L’anno scorso la brutta piega pandemica (e legislativa) aveva reso impossibile lo svolgersi di uno dei festival che amiamo di più: in una Puglia che d’estate è teatro di grandissimi eventi, con grandissimi nomi e vere e proprie “armate” del clubbing e della musica elettronica di ricerca a fare da protagonisti (e sono protagonisti degni di stima, per mille motivi), la nostra simpatia e la nostra attenzione è comunque sempre andata parecchio a quel “vascello pirata” che è Fuck Normality. Lo abbiamo spiegato più volte: è un festival “artigianale”, fatta in casa e fatto con amore, fatto anche di un rapporto con gli artisti in cartellone che spesso è fraterno (…cosa di cui anche i guest più tradizionali si accorgono – e apprezzano, adeguandosi ai modi ed ai luoghi e non infilandosi nel nodo delle richieste a quattro, cinque, sette, mille stelle). Il risultato è una cellula assolutamente atipica rispetto alla grandeur solita dell’estate pugliese in generale (e salentina particolare) in musica. Amiamo questa atipicità. Fa respirare davvero un’aria sana, ispirata, profondamente umana – ti riporta a quando fare ed organizzare musica non convenzionale era una passione pura al cento per cento, e bruciante. Felicemente cieca, quasi. E molto, molto, molto sorridente. Molto comunitaria.
Bene: se l’anno scorso gli impedimenti vari sono stati più forti di Fuck Normality, quest’anno il festival l’11 agosto si prende la sua rivincita. E che rivincita. Cambia la location: si va al Castello Volante di Corigliano (un posto bellissimo), abbandonando per una volta gli storici spazi amici del Sudestudio. Ma l’amicizia resta una chiave importante del festival: nomi come Populous ed Okee Ru non solo rappresentano qualità ai livelli più alti, ma sono anche persone dal cuore grande che per Fuck Normality sentono un legame forte, fortissimo. La loro presenza è uno statement già di per sé. Allargando l’obiettivo, gli spunti al solito sono molto interessante: da Hugo Sanchez, unsung hero del clubbing italiano con Tropicantesimo e non solo armato della sua house/disco spesso obliqua e rallentata, a Furtherset, non più “nuovo talento” ma affermata certezza nei campi della sperimantazione; da Eva Geist, voce e visione ispirata sull’elettronica contemporanea, a Boyrebecca, con la sua attitudine all’esplorazione, alla sorpresa, all’attraversamento dei confini emotivi; da Vera Di Lecce, già musa vocale e “corporea” nei Nidi D’Arac, all’eclettismo multiforme di Marco Erroi ed Alex Palmieri.
Non manca come sempre una stimolante parte multimediale ed artistica, nata dagli intrecci con realtà come InTrance Festival (sotto la curatela di Alessia Rollo), Persona (interessantissimo progetto che indaga e performa attraversando i binari di identità di genere, sessualità, corpi, diritti), Visioni Del Sud (uno scrigno di iniziative espositive per l’arte visiva e performativa). Ecco, tutto questo abiterà il prossimo 11 agosto il Castello Volante di Corigliano: venue che sarà divisa in aree specifiche, tutte a capienza definita a limitata, per gestire al meglio ogni forma di rischio d’assembramento inutile e pericoloso – il risultato è che si vivrà l’emozione di un festival vero e proprio, con act che vanno avanti in contemporanea e la possibilità di vagare – con giudizio – in un posto molto affascinante andando di volta in volta a cercare ciò che stimola di più.
Insomma: in tempi difficili, Fuck Normality è riuscito non solo a resistere ma proprio a dare vita ad una edizione all’altezza del suo spirito, della sua storia, della sua qualità. A dimostrazione di come le cose si “possono fare”, senza puntare al ribasso o senza svendersi l’anima. Se siete in zona, merita tutto il vostro sostegno (e sarete ripagati da contenuti di qualità ed atmosfera “da famiglia”): i biglietti, ovviamente limitati per rispettare le condizioni logistiche di sicurezza, li potete trovare qui – e fate in fretta. Mentre per info varie, fate capo a questa pagina. Uno dei nostri festival preferiti ce la sta facendo anche quest’anno, e ce la sta facendo nel modo giusto. Bravi!