Roberte Henke, aka Monolake, speriamo non abbia bisogno di troppe presentazioni per voi (ma se serve: qui una bella intervista). Artista eccezionale, parte di quella “vecchia scuola” tedesca con base ad un certo punto a Berlino che ha disegnato alcuna della migliore e più intelligente musica elettronica degli ultimi decenni, è anche una delle persone che sta dietro a Native Instruments ed alla nascita&sviluppo di Ableton Live: giusto per far capire quanto sia un personaggio cruciale. Non è solo un nerd dalle grande intuizioni, è anche una persona piacevolissima con cui parlare, molto gentile ed educato ma delle idee profonde, incisive, mai banali. Poche ore fa, ha pubblicato sul suo profilo Facebook personale un post molto, molto significativo. Eccolo tradotto, mentre se volete vedere l’originale cliccate qui:
Amo ancora i supporti fisici. Ma creare dei grossi oggetti di plastica e mandarli in giro per il mondo è ormai davvero sempre un grosso dispendio di risorse e di energia. In tempi di riscaldamento globale e di ricatti energetici da parte di nazioni come la Russia o gli Stati Arabi, sto seriamente prendendo in considerazione l’opportunità di non produrre più vinili, ma dedicarmi unicamente alla produzione di CD come supporto fisico per la mia musica. Loro sono l’ultima grande innovazione, nel campo della riproduzione musicale fisica: hanno una migliore riduzione del rumore e delle imperfezioni nel segnale audio rispetto al vinile, e possono essere spediti in giro molto più facilmente. Cari CD: oggi siete davvero sottovalutati, io invece ho dei motivi per portarvi nel cuore.
Aggiungo qualche elemento alla questione:
- La spedizione è una grossa parte del problema, visto che i costi dell’energia necessaria per i trasporti stanno crescendo tantissimo. Inoltre, le spedizioni fisiche lasciano anche una “impronta ambientale” piuttosto importante, a partire dalle infrastrutture necessarie. In sintesi: dobbiamo imparare a mandare meno robe in giro per il mondo.
- Lo streaming consuma un sacco di energia
- Se i CD sono conservati con cura, e se il vostro lettore è in buone condizioni, dureranno almeno 30 anni. In realtà il 95% dei miei CD è stato prodotto nei primi anni ’90 se non addirittura prima, e sono ancora in ottima condizioni. Anche se alcuni non sono stati trattati esattamente con cura.
- Vendere/comprare vinili è splendido. Io, semplicemente, non voglio produrne di nuovi. Questo non significa che abbia qualcosa contro chi voglia continuare a produrli: ho una mia personale idea sulle cose, e sono contento di esporla qui.
- L’argomento “Vabbé, tanto la maggioranza nel 95% dei casi fa come vuole, perché allora io dovrei cambiare le mie abitudini facendo qualcosa che comunque non fa quasi nessuno?” per favore non prendetelo nemmeno in considerazione.
- I CD non sono musica: sono un mezzo per veicolarla. Ma dal momento che io faccio musica e sono contento di farla sentire in giro, ho bisogno di usare un mezzo per farla circolare. Il CD è un compromesso in tal senso che trovo più sostenibile rispetto al vinile per i motivi scritti all’inizio.
- Il vinile comunque resta un mezzo di distribuzione musicale profondamente minoritario ed elitario. Il vinile oggi è un prodotto di lusso, non una necessità. Per la maggior parte delle persone che fruisce la mia musica, il vinile manco esiste: loro arrivano alla mia musica attraverso lo streaming e i download.
Troviamo tutto clamorosamente interessante. E sensato. Voi come la vedete?