Clubbing è prima di tutto rapporto con la propria città, con la propria comunità. Quella cosa bella che sono i festival sono stati fondamentali per svecchiare ed innovare ed aprire nuove prospettive (a lungo l’Italia è stata quasi completamente priva di festival all’altezza per quanto riguarda le musiche elettroniche “nuove”, quelle da club e non solo, ma per fortuna da un decennio almeno abbiamo recuperato il terreno perduto e l’abbiamo fatto pure con un tocco “nostro”); ora però è il momento di tornare a dedicare attenzione al fondamento di ciò che è club culture, ovvero il club, il clubbing. Lo diciamo da qualche anno, continueremo a dirlo nel futuro prossimo venturo.
Anzi, dopo la chiusura da lockdown questo diventa un concetto ancora più importante da sottolineare e recuperare. E i primi da amare sono i club e le realtà che lavorano sul rapporto con la città. C’è stato il primo, pionieristico ed imponente evento di Ilario Alicante a Milano (e appunto, non a caso si è deciso che una delle protagoniste della performance fosse anche la città), c’è stato poi il bel lavoro messo su da Link e Peacock con BoLove con grande gusto e grande amore:
Siamo felicissimi di annunciare che ora si aggiunge un altro evento simile, andando a toccare Firenze, un gioiello che il mondo ci invidia. Domani 10 giugno, a partire dalle ore 16 (sintonizzatevi sul nostro canale Facebook per seguire tutto in diretta!), la crew di Tropical Animals – una vera istituzione del clubbing più autentico, e per capirlo leggetevi questa intervista – festeggia la chiusura della edizione più anomala della sua storia andando ad “occupare” Piazzale Michelangelo, con una visuale assolutamente strepitosa sulla città, mettendo in campo il suo arsenale di resident. Musica di assoluta qualità.
(L’e-flyer della celebrazione Tropical Animals; ma Firenze non finisce qui – continua sotto)
Ma non solo. Firenze è tanto bella che, evidentemente, ispira e stimola. Il giorno successivo, giovedì 11 giugno alle 22, uno dei monumenti del deejaying in quattro quarti italiano, Stefano Noferini, artista spesso sottovalutato rispetto ai suoi grandi meriti e al suo spessore globale, prende possesso della terrazza dello Student Hotel (l’immagine di Stefano che vedete qui sotto da lì è stata scattata: non servono commenti, no?) e ci fa immergere nel suo mondo sonoro.
Entrambe queste performance servono non tanto e non solo a celebrare se stesse, ma a sensibilizzare e a spingere per donazioni. Sono quindi doppiamente meritorie. Alla fine il mondo del clubbing più autentico, se ci pensate, è stato uno dei più convinti e solleciti a “mettersi in mostra” per delle cause benefiche. Non è una cosa da sottovalutare. E’ una cosa di cui essere fieri.