Mi è bastato sentirlo una volta per rendermi conto che sono un grande fan di Gary Beck! Mi sono ritrovato la libreria musicale piena di suoi pezzi, ed è lì che ho capito tutto. Il giovanotto di Glasgow la sa alquanto lunga sulla techno, anche se agli albori produceva tech-house. Ha fatto ballare per un’estate intera tutti i clubbers di Ibiza e del mondo con “Hear Me Out” feat. Nic Fanciulli – ed ancora fa ballare a tempo di marcette, sub-bass, snare, trip-groove e kick paurosi. E’ uno dei pochi che riesce a farti muovere ascoltando il lancio dei missili! Attualmente è uno dei produttori più prolifici ed è riuscito a sintetizzare un sound tutto suo grazie anche alla spinta datagli da Hawtin rilasciando uno dei suoi primi pezzi su Minus: Consumed. Dopo aver preso lo slancio e aver iniziato a sbattere le ali da solo stringe varie collaborazioni insieme al suo collega e connazionale Edit Select e a Speedy J. Bek Audio è il suo cavallo di battaglia, dove si può ascoltare buona musica e grandi artisti. Come dice lui stesso: andate ad ascoltarlo!
Com’è stata la tua gioventù scozzese?
La mia gioventù si è sviluppata intorno al calcio! Inoltre sono stato coinvolto in varie orchestre, quand’ero un trombettista. Sono stato allevato a calcio e musica. Mi è piaciuto molto crescere a Glasgow!
Hai iniziato producendo house/tech house, poi dal 2008 hai iniziato con la techno rilasciando “Consumed” su Minus. Ora ascoltare tracce di stampo ‘Gary Beck’ è una sicurezza, vai sempre sul sicuro. Quanto è stato importante rilasciare sull’etichetta di Hawtin? E’ stato influente e o no?
Sì, è stato un grande impulso per me quando Richie ha deciso di firmare ‘Consumed’. La gente ha iniziato a mostrare un certo interesse nei confronti della mia musica e da lì la mia fiducia e la convinzione hanno iniziato a crescere con ogni produzione.
Diventare un dj è l’aspirazione di sempre di molti giovani. Prendi in mano un vinile, un cdj o semplicemente qualsiasi cosa che faccia uscire fuori la musica e si viene subito etichettati come tali. Non tutti sanno che tanti prima di essere djs sono producers e non si possono immaginare il lavoro speso dentro gli studi, davanti le casse, rapportandosi per la maggior parte del tempo con il proprio pc. Com’è nata questa passione per la produzione e il djing?
Iniziai a comprare dischi e lettori di vinili. E’ stato frustrante imparare a mixare. Ero solito distruggere i dischi quando i mix venivano male! Andai a vedere parecchi djs nei club di Glasgow come Jeff Mills e Carl Cox. Sapevo che se volevo essere lì come loro avrei dovuto iniziare a fare musica tutta mia. Non solo per quanto riguarda il djing. Il processo è stato veramente difficile, ma piacevole. Direi che ci sono voluti svariati anni per scoprire il mio “sound”. Sto nello studio anche per 18 ore quando lavoro duro. Quindi, se vuoi arrivare ad un alto livello devi semplicemente metterti al lavoro e non rimanere deluso dei rifiuti che riceverai lungo il cammino.
Come hai affinato nel tempo le tecniche di arrangiamento, missaggio, finalizzazione e mastering?
Non vado mai in studio con un piano. Ogni volta vedo che cosa succede. A volte inizio con un kick e altre inizio con un chord. Dipende.
A cosa pensi quando devi creare a una traccia? Ai missili che esplodono?
Talvolta non so mai se una traccia suona bene fino a che non la propongo in un club! Per esempio, uno dei miei pezzi più famosi è “Egoist”, che ha stazionato nel mio computer per più di un anno fino a che Speedy J non l’ha notato. Non ho mai pensato che avesse del potenziale e stavo quasi per cestinarlo. Mi sbagliavo.
Ti ho sentito suonare e non scherzi per niente. Come li organizzi i tuoi set, quali sono le variabili che ti fanno decidere il modo giusto in cui esibirti e in base a cosa scegli i pezzi da mandare?
Non ho mai pianificato niente quando suono. Non credo che si possa fare! E’ tutta una questione di feeling con il posto. Improvviso sempre. Mi piace divertirmi dietro la consolle.
Bek Audio.
La mia etichetta sta andando forte in questo momento. Abbiamo un sound vivo e distinto che si esprime attraverso le release di grandi artisti come Mark Broom, Mr. G e Speedy J.
Che altro ascolti oltre techno e derivati?
Adoro la musica tradizionale scozzese. Il mio iPod ne è pieno.
Molte volte il tuo nome è affiancato a quello di Speedy J e Edit Select. Che rapporto hai con loro e come li hai conosciuti?
Edit Select è un noto artista di Glasgow. Era un fan della mia musica e voleva allacciare i rapporti con me. Lo stesso vale per Speedy J. E’ stato un onore per me produrre con questi due grandi artisti.
In che modo convinceresti una persona qualsiasi ad ascoltare techno?
