E poi, quando pensi che l’estate possa finalmente giungere al termine senza l’ormai classica “bonghetta” firmata Cadenza arriva lui, Felipe Venegas, a ricordarti che manca ancora parecchio tempo alla chiusura della bella stagione – ad Ibiza il bello deve ancora venire. Inutile fare mille giri di parole, andiamo diretti al punto: sono lontati, parecchio lontani, i tempi in cui il dj cileno più trendy della storia ci impressionava con “La Mezcla” (nel 2008 suonava proprio fresca); sono ancora più lontani i tempi in cui dalle parti di Ginevra venivano alla luce quelle piccole grandi perle che alla sola vista della cover ti facevano emozionare. Lo stesso dj, oggi, muove oceani di ragazzi; lo stesso dj, oggi, è uno dei più grandi imprenditori legati alla musica da ballo, tirando avanti un carrozzone che senza la sua faccia sempre sorridente (e vorrei ben vedere) non farebbe tutta la strada che invece gli è assicurata dai sui dj set a “quattro decks”. E dentro al carrozzone chi c’è? Gente forte, gente capace e preparata ad assecondare e ad alimentare il circo di gitani più luminoso e colorato del pianeta. Alex Picone, Ernesto Ferreyra, Maayan Nidam, Cesar Merveille e Argy – solo per citare quelli che stimo e apprezzo di più, tenendo conto sia delle loro produzioni che delle loro performance dal vivo – sono tanta roba, altrimenti non starebbero dove sono. Sicuramente dimentico qualcuno, magari anche più “in” e dal nome altisonante, ma più ci penso più mi domando: tutto questo hype per la “Cadenza di oggi” è giustificato? Nel 2012 è possibile che la ruota giri ancora così fluida? Sì, c’è Luciano. Non ci sono più i vari Quenum e Pier Bucci, di Ricardo neanche l’ombra, i tre rumeni/A:rpia:r sono fuori dal giro e tutti quei personaggi come Digitaline, Thomas Melchior, Pikaya e Alejandro Vivanco sono evidentemente troppo poco commerciali/commerciabili per avere un posto sull’ascensore.
E allora che ci fa “Ritmical Baco EP” qua sopra? Perché dare al disco di Felipe Venegas questo spazio? Grazie a Dio (e sottolineo, grazie a Dio) non è Matteo Cavicchia a fare la storia della musica elettronica. Pensate, c’è pure chi ci scrive in privato lamentandosi di alcune “review di merda”. Mai come ora, però, mi sento di difendere queste poche battute che mi sono concesse per dire che “Ritmical Baco EP”, così come altri lavori usciti negli scorsi mesi, è un lavoro comunque ben fatto, davvero. Suona bene, ha tiro, ha un bel groove ed è possibile (qua e là) trovare pure qualche idea interessante. La bonus track (bonus track!), “Sueno Lucido”, mi piace pure. Parecchio oserei dire.
Ma basta tutto questo per far parte di Cadenza? Io una risposta ce l’ho, così come ho un’ottima memoria e “Solomon’s Prayer” non me la leva dalla testa nessuno.