Yalp, una società che produce attrezzature sportive e da esterni, ha lanciato Fono, una sedicente consolle pubblica pensata per ragazzini aspiranti dj. Nulla vieta un utilizzo da parte di adulti ma a tutta la campagna è stata data un taglio molto teen’n’cool. Lo trovate ad oggi qua e là per i parchi olandesi, finalnesi, danesi e australiani.
Come funziona? Si appoggiano i propri smartphone (già, senza due cellulari o iPod niente djing) in un posto dedicato che amplificherà le canzoni riprodotte dal dispositivo. Un po’ di effetti collegati a una wheel truffaldinamente in stile vinile/cdj per comandarli e addirittura un campionatore per creare dei loop. Mancano eq, pitch (niente possibilità di fare sync tramite la consolle) e un attacco per le cuffie. Insomma, mancano le cose fondamentali a definire una consolle tale.
Bello certo avvicinare i ragazzi alla musica e a dare a tutti la possibilità di avere i loro 15 minuti di notorietà (come se nell’era del 2.0 ce ne fosse ancora bisogno), ma Fono riesce in pieno nell’obiettivo di disinformare (forse scimmiottare?) cosa vuol dire fare il dj, oltre che a impedire nei fatti di provarci anche solo per gioco.
Insomma, una inutile cagata che inculcherà ancora di più alle nuove generazioni l’idea che fare il dj è una stupidata utile solo a farsi fighi e che non ha alcuna dignità artistica e culturale.