“Il 1977 non è un anno come gli altri.”
Così comincia l’interessante approfondimento che il Mucchio di questo mese dedica ai quarant’anni di “Suspiria”. Ripercorrendo velocemente la cronaca e l’inquietudine del tempo, chiarisce il contesto in cui ha avuto inizio “la stagione delle streghe” di Dario Argento, con la realizzazione del capolavoro cult che N. W. Refn (“Drive” e “The Neon Demon”) definisce “cocaine movie definitivo”. Basta un rapido sguardo al panorama internazionale per capire che – purtroppo – tira un’aria pesantissima, e il terreno è fertile per alimentare nuove macabre distopie. Quindi, cari amanti del genere horror tenetevi forte, perché quest’anno la stagione delle streghe si riapre.
Partiamo dall’artista che ha sconvolto l’ultima edizione del Sundance Film Festival con il lungometraggio “Kuso”. Flying Lotus, che aveva già dato prova di gradire la sedia da regista, firma un lavoro a dir poco disgustoso, e ne dichiara seraficamente il contenuto: “it’s pretty much everything I’m afraid of”. Il film consiste in brevi storie ambientate in una Los Angeles sconvolta dal terremoto più terribile di sempre e abitata da creature al limite del disumano, protagoniste di situazioni grottesche: mutilazioni genitali, medici che partoriscono scarafaggi giganti per curare pazienti terrorizzati dai seni, brufoli parlanti che ingoiano sperma e tanto altro. Che dietro si nasconda una critica feroce alla società losangelina non c’è dubbio. Il rischio è che si faccia fatica ad individuarla, sepolta com’è da una montagna di sangue, feci e torture. Come da copione, la colonna sonora fa capo a nomi importantissimi: Akira Yamaoka (“Silent Hill”), Aphex Twin, lo stesso Flylo e il fedele Thundercat (a proposito: “Drunk” è in uscita e ve ne parleremo prestissimo. Nell’attesa si può ascoltare la traccia numero 9 “Show You The Way”).
Passiamo a distopie futuristiche che l’orrore lo accennano e basta, con pochi ripetuti tocchi di piano. Sua maestà Melissa Arnette Elliott torna in grandissima forma (dopo “Ghostbuster”, chi poteva darlo per scontato?) con un pezzo favoloso e un video degno della Missy Elliott che conosciamo. “I’m Better”, per ora, non sembra anticipare un disco in uscita ma la signora Elliott è stata molto chiara: il materiale c’è, vuole solo evitare le pressioni dei suoi assetatissimi fan. Nessuna anticipazione quindi, ma la sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo.
Nel frattempo lanciamo un appello: gentile Missy, prenda in considerazione una collaborazione con il signor Lotic, quello di “Agitations”, perché a giudicare da questo ultimo pezzo sareste proprio una magnifica coppia.
Chissà che non ci abbia già pensato.
Torniamo a parlare di inquietudine, perché il redivivo Jason Kay non sembra passarsela benissimo. Infatti, se da un lato i Jamiroquai sono tornati e ne siamo tutti molto felici, non importa che “Automaton” non sia il loro più avanguardistico capolavoro, dall’altro non si può fare a meno di analizzare il testo della nuova traccia armati di lente d’ingrandimento, e di passare al setaccio parole e metafore alla ricerca di indizi sullo stato di salute psichica e fisica dell’ex piccoletto molleggiato dai grandi cappelli – ora signorotto sovrappeso di mezza età. Il campanello di allarme si accende quando, dopo gli iniziali 35 secondi sospesi tra il Kavinsky di “Drive” e i Daft Punk di “Tron”, e dopo essersi scambiato l’ugola con Simon Le Bon per cantare il ritornello, cita il Billy Idol di “Eyes Without A Face”. Siamo lontani anni luce dai tempi in cui l’unico problema era arrivare con i piedi ai pedali delle sue Ferrari, e ora Jason sembra incupito da una società che, dice, sembra alienarsi completamente per lasciare la scena a tecnologia e intelligenza artificiale, tanto da citare il brano di Billy Idol che, a sua volta, si rifaceva al film del 1960 “Les Yeux Sans Visage”. Si tratta, ovviamente, di un film dell’orrore.
Infine, l’atteso ritorno di Eleven and friends è diventato realtà, ma per sapere se lo spaventoso Demagorgo si aggiri ancora indisturbato nell’ Upside Down bisognerà aspettare il prossimo Halloween. Forse è ancora presto per preparare pop-corn e Eggo Waffles, ma il trailer della seconda stagione di Stringer Things – andato in onda per la prima volta durante l’intervallo del Super Bowl – non può che farci venire l’acquolina in bocca.