Greg Broussard, noto in tutto il mondo come Egyptian Lover, è un po’ una leggenda vivente, potendo tranquillamente essere considerato come il padre putativo della scena electro-funk della scena West Coast. Sulla cinquantina, ancora scoppiettante di entusiasmo, ha dedicato più di metà della sua vita alla produzione, confermandosi come pioniere nei primi anni ‘80 per aver dato vita a tracce grazie all’amata TR-808, ai tempi ai suoi mitici albori. In vista del festival marchigiano Fat Fat Fat, in cui ricerca e sperimentazione si fondono con un’approfondita conoscenza e rispetto delle radici storiche musicali “black”, ci facciamo raccontare qualcosina da Greg. Buona lettura!
Caro Greg, quest’estate suonerai al Fat Fat Fat Fesival e non vediamo l’ora di goderci il tuo show! Hai iniziato facendo della vera avanguardia in ambito electro/hip hop fusion ed electro funk agli inizi degli anni ‘80, continuando nel tempo a instaurare nuove collaborazioni e a sfornare delizie ballabili. Pensi qualcosa sia cambiato negli ultimi anni e, se sì/no, come mai?
E’ da una vita che sono creativo e ho avuto tante idee riguardo al fare musica. Conosco il mio tastierista (Brian Ellis) da dieci anni e lui conosce il mio stile e sa come suonare ciò che ho in testa. Stiamo lavorando assieme a tutti i miei nuovi progetti e con lui posso davvero permettermi di produrre musica proprio come me la immagino. L’ultimo album è analogico, registrato in studi professionali e ha richiesto un lungo processo di lavorazione. Abbiamo registrato tra le trenta e le quaranta canzoni. Le dodici migliori sono le tracce presenti nell’album. Abbiamo iniziato a registrare un’altra ventina di pezzi e attualmente sto dando forma a “1985”. Questo disco pare pure migliore di “1984”. E’ molto costoso registrare in studi professionali, però il risultato finale non ha prezzo.
2016, l’etichetta Stones Throw ed un monumentale “Egyptian Lover 1983 – 1988”: un’ottima combinazione per un quadruplo vinile in cui sono raccolte tue registrazioni prese dai nastri originali su cui hai registrato, assieme ad un libro di venti pagine con foto, note di Jeff Weiss ed una dettagliata storia delle tracce scritta da te. Cos’è che apprezzi maggiormente dell’etichetta e per caso avresti qualche spoiler per noi?
La Stones Throw Records ha fatto un ottimo lavoro per la mia ultima release e Peanut Butter Wolf è un mio grande amico. Sono la mia seconda famiglia. Apprezo tutto quello che hanno fatto per me e spero di continuare per sempre a produrre e remixare con loro. Sono riusciti a raggiungere una fetta di pubblico che da solo non sarei riuscito a raggiungere, aiutandomi ad arrivare dove sono arrivato oggi. Ho molti fans grazie a loro. Con loro faccio anche concerti e tour, divertendomi sempre un sacco.
Sei uno dei pionieri della 808: cosa pensi del fatto che sia oggi così di moda, con un conseguente aumento spesso quasi assurdo del suo prezzo?
L’808 ha un suono che durerà per sempre nel tempo. Ho solo avuto fortuna di riuscire a comprarmene una. Da quando l’ho avuta non ho smesso di farci beats. Ogni volta è come ridare vita al mondo. Programmo una sequenza ritmica e ogni suono è gioia per le mie orecchie, dal kick drum al cowbell. Sono assolutamente innamorato di lei.
Abbiamo sentito e letto molto di te e la tua biografia è veramente piena di capitoli interessanti. Quale sarebbe il titolo di quello relativo al tuo periodo attuale?
Viaggiare. L’ultimo paio di anni è stato il più impegnativo a partire dagli anni ‘80 ad oggi. Amo viaggiare e il sogno di una vita – quello di viaggiare in giro per il mondo – è diventato realtà.
Scratchare, campionare, trasformare e creare nuove ritmiche durante i tuoi live, far ballare e andare furoi di testa la gente – questo è ciò che fai durante le tue performance. Cos’è che invece ami fare di più nel tuo tempo libero quando non sei su un palco o rinchiuso in uno studio?
Dipingo. Disegno e dipingo. Ho addirittura dipinto su tela la 808 e Peanut Butter Wolf è stato uno dei miei primi clienti. Faccio un sacco di dipinti astratti e disegno le copertine per gli album. Presto verrà organizzata una mostra.
