Non è nostra intenzione scrivere articoli commemorativi melensi o patetici. Non è nemmeno nel nostro stile e siamo certi che Max non ce lo perdonerebbe mai, sfottendoci col suo ghignetto bonario ma malandrino, che tirava fuori quando scherzava, spesso con sarcasmo. Però ci sentiamo emotivamente coinvolti, inutile nasconderlo.
Chi scrive ha avuto l’immenso piacere di conoscere Max_M, non solo per le ottime produzioni sfornate da M_Rec Ltd., la sua label, ma anche personalmente e lavorativamente, come dj ospite del TheFrag a Padova e di un rave dalle parti di Asiago.
Nel mese di maggio di due anni fa, un maledetto cancro se l’è portato via.
Max vive però prepotentemente nei nostri ricordi. Di primo acchito, un tipo educato, silenzioso e introverso ma, in verità, aperto, simpatico, molto affettuoso e, detto francamente, adorabile. Soprattutto, una persona estremamente schietta e modesta. Le volte che con Max s’è parlato di musica, lui si faceva immancabilmente prendere dall’emozione. La musica, la techno in primis, era la cosa che più lo esaltava e mai una volta che menzionasse sé stesso o i suoi (tanti) meriti. La sensazione era quella di stare con un bimbo un po’ timido preso benissimo, con la sensibilità di un adulto, uno humor tagliente e la concretezza di chi si è sempre fatto il mazzo per portare avanti le sue passioni senza compromessi e ruffianerie.
Schietto, ironico, caloroso, soprattutto inverosimilmente modesto. Una dote sconosciuta ai più, merce assai rara, non solo in ambito musicale, ovvio. Quando sentiamo parlare ragazzini – o meno – dall’ego obeso, senza esperienza, né gavetta seria, che si atteggiano a reginetti della console e a tuttologi della techno, rimpiangiamo la purezza e la semplicità che è solo dei grandi. E Max stava indubbiamente in questa categoria. Con un bagaglio di produzioni di livello altissimo, dal carattere identitario riconoscibile sin dai primi istanti di ascolto.
Il 25 aprile esce EMME, doppio vinile-tributo a Max_M, distribuito dalla 712 Distribution (ordinabile qui). Oltre ai due dischi, il cofanetto conterrà una busta con all’interno una foto di Max, degli adesivi e un flyer con una frase commemorativa di ciascun artista coinvolto nel tributo – tra cui Fabrizio Lapiana, Wrong Assessment, Regis, Stanislav Tolkachev, Jeroen Search, Samuli Kemppi e tanti altri. In regalo anche un vinile dal vecchio catalogo della M_Rec Ltd.
È il momento giusto per far uscire il tributo, anche se il progetto iniziale non prevedeva accadesse a distanza di due anni. Se fosse però uscito immediatamente dopo la sua scomparsa, il rischio sarebbe stato di vederne appannato il ricordo con il passare del tempo. Mentre, è più che doveroso (continuare a) ricordare Max, con profonda gratitudine per la preziosa eredità artistica e umana lasciataci. E con grande affetto. Di quelli duri a morire.