Italia, Toscana, Prato. Da questa cittadina del centro parte la storia di un ragazzo che come tanti suoi coetanei aveva il sogno di fare musica per vivere e, a differenza di molti altri, c’è riuscito. Questo ragazzo si chiama Fabio Florido, nome che è giunto alle orecchie di molti clubber e addetti ai lavori nel corso di questa estate. Si, perché Fabio Florido è riuscito a diventare da dj resident del club della sua città, il Club 999 un dj resident di ENTER. a Ibiza. Dobbiamo precisare però, che tutto questo non è successo per caso ma è stato voluto in prima persona da quello che per lui è il proprio mentore. Stiamo parlando di Richie Hawtin, con il quale suonerà per due “Minus Showcase” il 5 Settembre allo Spazio 900 a Roma e il 6 Settembre al Cocoricò di Riccione. Anche far parte del Minus Showcase non è certo un caso, infatti lo scorso 25 Agosto è uscito su Minus il suo “Be yOu” EP con il quale sta scalando la techno chart di Beatport già da qualche giorno.
Sei ancora molto giovane ma dando uno sguardo alla tua biografia si capisce che hai un bel background alle spalle. Partiamo dall’inizio, com’è iniziata questa tua avventura nel mondo del clubbing?
Per parlarvi di come tutto è iniziato devo fare un salto indietro di circa undici anni. Una delle mie fortune è sicuramente quella di essere nato in Toscana a neanche 15 minuti dal Tenax e poco più dal vecchio Kama Kama. Questi due club hanno sicuramente contribuito a farmi innamorare del mondo della notte e della musica elettronica. Ogni sabato sera ero là in prima fila pronto ad assaporare ogni singola sfaccettatura della vita del clubber. Ben presto sono iniziate le trasferte all’estero ad ogni tipo di festival o manifestazione che venisse proposta tra Germania/Spagna vivendo sulla pelle centinaia di esperienze che inconsciamente mi hanno fatto capire quale fosse la strada che volevo intraprendere. Pian piano, nel corso degli anni sentivo che cresceva dentro di me la voglia di contribuire a tutto questo ancora più da vicino. Più o meno a 19 anni ho iniziato per gioco a mettere le mani su programmi come FruityLoop e Ableton e penso che il fatto di assimilare dal vivo così tanta musica mi abbia aiutato molto. Successivamente mi sono trasferito a Londra alla fine del 2007 dove ho imparato come gira il mondo anche al di fuori dell’Italia e l’inglese, cosa molto importante! Negli anni ho iniziato con le prime release che con mia grande sorpresa hanno funzionato fin da subito. Diciamo che nel mio caso è stato un po’ all’inverso, prima le produzioni e poi grazie a quelle e alle conoscenze fatte a giro per l’Europa sono arrivate le serate.
In una video/intervista avevi raccontato che avevi già lavorato e facevi già parte dello staff ENTER. di Richie Hawtin. La tua storia è simile a quella di Bella Sarris che come te, iniziando a lavorare con il promotional team è poi diventata una dj resident. Tu come sei entrato a fare parte di questo progetto?
Entrare a far parte di questo progetto è stato un percorso lungo e pieno di sacrifici. Dopo quattro anni a Londra mi sono trasferito ad Ibiza proprio perché sapevo che il mio mentore per eccellenza nonché uno dei djs che mi aveva supportato le tracce fin da subito, Richie Hawtin, avrebbe iniziato la sua serata nell’isola. Quale occasione migliore per cercare o almeno provare a raggiungerlo in qualche maniera? Per tutto il primo anno di ENTER. me ne sono stato un po’ in disparte ad osservare ed imparare ogni singolo giovedì sotto consolle, mentre la mia ragazza Olivia, aveva già iniziato ad intrufolarsi nel team portandomi con lei ai vari eventi anche privati. Richie suonava le mie tracce praticamente ogni settimana ma in una stagione intera sono riuscito a malapena a fargli capire che ero io quel Fabio Florido, accidenti alla timidezza! Il secondo anno di ENTER. l’ho affrontato con molta più maturità, ho iniziato a lavorare nella promozione e nel corso di quella stagione è iniziato qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Con la magia di Ibiza e dei suoi after dalla nostra, io ed Olivia ci siamo avvicinati molto a Richie e Laura scoprendo di essere affini in tante cose. Certo, io continuavo con la mia raffica di chiavine usb ma niente più, mi sono vissuto questa amicizia con “l’irraggiungibile” Richie Hawtin senza mai chiedere o pretendere niente, vivendola con la più totale naturalezza! Finita l’estate ho avuto qualche sentore che mi diceva che forse qualcosa si stava muovendo nei miei confronti fino a quando ho ricevuto la fatidica mail che mi ha cambiato la vita.
