Rabih Beaini – o Morphosis, se siete ancora affezionati al suo vecchio moniker – è una di quelle persone che fa veramente la differenza: nei fatti, non nelle parole. Poteva percorrere una buona carriera nei sicuri binari della techno “intelligente” dopo l’uscita del suo album su Delsin, nel 2011, da lì invece ha progressivamente tolto ogni freno alla sua onnivora passione musicale e al suo amore verso lo spirito e le attitudini più legate al coraggio e alla sperimentazione. Il risultato è stato un suo semi-scomparire dalle “solite” piattaforme live per dj, fossero club o festival, e invece un diventare affezionata presenza nei progetti difficili, nelle collaborazioni di frontiera, nei contesti dove l’ascoltato è molto più sfidato che coccolato.
E tutto questo non inseguendo l’ondata di moda che ha reso posti tipo l’Atonal (suo malgrado?) un hipsterodromo industrial-dark ma invece viaggiando veramente: con la mente, con lo spirito, col corpo. E’ quindi molto bello poter segnalare il ritorno in grande stile della sua label personale, la Morphine: dopo un lungo silenzio, quattro uscite in programma, che saranno celebrate tra l’altro in una due giorni al Berghain, il 10 e 11 ottobre.
Prima di tutto c’è il ritorno del progetto The Upperground Orchestra, un’affascinante magma avant-jazz che da anni ricompare in maniera carsica portato avanti assieme a Tommaso Cappellato, Piero Bittolo Bon ed Alvise Seggi. Poi ci sono le tessiture, dove l’organicità e la natura giocano un ruolo decisivo, dell’austriaco Stefan Fraunberger. Terza uscita, che sulla carta promette di essere davvero interessante, quella appaltata al giapponese Ma, radici hip hop però cuore spostato verso oggi verso sperimentazione e rumore. Infine, a completare il quartetto, il progetto Contagious, che mette insieme la pianista Andrea Neumann, la trobettista Sabine Ercklentz e i processi digitali di Mieko Suzuki. Tutto questo fra ottobre e novembre 2019, con appunto una anteprima berghainiana con presenti tutti gli artisti nonché altri “partner in crime” del bellissimo network che Beaini si è costruito con la sua arte coraggiosa, la sua visione non convenzionale e il suo calore umano.
Intanto, ecco un antipasto: una traccia per release. Non un ascolto semplice, ma musica fatta da persone che credono nell’importanza del viaggio mentale e dell’importanza dell’atto e della pratica artistica per rendere la nostra vita un luogo più intenso, e più in contatto con la sostanza delle cose che con l’escapismo ludico.