Qual è lo stato della musica elettronica oggi? Questa è una domanda che ci poniamo spesso, anche in modo inconscio, sia come addetti ai lavori in Soundwall che come semplici appassionati di quei suoni che, fortunatamente, hanno confini sempre più labili.
La risposta ci piace ricercarla direttamente sul campo, assistendo a festival – e sì, stiamo parlando anche di quelli italiani – sempre più attenti alla qualità e ad un’offerta che è specchio del nuovo/impervio in musica e non solo del facile riscontro con il nome sulla bocca di tutti.
Questa premessa ci è sembrata doverosa per presentarvi la rassegna (non solo) musicale che si chiama “Electropark Exchanges”, che apre le porte dei teatri alla contaminazione sonora organizzando concerti per un pubblico seduto, dove dialogano elettronica, jazz, classica e post rock, e anche promuovendo corsi di formazione per la produzione tecnica dei concerti e la post-produzione degli stessi, attraverso l’editing di contenuti audio e video. Il progetto è ideato e prodotto da Forevergreen.fm, in collaborazione con l’Associazione Pier Lombardo, il Teatro Franco Parenti di Milano che ospiterà gli eventi dal vivo e da SAE Institute, ed è sostenuto da Fondazione Cariplo e dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del progetto Funder35.
Per quanto concerne la musica dal vivo, gli appuntamenti sono per ora tre: il 6 aprile si esibiranno i SUMS, vale a David Letellier (Kangding Ray) e Barry Burns (multi-strumentista nei Mogwai), che recentemente abbiamo intervistato, che promettono paesaggi sonori tra l’elettronico e l’acustico; il 4 maggio ci saranno Roedelius (mitico fondatore dei Cluster e degli Harmonia) e Stefan Schneider (To Rococo Rot) a far convivere sintetizzatori e pianoforte; ed il 1° giugno Bugge Wesseltoft & Christian Prommer per una serata dalle tinte electro-jazz.
Per quanto ogni altra informazione, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale della rassegna.
Vi consigliamo di partecipare, sia per incoraggiare una realtà assai interessante, che per rispondere, in modo ancora più deciso, al quesito che ci siamo posti in apertura.