Questa estate sei diventato un dj resident di ENTER. a Ibiza, com’è stata questa esperienza e cosa ti ha lasciato artisticamente e non questa residenza?
Questa residenza mi sta cambiando radicalmente. Mi sta facendo maturare a 360 gradi, sia artisticamente che personalmente. Essere a stretto contatto con queste persone è indubbiamente una delle migliori “scuole” che si possa fare, confrontarsi con artisti di questo calibro, osservare ed apprendere il mondo del marketing, della promozione dall’interno di una delle agenzie più rinomate è a dir poco incredibile! Mi sento veramente fortunato ad avere questa opportunità e penso proprio che gliene sarò per sempre grato.
Lo scorso 17 Luglio hai suonato per la prima volta nella main room dello Space per la “ENTER. Week 3” e hai aperto la serata a Marc Houle, Richie Hawtin e Luciano. Cosa hai provato a suonare lì? Raccontaci come hai vissuto quella notte.
Quella notte del 17 Luglio è stata una notte magica per me. Ho sempre considerato la main room dello Space Ibiza come la “discoteca perfetta”. Non mi vergogno a dire che l’emozione era davvero tanta ma ancora una volta ho avuto molti fattori a mio favore, per esempio il fatto di sentirmi a “casa” dopo le tante serate passate là dentro, conoscendo tutti dalla sicurezza, ai tecnici, al team ENTER. L’ho vissuta in modo molto più naturale. Sono sicuro che se fossi venuto da fuori mi sarebbe preso un attacco di panico ahah! Abbiamo fatto una cena tutti insieme, poi l’intervista video per ENTER.week3 fatta da Richie in persona mi ha sicuramente fatto realizzare che non era più uno scherzo, mi sono sentito per la prima volta parte di qualcosa di grande. Dopo una lunga ricerca tra promo, Beatport e quant’altro ero pronto per schiacciare play e farmi avvolgere dalla magia di quella sala insieme ai tanti amici venuti in mio supporto. E’ stato a dir poco un onore!
Proprio perché hai avuto questo importante compito, quanto è importante per te un buon “opening set” da parte di un dj resident?
Tante volte si ascoltano “aperture” di dj che esagerano un po’. Penso invece che aprire una serata sia una delle cose più importanti. Dipende tutto da te, il pubblico è appena arrivato, le orecchie sono fresche la gente si sta ambientando e tu devi riuscire a far entrare tutti nella giusta direzione di quello che poi sarà il corso della serata. Bisogna avere rispetto, certo, esprimere sempre la propria musica ma con un occhio di riguardo a chi prenderà poi le redini della serata. Non spetta a te buttare giù il locale. Aprire vuol dire scaldare gli animi facendo sentire tutto il pubblico a proprio agio e benvenuto!
Qualche giorno fa, esattamente il 25 Agosto è uscito il tuo primo EP su Minus “Be yOu EP”, che ha avuto dei feedback molto importanti sia da parte dei più grandi dj’s sia da parte del pubblico. Com’è nato questo EP e come sta andando?
