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[tab title=”Italiano”]Residenze e collaborazioni da far impallidire, un suono house fatto di vecchi rave, New York ed Ibiza, più di vent’anni di esperienza sul campo. E’ in sintesi la figura di DJ W!LD, tutt’oggi nome di punta del DC10, da giovane aspirante stilista a dj dei piani alti del clubbing mondiale.
Come hai vissuto l’esplosione del “french touch”?
In effetti ho lavorato molto grazie all’ondata d’interesse per il french touch, ma benché l’abbia vissuto alla grande il mio suono non calzava precisamente per quel tipo di promozione. Oggi il french touch ha connotazioni diverse, è house da big room, la ritrovi in tutti i rami della musica elettronica, commerciale e underground, e non solo quella funky e jazzy rappresentata in passato.
Che tipo di influenze senti di aver assorbito dalla scena di New York?
Non ho mai vissuto a New York, ma ho suonato regolarmente nei suoi club, incluso il Twilo, e ho comprato un sacco di vinili nei negozi di dischi in giro per la città. Potrei dire che il suono di NY è parte del mio background tanto quanto la mia educazione “french”.
Nel corso degli anni hai lavorato alle colonne sonore di varie firme del mondo fashion, in che modo ti senti legato a questo settore?
Da ragazzo volevo diventare un designer e avevo molto rispetto del lavoro dei grandi stilisti. Tuttavia si tratta di un’arma a doppio taglio; mi piace il lato artistico e creativo del mondo della moda, ma prendo le distanze da tutto l’hype che vi aleggia attorno.
Provo un’associazione azzardata: mettendo a confronto due festival di grande portata che hai vissuto da dentro, Burning Man e Sonar, quali diversità hai colto tra Usa ed Europa nel modo di percepire eventi del genere?
E’ molto difficile metterli a confronto. Burning Man è un’esperienza onnicomprensiva, forse anche oltre. La musica è solo un lato della storia, l’altro è come puoi esprimere la tua creatività e libertà. Sonar è invece strettamente incentrato sulla musica, con Off Sonar che organizza gran parte delle feste migliori dell’anno.
Cosa significa essere resident del DC10? In quali aspetti di te stesso trovi empatia con lo spirito del club?
Suono regolarmente al DC10 da cinque anni. Potrei dire con certezza che è il party milgiore e più stravagante di Ibiza! Nel club mi sento davvero a casa, mi è quindi facile infilarmi in un ritmo e sentirmi a mio agio con la folla e l’ambiente che mi circonda.
E’ cambiato ulteriormente il tuo percorso dopo essere entrato nel team Cocoon?
In realtà non proprio. L’ho vista come una grande opportunità per provare e imporre il mio stile in mezzo al suono e all’affiatata crew di Francoforte. Lo stesso ovunque io vada!
Guardando la panoramica delle tue produzioni immagino ce ne siano alcune che utilizzerai anche nei set ed altre che invece riterrai meno adatte a quel contesto. Quale elemento accomuna le tue scelte in fatto di musica da party?
Dipende molto dal tipo di party, dall’orario del mio set, dal paese in cui mi trovo, la percentuale di uomini e donne, il tempo atmosferico…
In cosa differiscono e cosa hanno in comune le due label Catwash Records e W, oltre al fatto che sei la testa di entrambe?
Catwash è una label che rilascia molti stili diversi di musica elettronica, è anche una grande famiglia e fornisce una piattaforma per far emergere nuovi artisti, oltre ovviamente ad alcuni nomi più affermati presenti nel roster. Suono un sacco di tracce Catwash nei miei set. W è una label solo per le mie tracce e i miei remix.
Catwash è il nome della label, ma anche del tuo progetto con Chris Carrier. Quale contiguità esiste tra le due cose?
Catwash Records nacque con Chris. Effettivamente il progetto esiste da prima della label. E’ buffo che tu ne parli, visto che dopo quattro anni di concentrazione sui miei progetti personali e sulla label Chris ed io stiamo tornando in studio insieme.
