La notizia, di ieri, è di quelle grosse: Epic, uno dei giganti del settore del gaming, che se seguite un po’ conoscete per l’Unreal Engine e se non avete vissuto in una caverna negli ultimi anni conoscete per Fortnite, ha comprato Bandcamp per una cifra non dichiarata.
La prima domanda, che sorge spontanea, è “perché?”: che se ne fa Epic, che fa un altro mestiere, e lo fa anche piuttosto bene, di un player tutto sommato non enorme, almeno, non al livello delle major o di Spotify, o Apple Music, del mercato musicale?
La risposta, almeno a giudicare dalla dichiarazione ufficiale di Epic, sembrerebbe essere che non è tanto, o non solo, una questione di musica, quanto di allargamento della piattaforma che Epic offre per i content creator:
“Bandcamp has built an incredible community and business where up and coming artists can succeed thanks to the direct support of their fans, with one of the best revenue models and terms in music. This aligns closely with Epic’s approach to supporting creators across all media and enabling them to connect directly with their fans.”
Rispetto agli altri player di cui sopra, infatti, la value proposition di Bandcamp è sempre stata la remunerazione equa, o almeno più equa, degli artisti, grazie a commissioni ridotte, a iniziative come il Bandcamp Friday e a un supporto estremamente efficiente per la vendita di merchandising, ed Epic stessa ha già avviato da tempo contatti diretti con alcuni artisti, ospitando nel metaverso di Fortnite performance e concerti di artisti come Travis Scott e Marshmello.
Un possibile, e molto probabile, sbocco, quindi, potrebbe essere l’offerta agli artisti di uno spazio virtuale per i propri concerti, in cui Bandcamp rivestirebbe il ruolo del banchetto del merchandising dove comprare album, magliette, vinili e quant’altro in maniera integrata, seamless e remunerativa per gli artisti, ma non bisogna dimenticare che Epic, prima di essere un player importante dell’ecosistema dei metaversi, è anche un gigante della tecnologia, non solo nel gaming con Unreal Engine, ma anche nel campo della distribuzione dei contenuti con l’Epic Store.
Il post sul blog di Bandcamp, infatti, parla anche di “newer initiatives like […] live streaming services”, e non facciamo fatica a immaginare che con la potenza di fuoco tecnologica di Epic una piattaforma di live streaming, dentro o fuori dal metaverso, sia assolutamente alla portata.
Certo, non è tutto oro quel che luccica: iniziative assolutamente lodevoli come il Bandcamp Friday stanno iniziando a cedere il passo e ad avere i primi detrattori, e non bisogna dimenticare che Epic è per una parte non irrilevante di proprietà del megaconglomerato cinese Tencent, il che è sempre un dettaglio interessante in uno scenario geopolitico in perenne movimento come quello attuale.
Quello che è certo, è che per la nostra fortuna di ascoltatori, Bandcamp sembra essere qui per restare, e avere prospettive di crescita molto interessanti.