Come ciliegina sulla torta è arrivato anche il mio primo EP su Minus. Ho da sempre sostenuto che per fare delle tracce valide ci sia bisogno di uscire e farsi qualche esperienza come una serata o magari un festival dove a suonare c’è il dj a cui vuoi inviare le tracce. Personalmente se non vado a ballare perdo la connessione con la musica e le idee arrivano più di rado. “Be yOu”, la prima traccia dell’EP è nata appena sono tornato da Ibiza la scorsa stagione, infatti direi che è la traccia più “colorata” delle tre. Ero abbastanza sicuro che Richie l’avrebbe suonata ma mai avrei pensato che la volesse prendere per la sua label. Arrivata questa notizia ero veramente alle stelle e con quella spinta mi sono letteralmente rinchiuso in studio a fare quello che più mi piace. Trovare, testare, spulciare nuovi plug-in, ricercare nuovi synth e bassi analogici per riuscire a sorprendere per primo me stesso e poi gli altri. Ero sicuro che dopo l’ennesimo Time Warp a Mannheim sarebbe saltato fuori qualcos’altro di buono e fu così; “Houston” & “Timeless”, molto più introverse e scure sono nate subito dopo essermi “perso” per 14 ore dentro uno dei festival più completi che ci siano (parere personale). Sta andando molto bene, come avete detto i feedback sono tanti e credo di essere appena entrato nella classifica techno di Beatport, incrociamo le dita insieme e vediamo come si evolverà nelle prossime settimane.
Il 2014 possiamo dire che è stato un anno che ti ha cambiato la vita ed è successo tutto molto velocemente. Dall’essere resident di un piccolo club della tua città a suonare nei locali più importanti d’Europa è un grande salto di qualità, ma tutti questi cambiamenti non ti hanno spaventato? Cosa pensi del futuro?
Assolutamente si, c’è stato un momento quest’inverno dove la gioia e la carica per queste novità si mischiavano alla pari con paure di ogni genere. Ammetto che il salto è stato davvero grande ma per fortuna ho avuto il tempo per assimilare la cosa e prepararmi al meglio soprattutto psicologicamente a ciò che avrei dovuto affrontare. Per quanto riguarda l’artistico il Club 999 della mia città dove ero resident fino allo scorso inverno ha indubbiamente gettato le basi di ciò che sono adesso. Ancora una volta una grande fortuna, potermi esprimere periodicamente giù al club e poter testare tutto ciò che mi passava per la testa circondato da amici ha avuto un ruolo molto importante. Nessuno può sapere cosa succederà nel futuro. Mi piace rimanere con i piedi per terra e vedere passo passo cosa succede. Sicuramente posso dirvi che sono arrivato fin qui con degli obiettivi ben chiari in testa, raggiunto questo traguardo adesso me lo devo tenere stretto e magari in futuro passare al prossimo, mai accontentarsi o adagiarsi, è il bello della vita riuscire a migliorarsi all’infinito!
Per i tuoi amici e fans italiani, quando tornerai a suonare in Italia?
Tornerò in Italia per due date che sto aspettando da tempo. Il 5 Settembre sarò a Roma per il Minus Showcase allo Spazio 900. Il 6 Settembre invece sarà la volta del Cocoricò per un altro Minus Showcase. Potete solo immaginarvi l’emozione che già da adesso mi pervade per queste due date! Per il resto ho numerose richieste da Ottobre in poi, presto le annuncerò.
Adesso vivi ad Ibiza, ma quali sono i tuoi progetti per questo inverno? Tornerai a vivere in Italia o ti sposterai nuovamente? Prossime date e release?
E’ qualche anno che il desiderio di spostarsi nuovamente a Berlino è sempre più forte e credo che quest’anno sia proprio quello giusto. Già ci stiamo muovendo per potersi trasferire ad inizio Novembre. Come da molti anni a questa parte ho costantemente bisogno di nuovi stimoli e credo che Berlino sia la città giusta da cui imparare nuovi modi di pensare e dove riuscire a trovare nuove idee per la mia musica. Per quanto riguarda invece le nuove release sono momentaneamente in stand by. Nel senso che, dopo un inverno passato a produrre ho deciso di concentrarmi a tutto il resto nel periodo estivo. La rendita invernale è durata fino ad ora e vi assicuro che uno dei pensieri più ricorrenti è quello di potermi sedere di nuovo nel mio studio. E’ stato un piacere poter rispondere alle vostre domande e raccontarvi un po’ di me (spero di non essermi dilungato troppo) hehe! Un saluto a tutti i lettori e ancora una volta ci tengo a dirvi “GRAZIE” per tutto il supporto che sto ricevendo.