Dietro al fascino che il mestiere del disc-jockey ha acquisito nei decenni ci si dimentica degli sforzi mentali e fisici che l’attività a tempo pieno richiede quanto a orari sballati, capacità di adattamento e focus su ciò che si sta facendo. Qual è il tuo punto di vista al riguardo, vista la fittezza della tua agenda?
Gioco spesso a basket e mi piace metterlo a confronto con tutto il resto. C’è competizione, la passione è molto intensa e divertente, così dimentico tutta la roba noiosa come spostarsi continuamente, la pressione…
Quali elementi devono esserci quindi perché il contesto in cui esibirsi sia perfetto?
Un buon sound system, una postazione comoda, essere bravo a sentirmi a casa immediatamente. Ma c’è sempre da lavorare duro per scuotere il pubblico![/tab]
[tab title=”English”]Outstanding residencies and collaborations, house sound that covers old raves, New York and Ibiza, more of twenty years of work experience. That’s tautly DJ W!LD‘s profile, nowadays one of DC10 headliners. He was a young aspiring fashion designer and you find him now at the global clubbing’s upstairs.
How did you live the “french touch” explosion?
I actually got a lot of work due to the wave of interest in the French Touch, so although my personal experience was a great one, my sound didn’t exactly fit in with hype. Nowadays the French Touch has different connotations, big room house and all aspects of electronic music, from commercial to underground, and not just the funky jazzy house that it previously stood for.
What kind of influences you have absorbed in the period you’ve been living in NYC?
I never lived in New York, but I did play there regularly, in clubs including the Twilo, and bought a lot of vinyl in record stores around the city. I would say the NY sound is as part of my background as my French upbringing.
During the years you’ve been working on soundtracks for several fashion designers, how do you feel related to and touched by that world?
When I was growing up I wanted to be a designer, and I really respect the great fashion designers’ work. It’s a double-edged sword though, I like the artistic, creative side to the fashion world, but shy away from the all hype that surrounds it.
Comparing two large-scale festivals you lived from the inside, Burning Man and Sonar, what differences you’ve caught between Usa and Europe in this kind of events perceiving way?
It’s very difficult to compare the two. Burning Man is more of an all-encompassing experience. The music is only one side of the story, the other side is how you can express your creativity and freedom. Sonar is strictly music based, with off sonar providing a lot of the best parties of the year.
What does being DC10’s resident means? Which sides from you find empathy with the club spirit?
I’ve been playing regularly at DC10 for 5 years now. I would definitely say it’s the best, and most outrageous party in Ibiza! I feel really at home in the club, so it’s easy for me to slip into a rhythm and feel comfortable with the crowd and my surroundings.
Did your way further changed after been entered into the Cocoon’s team?
Not really actually. I saw it as a great opportunity to try and impose my own style in the midst of this Frankfurt sound and tight knit crew. The same as everywhere I go!
Looking your production’s panorama I suppose some tracks are usually selected for dj set as other you don’t consider useful for that context. What element joins your choises about party music?
It really depends on the type of party, what time my set is, what country I’m in, the percentage of men & women, the weather…
What are the difference and the link between Catwash Records and W labels?
Catwash is a label that releases many different styles of electronic music, and is also a big family, and provides a platform for new artists to break through (there are of course some more established artists on the roster as well). I play a lot of Catwash tracks in my sets. W is a label just for my tracks, and my remixes.
Catwash is the name of your project with Chris Carrier too, What’s the concept contiguity with the label?
Catwash Records was born with Chris. The project actually existed before the label. Funny you mention this, as after 4 years of concentrating on my own projects and labels, Chris and I are getting back in the studio together.
Behind the charm that dj-job has been acquiring through the years we forget about mental and physical struggle that full-time activity requests in terms of busted schedules, adaptability and focus on what you do. What’s your point of view about that, seeing your booking density?
I used to play a lot of basketball, and I like comparing the two. The competition, the passion is very intense and enjoyable, so you forget all the boring stuff like the travelling and the pressure.
Which elements must occur so that the situation is perfect to perform?
Good sound system, comfortable DJ booth. Being able to feel immediately at home but know you’re going to have to work hard to rock the crowd![/tab]
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