Che l’AVA Festival fosse un palcoscenico sui generis – come, tra l’altro, buona parte dei festival anglosassoni lontani da Londra – lo davamo per certo, ma il fatto di trovarsi in un luogo un po’ troppo scomodo da raggiungere c’ha sempre fatti desistere dal viverci la sua atmosfera carica di energia. Belfast, infatti, non è affatto dietro l’angolo. Ci siamo però appassionati a questa rassegna nordirlandese grazie alle dirette che Boiler Room ci regala ogni anno, evidenziando quanto i dj si sentano liberi di “passare un po’ il segno” e proporre dischi not-so-cool a vantaggio di boati da stadio e ragazze che ballano sulle spalle dei loro fidanzati, in un contesto che nulla ha da invidiare al Carnevale carioca.
È successo con Space Dimension Controller, che quattro anni fa tirava fuori dal cilindro un Boiler Room Moments passato con merito agli annali. È stata poi la volta di Denis Sulta (sempre a suo agio quando si tratta di far casino) con “Greece 2000” e, proprio nell’edizione di quest’anno, di HAAi con “9pm (Till I Come)” di ATM e DJ Boring, che con “Yerba Del Diablo” ci ha fatti tornare adolescenti in un battito di ciglia – sensazione che, lo ammettiamo c’era un po’ mancata nel recente passato.
Ma è lecito, secondo voi, lasciarsi trasportare a tal punto da uscire dai binari canonici in questo modo, binari che, lasciateci però dire, spesso produco Boiler-set un po’ stantii e prevedibili? La nostra risposta è sì e, a giudicare da quanto succede in loco, a Belfast, mentre i dj si lasciano sopraffare dal loro background techno-progressive, sembra che anche il pubblico concordi con noi. Quello a casa compreso.
Per questo ci siamo presi la briga di compilare una playlist buona per questo tipo di occasioni, quando tutto e lecito…ah no? Chi se ne frega!