi fa sentire vivo.
English Version:
Helmut Josef Geier (class 1962) alias DJ Hell, is not only a disk jokey resident in Munich but also a key figure of the international clubbing scene almost of the last 20 years. He’s a fine and unique entrepreneur as well: through his personal label, the famous “Gigolò Records” he has imposed an incredible sound which mixes house, techno and electro. He put under contract many artists and most of them – during years – became true phenomena of Djing (Fischerspooner, Miss Kittin & The Hacker, Tiga, Vitalic, Zombie Nation- just to cite someone). We tried to get behind the public figure of Hell in this interview, discovering what’s below his character.
You have given form to an aesthetic which cannot be considered without its musical counterpart (left aside): events like “Next Big Thing”, glamour and luxury participations to fashion show, a label directly criticized by Arnold Schwarzenegger, the launch of artists who became superstar deejays in a while. Just looking back to all your history which kind of sensations do you have?
I have only the love of music in my heart. I always followed my instinct and my knowledge about music and was never afraid of taking any risks. Also we tried to set up new ways of presenting an electronic music label and never followed any rules of the music business. Fashion and music for me was always married and to my understanding it was a very fruitful partnership. Now I am focussed on the next steps of Gigolò Records and presenting lots of new artists and new live shows.
How much has changed the dancefloor since the time you moved the first steps into the world of music -the vilified ’80?
The ‘80s were great and very influential in all directions and also the birth of lots of music genres like house, techno and new wave music. The dancefloor is still a place where people forget the regular world and hopefully feel the spirit and power & magic of electronic dance music.
In your opinion, which is the sound of our times (of the Moment)?
House music has become the sound of our times -but this kind of new house music is sounding different to house music from the 80s. Most of the production is digital and sounds much more dynamic and powerful. Deep house became modern again and a big renaissance controlling the dancefloors all around the world. I would like to call it “new Berlin house”, because this new flavor was coming out from the Berlin underground – after hour dj sessions during the morning hours.
You are considered as an icon in music, fashion and art, but you still continue to travel around the world doing the dj with a kind of modest approach (we had the chance to see you during your exhibition at the Sonar Festival in 2011), is this just our feeling or do you really care about this artistic integrity of “low profile”?
Don’t get the question -but thanks for the flowers. At Sonar Festival I had a laser dancer with me, a so called living disco ball, “Bella Berlin”. She was performing with me on stage. The organizers of the Festival asked me to open the show for Roxy Music as well on the big main stage.
Talking about your entrepreneurial activity, many anecdotes are told. Clearly a severe and even cruel approach it’s part of the investors’ game. Can you tell us some of these stories linked to your managerial activity at Gigolo Records?
I need to get the stories you talking about to find the answers. The truth is that all the money with Gigolò went into the artists. We have invested a lot into “no name” djs and producers to get them a platform and absolute freedom of artistic power.
Talking about your last album “Teufelswerk House Remixes”, how did you get the idea of giving some traces of the double “Teufelswerk” to artists who returns a version über-house?
I like the term über-house. Very nice! This could be a good title for the album as well. The concept was simply to get the best cutting edge house producers together for this release.
You are currently on tour with this house-oriented project, will you be accompanied by some distinguished guest?
I’m on tour mostly alone when I’m djing. But planning to play live next year and also work on a new dj presentation for festivals. It’s very based on new visual concepts together with my new über-house sound.
How did the collaboration with Brian Ferry take place? We think that “You Can Dance” could be considered as a hundred percent Hell’s track.
Bryan Ferry asked me to work with him because he liked the work I did with Diddy. So I think it’s the best production I have ever done in my life and I am still very honored to work with the master.
Still talking about your musical collaborations, What can you tell us about Alan Vega and Puff Daddy?
They are both genius in what they are doing and have great personalities. They both love what they do.
What do you like to listen outside music that you compose/produce?
I like silence very much and I am still inspirited by noise.
After the appealing production of Teufelswerk that we consider also experimental (the guitar insert in “The Angst & The Angst Pt 2” at all), what can we expect in the future from Hell?
The new album is based on different concepts from the past but will be done with a new set up and a new twist. The music will be based on monotony and the magic of loops and vocals.
Are you keeping an eye on new artists to enlist under the Gigolò Records?
Of course that keeps me alive!