Nonostante anni di lavoro gomito a gomito, tra Klang Club e Unclear Records, Niro ed Elia Perrone non potrebbero essere due artisti più diversi, forti di scelte musicali e stilistiche talvolta diametralmente opposte. Il primo, più grande, è quello a suo modo più scorbutico e meno “immediato”, che flirta coi groove dalle geometrie meno accomodati e certamente più difficili da abbracciare senza un orecchio sufficientemente allenato; il secondo, nonostante un’ammirazione incondizionata e sconfinata per il fratello maggiore, ha sempre rappresentato il Perrone meno choosy e quello più propenso a fare festa, tanto in studio quanto in consolle. Uno più scuro e cupo, l’altro più solare e allegro, come loro stessi non mancano di ammettere e ripetere quando gli viene chiesto di descriversi.
Se però si è cresciuti condividendo ambizioni e passioni, non possono mancare svariati punti di contatto, figli di quelle esperienze fatte (soprattutto) in adolescenza. Nel caso dei fratelli Perrone uno di questi, probabilmente il più importante, risponde al nome di un quartiere della periferia di Arezzo: Pescaiola.
Pescaiola è il luogo dove Elia e Niro sono cresciuti e dove hanno preso consapevolezza che, in un modo o nell’altro, avrebbero dovuto fare della musica la loro vita. Qui puntano molti dei ricordi comuni; qui non possono che convergere gli echi dei rispettivi suoni e gusti individuali, finalmente maturi per poter dar vita a un progetto comune credibile. Parliamo di Easy To Remember, che dopo un paio di release su Rebirth e sulla stessa Unclear torna sulla label di casa per misurarsi con la prova più dura, quella che il solo Elia aveva fin qui affrontato con il suo “Colorful Journey” due anni fa: la stesura di un long play.
La miscela eterogenea di stili che caratterizza le dieci tracce di “Pescaiola” rimanda chiaramente al suono degli anni ’80 e ’90, il playground in cui è solito scatenarsi Niro ma che qui, fatta eccezione per qualche rigurgito hip-hop (si ascoltino “Hankora, che ricorda moltissimo Lone e il suo “Reality Testing”, e “Chekma Den”), smussa i suoi spigoli a vantaggio dell’umanità della musica del fratello. “Unconditional Love”, “Try To Escape” e “Feelings”, le tracce che preferiamo, con le tinte tenui tipiche di quel vintage che qui impregna tanto lo stile quanto il mood della raccolta, ne rappresentano il paradigma.
Quello di “Pescaiola”, con la sua umanità e con quel pizzico di nostalgia che immancabilmente ci accompagna ogniqualvolta riavvolgiamo il nastro dei ricordi, è senza ombra di dubbio un esame superato senza remore, tanto per gli Easy To Remember quanto per Unclear Records, a testimonianza che, talvolta, la mossa per trovare la quadra giusta è sotto i nostri occhi. Magari proprio dentro casa.