Vieni a sentirmi!
Finalmente il 24 settembre verrà pubblicato il tuo primo album, “Bring A Friend” che oltretutto va a segnare anche il rilascio dell’album numero 100 della Soma Quality Recording; è un grande traguardo. La preview del lavoro promette bene e di sicuro nessuno verrà deluso. Quanto tempo ci hai messo per concepirlo, cosa ti ha spinto a produrlo e qual è stata la guida che ti ha fatto portare a termine questo progetto?
Volevo fare un album che sarebbe durato a lungo. Il piano iniziale era di fare qualcosa di sperimentale e downtempo, tuttavia le cose non sono andate in questo modo! Negli ultimi due anni ho continuato a cambiare la scaletta avendo così un album che comprendesse molti stili differenti. Più verso lo stile techno direi. E’ un onore per me pubblicare il 100° album su una delle mie label preferite!
English Version:
I just needed to hear him once to realize that I’m a big fan of Gary Beck! I found in my music library a lot of his tracks, and that’s where I understand all. The young man from Glasgow knows a lot about techno, although in its infancy he produced tech house. He makes dance for an entire summer all the clubbers in Ibiza and of the world with “Hear Me Out” – feat. Nic Fanciulli – and still makes dance to the beat of marching, sub-bass, snares, trip-grooves and incredible kicks. He’s one of the few who can makes you moving by listening to the launching of missiles! He’s currently one of the most prolific producer and he was able to synthesize an own sound, thanks to the boost given to him by Hawtin, releasing one of the first tracks on Minus. After taking the leap and start to flap his wing alone he forms various collaborations with his colleague and compatriot Edit Select and with Speedy J. Bek Audio is his workhorse, where you can listen good music and great artists. As he says himself: go to listen him!
How was your Scottish youth?
My youth evolved around football! I was also involved in various Orchestras, where I was a Trumpet player. So I was brought up mainly on Music and Football. I loved growing up in Glasgow!
You started producing house/tech house, then in 2008 you started with techno releasing “Consumed” on Minus. Now hear track of ‘Gary Beck’ imprint is a confidence, go on the safe side! ,How important was released on the Hawtin’s label? Was it influential or not?
Yes it was a great boost for me when Richie decided to sign Consumed. People started to show a real interest in my music, and from there my confidence and belief started to grow with each production.
Become a dj is always the aspiration of many young people. You take up a vinyl, a cdj or just anything makes music and immediately we labeled as such.Not everyone knows that many before being djs, they are producers and they can’t imagine the work spent in the studios, in front of the speakers, relating for the most part of the time with the computer. How did this passion born for production and djing?
I started to buy records and also a set of belt drive decks. It was very frustrating learning to mix. I used to smash up my records if my mixes went out slightly! I went to see some djs in the Glasgow clubs such as Jeff Mills and Carl cox. I knew that if I was to be up there like them I would have to start making my own music. Not just DJ. It was very hard but enjoyable process. I would say it took years of discovering my ‘sound’. I would be in the studio for 18 hours some days working hard. So if you want to get to a high level you simply have to put the work in and not be dissapointed with rejections along the way.
How did you refine over time arrangements, mixing, finalizing and mastering skills?
I never go into the studio with a plan. I just see what happens everytime. Sometimes I start with a kick, sometimes I start with a chord. It just depends.
What do you think when you create a track? Missiles which bursting?
Sometimes I never know if its good until I play it out in clubs! For instance one of my most famous tracks ‘Egoist’ sat in my computer for over a year until Speedy J picked up on it. I never thought it had any potential and was just going to bin it. I was wrong.
I heard you play and you don’t joke at all. How do you organize your sets, what are the variables that make you decide the right way to perform and depending on what do you choose the pieces to play?
I never plan what I play. I don’t think you can! It’s all about the feeling in the room. I always improvise. I like to have fun behind the decks.
Bek Audio.
My label is going strong at the moment. We have a distinct raw sound running through each of the releases from great artists such as Mark Broom, Mr. G and Speedy J. I now have someone helping me with the label so the releases will be morefrequent!
What else do you listen over techno and derivatives?
I love Scottish Traditional Music. My Ipod is full of it.
Many times your name is partnered by Speedy J and Edit Select. What is your relationship with them and how did you meet them?
Edit Select is a well known artist from Glasgow. He was a fan of my music and wanted to hook up. Same applies to Speedy. It was a massive honour to produce with such great artists.
How do you think to persuade someone to listen to techno?
Come and see me play!!
Finally on September 24 will be released your first album, “Bring A Friend” which moreover also marks the release of the album number 100 of Soma Quality Recording; is a great achievement. The work’s preview is promising and certainly noone will be disappointed. How long did it take you to conceive it, what did you prompt to produce it and what was your guide who brought you to complete this project?
I wanted to make an album for a long time. The initial plan was to do something experimental and downtempo, however it didnt quite go this way! Over the last couple of years I kept on changing the set list so eventually now I have an album which covers lots of different styles. More towards the Techno style I would say. It is an honour to be releasing the 100th album on one of my favourite labels!