Future Classic è una delle label australiane di maggior livello. Realtà attiva dal 2004, momento dal quale ha fatto capire subito qual’era la sua filosofia, cercando di offrire uno spazio a tutti gli artisti che volessero proporre un qualcosa di speciale, sofisticato e nuovo. Una label a tutto tondo, il che oggi non vuol dire solo musica, ma bensì molto altro ancora. Abbiamo avuto il piacere di poter scambiare due parole con James McInnes, Nathan Mclay e Chad Gillard, ovvero le menti del progetto in questione. Ragazzi semplici, ma che trasudano passione per il movimento. Sentiamo cosa ci hanno detto.
Ciao ragazzi, benvenuti su Soundwall!
Ultimamente su Future Classic sono usciti EP sia di artisti emergenti sia di volti già noti, questo perchè quest’etichetta non è un progetto recente. Come è cominciata?
N: E’ cominciato come un hobby in un periodo nel quale lavoravo per una grande etichetta di musica indi. Ero un dj (e lo sono ancora) e pesavo che ci fosse della musica che doveva essere pubblicata.
Dal 2004 al 2012, un periodo di tempo nel quale avete rilasciato un bel po’ di musica molto sofisticata. Come descrivereste il suono di Future Classic? Dagli inizi a oggi.
J: Sofisticato! Sofisticato mi piace. Hahah c’è anche un riferimento all’essere sofisticati in una delle nostre tracce. Se date un ascolto a The Wolf’s Sun (Brack&Prommers Sophisticated Disco Mix) lo dice nel finale. Detto questo non saprei come descrivere il nostro sound.
Come può un’artista diventare parte di Future Classic? Che caratteristiche sono necessarie per rispecchiare il vostro suono e collaborare con voi?
J: Deve avere talento per fare buone tracce. Da dove vieni, su quali label sei uscito, chi hai remixato, come sei, quanti anni hai, che genere fai, tutto questo non ha importanza. Se hai una buona traccia (o tracce) e ti piace la musica che esce sulla nostra label mandacela pure!
La vostra label non si focalizza solo sul rilascio di nuova musica, infatti avete molte collaborazioni anche in campi “non musicali”. Qual’è il vostro concetto di “gestire un’etichetta”?
N: Il nostro “lavoro” si occupa di aiutare gli artisti, oggi questo vuol dir spesso far qualcosa che non sia pubblicare musica o fare dei tour. Oltre a questo a noi piace anche il lato “non tradizionale” delle cose. Ci mantiene vivi.
La vostra attività musicale include due label night in Sidney (Adult Disco e Sunhaze) oltre ad alcuni eventi e collaborazioni sia in Australia sia all’estero. Che tipo di impronta cercate di dare ai vostri eventi? Possono essere intesi come un modo di esprimere la vostra idea di clubbing e di cultura musicale?
J: Vogliamo sempre che nei nostri eventi ci sia uno spirito amichevole e musica che suoni sempre fresca e diversa (e che possibilmente faccia ballare…) – il miglior modo di fare questo è quello di avere grandi artisti, un grande impianto, dei veri giradischi (funzionanti!), un bel poster, un bello spazio e tanti amici.
Voi avete sede in Australia, quindi che potete dirci della vostra scena musicale? Fareste un confronto sia con la scena europea sia con quella americana parlando dei punti comuni e delle differenze?
J: La scena australiana ha il meglio della scena americana ed europea, le regolamentazioni sia per i bar che peri club stanno diventando più flessibili il che alimenta la scena locale, in estate ci sono più festival che giorni di pioggia, moltissime etichette stanno nascendo e le radio sono più vive che mai. Prendete ad esempio Gotye, è subito saltato al primo posto in classifica in venti stati! Dev’essere qualcosa che c’è nell’acqua.
Usciamo dall’argomento musicale per un attimo, una label ha sicuramente dei pensieri sull’industria musicale. Cosa ne pensate? Che opinioni avete sull’industria musicale odierna?
J: Molti si lamentano di essa, dicono che è satura e non è più come una volta (qualunque cosa fosse). Penso che essere un’etichetta, metter su una band, organizzare eventi, fare il dj, produrre, scrivere delle review, fare foto,tutto insomma, oggi è più facile che mai. Fare una qualsiasi di queste cose è un qualcosa di più che un hobby di una settimana, e farlo full time è una cosa che richiede tempo, passione ed intelligenza. Essere una major label oggi penso che sarebbe una cosa parecchio dura.
Sicuramente avete anche dei suggerimenti e delle speranze a riguardo. Cosa pensate debba essere migliorato? C’è un qualcosa che è andato perso nel tempo e che invece dovrebbe essere riscoperto?
N: Penso che il futuro sia più luminoso del passato e sono eccitato riguardo alla direzione che sta prendendo. Noi siamo relativamente giovani e quindi non abbiamo vissuto il “periodo d’oro” del record business, un periodo che è stato buono solo per le label, non tanto per gli artisti. Oggi la situazione è più equa, al centro ci sono gli artisti e gli “organizzatori” sono lungimiranti, adattabili e floridi.
Una cosa è certa, il vinile sta tornando. La vendita dei vinili è in aumento ultimamente, nonostante sia in aumento anche il numero dei portali che vendono musica in formato digitale. Cosa ne pensate?
