Ci sarebbe da ridere, non ci fosse da piangere. L’epica querelle attorno a ToDays, piccolo – e nemmeno troppo piccolo – fiore all’occhiello artistico ma comunque peso economico per la città di Torino, ha fatto la fine più ingloriosa possibile, perché chissà a questo punto se ci si potrà risollevare, dopo che il valore del marchio è stato picconato in tutte le maniere possibili ed immaginabili a suon di errori, scelte arbitrarie, strafalcioni per totale mancanza di competenza: nel 2025, ToDays festival non ci sarà, come scrive Torino Oggi.
Il fantastico duo Purchia-Carretta ha insomma terminato il suo “omicidio perfetto”, per quanto involontario. Sugli errori che hanno portato ad una edizione 2024 completamente rivoluzionata abbiamo parlato a volontà, c’è stata anche la bonus track della farsa di Capodanno; adesso si arriva ad aver costruito un bando talmente assurdo – per pararsi le spalle, visti i mille errori e le mille strane discrezionalità del bando precedente – che alla fine si è presentato un solo contendente (lo stesso che ha organizzato ToDays 2024, perdendoci dei soldi, nonostante il generoso contributo pubblico di oltre 600.000 euro), sperando di vincere per mancanza di concorrenza. La mancanza di concorrenza c’è stata – perfino un’alleanza tra Kappa FuturFest, C2C ed Hiroshima Mon Amour si è tirata indietro una volta constatata l’insostenibilità dell’operazione a seguire le richieste del Comune – ma alla fine per evitare una mala parata ancora più mala rispetto a quella dell’anno scorso, si è deciso di non assegnare la vittoria del bando, con la ciliegina sulla torta di obbligare la Fondazione della Cultura ad intestarsi la decisione, per dare possibilità a chi tira le fila del tutto di dire “Eh, non ci possiamo fare nulla, così ha stabilito la Fondazione, noi i soldi ce li avevamo anche messi, eh“.
Davvero: il delitto perfetto. Hanno messo le mani in una cosa, l’assessore Purchia e l’assessore Carretta, che aveva bisogno di soldi pubblici per stare in piedi ma stava in piedi, sì, e dava pure indiscutibile lustro qualitativo alla città di Torino: prima l’hanno resa in perdita pur coi contributi pubblici, ed invisa a buona parte della città, adesso l’hanno ammazzata definitivamente. Bravi! Nell’arco di un paio d’anni, un risultato notevole. Nemmeno Maifredi o Delneri alla Juve: facciamo un paragone calcistico, magari “arriva” meglio a chi di dovere, visto che di un certo tipo di musica Purchia & Carretta evidentemente capiscono meno di zero (…e/o si fanno mal consigliare: che non si sa cosa sia peggio, visto il ruolo che occupano).
