Con i tempi che corrono è quasi diventato superfluo parlare di quello sbiadito ricordo che è la club culture. Tra restrizioni soffocanti e festini dalla dubbia moralità, senza un vero e proprio piano per il futuro e con la considerazione pressoché nulla che i vari governi dedicano a bar e locali, un senso di frustrazione e rassegnazione permea la scena. Gli unici barlumi di speranza sembrano arrivare dalla contaminazione, ovvero dall’idea che il club possa diventare contenitore di situazioni inedite, oppure che, viceversa, siano i valori sociali e culturali custoditi gelosamente dentro ai club ad uscire dalle stanze buie e fumose per raggiungere, in qualche modo, la società che sta al di fuori.
Uno degli esempi più meritevoli di questa avanguardia è sicuramente il festival Eufonia, nato in tempi non sospetti (la prima edizione si è svolta nel 2019) dalla passione per la sperimentazione di Francesco Spaggiari. Originario di Reggio Emilia, emigrato prima a Berlino, poi a Lisbona, dopo aver detto la sua per anni nei club dietro i moniker Atelier Francesco e Martin Patiño, Francesco ha raccolto un team di pazzi visionari con la missione di creare un contenitore in cui suono, arte e scienza possano dialogare liberamente, senza le tipiche barriere mentali dei contesti tradizionali.
L’edizione 2020 di Berlino è stata purtroppo cancellata per via delle limitazioni imposte per contenere la diffusione del virus. L’attenzione è ora tutta concentrata su Lisbona, che ospiterà quest’anno il festival per la prima volta, tra una gestione più rilassata della pandemia e un fermento culturale continuo, complice anche il fatto di essere una delle città più hipster d’Europa.
L’evento si svolgerà tra il 13 e il 15 novembre nello spazio ADAO. Nel frattempo gli abitanti stanno già avendo un assaggio tramite il progetto parallelo Sound Circuit, attivo sia a Lisbona che a Berlino, in cui vari artisti esplorano musicalmente il paesaggio urbano della città, dialogando con i suoni e i personaggi tipici, proponendo una modalità alternativa con cui vivere lo spazio. Per provare ognuna delle esperienze è sufficiente scansionare uno dei QR code sparsi per la città e lasciarsi trasportare dalle sperimentazioni di maestri del mestiere come Fernando Fadigas, professore alla Faculdade de Belas Artes a Lisbona, o Magna Pia, del duo Cassegrain.
Durante il festival, invece, artisti, compositori e ricercatori si daranno il turno esplorando argomenti complessi come la definizione scientifica di estetica, la ricerca sull’impatto che suono e musica hanno sullo stato psicofisico e come le nuove tecnologie andranno ad influenzare la creazione artistica. Ci saranno panel, workshop, live ed installazioni per provare ad immaginare o vivere sulla propria pelle il potenziale di questa contaminazione. Noi saremo là in prima fila e faremo del nostro meglio per raccontarvi cos’ha in serbo per noi il futuro dell’audio digitale.
Per maggiori informazioni sulla programmazione e sull’acquisto dei biglietti, consigliamo di visitare il sito web eufonia-festival.com e l’evento Facebook.
crediti foto: berlin science week