J: è fantastico che la gente stia tornando a comprare i vinili – i lavori sono grandiosi e non li perdi quando il tuo supporto crasha, il loro suono è più caldo e sono divertenti da usare. Cos’hanno che non va?
Per l’ultima domanda torniamo alla musica. Parlar con una label suscita curiosità, quindi, cosa c’è nel futuro di Future Classic? Nuove release? Nuovi artisti? Cosa ci dobbiamo aspettare?
J: Nuova roba da parte di…Flight Facilities, Mitzi, New Navy, Gung Ho, Flume e molti altri, se siete in Australia assisterete a molti nuovi show, molte nuove foto su Instagram e chi lo sa, magari un Future Classic show in Europa? Haha dovrebbe essere bello.
Grazie per il tempo concessoci, buona fortuna.
English Version:
Future Classic is one of the australian major label. They are working since 2004 and from that moment was clear what was their vision. Their filosophy is about offering a spot to all of those artists that have to offer something special, sophisticated and new. An all around label, that means not only music but a lot of other stuff. We had the pleasure to talk with James McInnes,Nathan Mclay and Chad Gillard, the three minds of the project. They are simple guys but the totally sweat passion for the music movement. So let’s check what they said.
Hi guys,welcome on Soundwall!
In the recent times Future Classic comes out with great Eps from both emerging and well known artists, but this label is not an early project. So how did you start this label?
N: It started as a hobby for me while working for bigger indie music companies. I was DJing (still am) and finding music I thought should be released!
From 2004 to 2012, a good period of time in which you released a quite sophisticated type o tunes, how can you describe the sound of Future Classic? I also mean in the beginning and over the time.
J: Sophisticated! I like that. Haha there’s actually a reference to being sophisticated in one of our tracks, if you have a hunt for The Wolf’s Sun (Barck & Prommers Sophisticated Disco Mix) they say it at the end. But I’m not sure how to describe the sound…
How an artist could become a part of Future Classic? What characteristics are needed to reflect your sound and collaborate with you?
J: You have to have a talent for writing a great song. Where you’re from, which label you’ve already released on, who you’ve remixed, what you look like, how old you, what genre you play all doesn’t really matter, if you’ve got a great song (or songs) and like the other music we have on the label send us you’re stuff.
Your music company is not only focused on releasing music, you have also a great number of collaborations not only in the musical field. So how is your idea of “running a label” nowadays?
N: Our “job” is to help artists so often today that mean’s doing far more and different things than just releasing records and doing tours. Besides, we enjoy the ‘non-traditional’ side of things. It keeps us excited.
Your musical activity includes also your two label night in Sidney (Adult Disco and Sunhaze) and other events and collaboration both in Australia and overseas. What type of impression are you trying to give to your events? Are that ways to express your vision of clubbing or your idea of musical culture?
J: I think we just always want our events to feel friendly and have music that sounds refreshing and different (and that hopefully makes you dance) – the best way to make that is with great artists, an awesome sound system, proper (working!) turntables, a fun poster, a unique space and lots of friends.
You are based in Australia so what can you tell us about the Australian music scene? Can you compare it with the European and American music scene talking about differences and points in common?
J: Australia’s music scene if totally up there with the best of Europe and America – licensing laws for bars and clubs are getting more flexible which nurtures the live scene, in summer there’s more music festivals than rainy days, more and more labels are popping up and community radio stations are stronger than ever. Look at Gotye – he’s just hit Number 1 in 20 countries! Must be something we have in the water.
Let’s shift the musical topic for a minute. As a label of course you have a thought about the music industry, so what do you think about? What’s your opinion on the music industry of today?
J: Most people complain about it being too over saturated and that it’s nothing like it was back in the day (whenever that was). I think being a record label, starting a band, putting on events, DJing, producing, writing reviews, taking photos – everything – is easier today than it ever has been. Making any of those things live longer than a week as a hobby and doing it full time takes a lot of time, love and some smarts. Being a major label at the moment would be pretty hard right now I think..
And of course you have also hopes or suggestions about this thing. What do you think that need to be improved in the music industry? Is there something that is got lost over the time and in your opinion need to be taken back?
N: I think the future is looking brighter than the past and am excited about where it is heading. We are relatively young so never knew the “glory days” of the “record” business but this was not really good for artists, only the record companies. It feel’s much fairer nowadays with the centre being the artists and the “organisers” that are forward thinking and adaptive flourishing.
It’s now certain that vinyl is coming back, the sells of vinyls are increased in the recent times, despite of the increasing of the portals that sells digital music. What do you think about?
J: It’s great that people are buying more vinyl again – the artwork is huge, you won’t lose it when your hard drive crashes, sounds warm and they’re fun to play with. What’s not to like!
For the last question let’s get back to the music. So, talking with a label generate a lot of curiosity, so what is there in Future Classic future? New Releases? New Artists? What we have to look for?
J: New things from… Flight Facilities, Mitzi, New Navy, Gung Ho, Flume and loads more, if you’re in Australia many more shows, lots of pictures on Instagram and who knows maybe a Future Classic DJs tour to Europe? Haha that might be nice.
Thanks for the time that you spent with us. Good luck.