Se potessi scegliere tre artisti ideali con cui collaborare nel futuro prossimo, di chi si tratterebbe e perché?
Anthony Rother, perché lo ritengo semplicemente incredibile e condividiamo esattamente lo stesso amore per la musica. Poi, Jimmy Edgar, data la sua passione per Prince e il rispetto per la “Purple Badness” che ci unisce. Infine, è impossibile non nominare i Kraftwerk, per i quali sarebbe fantastico creare ritmiche per un nuovo album.
Potresti darci i nomi di un paio di giovani producer che pensi dovremmo tenere sott’occhio?
Brian Ellis e Dynamic Bass System.
Presto sarai in Italia. Cosa ti rende più felice al riguardo?
La gente, il modo di fare festa, il cibo e il vino.
Fino a quando continuerai ad esibirti?
Fino ai miei 808 anni!
[Scroll Down for English Version]
Greg Broussard, known worldwide as Egyptian Lover, is a kind of living legend, as he deserves the role of putative father of the West Coast electro-funk scene. In his 50s and still particoularly enthusiastic, he has dedicated more than half of his life to producer activity, becoming also – in the early 80s – a pioneer in using TR-808, at that time new and at its first steps. While waiting for Fat Fat Fat Festival, where reserarch and sperimentation are mixed with a deep and conscious knowledge of black music roots, let’s see what Greg has to say.
Dear Greg, this summer you’ll play at Fat Fat Fat Festival and we can’t wait to enjoy your performance! You’ve started dealing and literally “creating avanguard” with electro/hip hop fusion and electro funk in the early 80s and went on for so many collaborating and creating a lot of danceable delights. Do you think something has changed in your releases in the last years and if yes/no, why?
I have been creative my whole life and have had many ideas in my mind about making music. Lately I have known my keyboard player (Brian Ellis) for 10 years and he knows my style and how to play what I want. We work together on all my new projects. Anything I have in my mind I can hum it and he plays it. Now I can sit back and really produce the music the way I dream it. The album was all analog, recorded in professional studios, and just getting it the way I wanted it was a really long process. We recorded about 30 to 40 songs. The best 12 made the album. But we started another 20 songs and now I’m putting out 1985. This one is even better than 1984. It’s very expensive to record in professional studios but the end result is priceless.
2016, Stones Throw label and monumental “Egyptian Lover 1983 – 1988”: a great combination for a four LPs set collecting your recordings taken from the original master tapes, together with a 20-page book with photos, liner notes by Jeff Weiss and detailed track history written by you. What do you appreciate the most from that label and do you maybe have any spoiler for us?
Stones Throw Records did a great job on this release and my friendship with Peanut Butter Wolf is also great. They are my second Family. I appreciate all they have done and look forward to doing remixes and production with them forever. They reached people I couldn’t reach and helped me get to where I am today. I have many new fans because of them. I also do shows and tours with them and it’s always fun.
You’re one of the 808 pioneer users: what do you think about its still banging hype (and prices…) nowadays?
The 808 has that sound that will last till the end of time. I was just lucky enough to get one when I did. But when I got it I never stopped making beats on it. It’s like bringing a new life into the world every time I program a new rhythm pattern. Every sound is happiness to my ears from the Bass kick drum to the cowbell. I’m absolutely in love with it.
We’ve heard and read so much about you and your biography is really full of interesting chapters. Which would be the title of these days chapter and why?
Travel. These last few years have been the busiest I’ve been since the 80’s. I love to travel and these dreams to see the world have come true.
Scratching, sampling, live editing, live beat making, driving people to dance and freak out. That’s what you do during your live performances. And what do you like doing the most during your free time when you’re not on the stage or closed in a studio?
Paint. I draw and I paint. I even painted an 808 on canvas and Peanut Butter Wolf was one of my first customers. I do a lot of abstract paintings and draw on 12” album covers. I’m going to have an art show one of these days.
If you could choose 3 ideal artists to collaborate with in the near future, who would they be and why?
Anthony Rother because he is incredible and loves music as much as I do. Jimmy Edgar because of his love for Prince. We both can relate to his purple badness. Kraftwerk because they are Kraftwerk. I would love to do the Beat programming for a new Kraftwerk album.
Could you please tell us a couple of young producers names that we should pay attention to?
Brian Ellis, Dynamic Bass System
You’re coming soon to Italy. What makes you more happy about it?
The people, the party, the food, the wine.
How long will you continue doing shows?
Until I’m 808.