“E poi sì, già che c’eravamo c’era venuta in mente questa idea di fare questo piccolo spin off tardo-primaverile di ROBOT Festival, un fratellino minore…“: è nata così, un po’ di tempo fa, la conversazione. Stavamo amabilmente chiacchierando con alcuni dei responsabili di uno dei festival-cardine della scena: il bolognese ROBOT appunto, che già da anni è tornato al massimo della forma inanellando edizioni riuscitissime, a partire dalle scelte artistiche, ma in realtà è un po’ tutto l’ecosistema attorno a ROBOT che è tornato a stare in ottima salute, con una bella vibrazione che è tornata a circondare il festival, grazie ad un paziente, incisivo, umile, ispirato lavoro diricostruzione” dopo il passo falso “gigantista” di ormai anni ed anni fa, che aveva però un po’ incrinato il rapporto in primis con la città.
Storie passate. Bologna sa riconoscere chi è serio, chi ammette di aver sbagliato, ci mette la faccia e poi lavora per bene per tornare passo dopo passo ad essere una realtà degna di amore e supporto. Quindi sì, che ROBOT stesse bene lo sapevamo; ma che addirittura stesse così bene da tirare fuori un gioiello come Gemini così in scioltezza, senza apparente sforzo, è andato oltre le nostre aspettative. Ecco di che si tratta, partiamo con l’immagine esemplificativa – artisti principali, date – e poi però approfondiamo:
Prima di tutto, avere James Holden oggi – uno degli artisti in questo momento con maggior coraggio, maggior personalità, maggior voglia di sfuggire i luoghi comuni – una medaglia al valore. Anche perché è reduce da una release davvero di altissima qualità, dove la sua svolta “psichedelica” raggiunge un equilibrio perfetto tra sperimentazione ed impatto. Qualcosa di davvero eccezionale.
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Ma mica male anche gli altri headliner (eufemismo). Max Cooper già da tanto sta portando in giro uno degli show audio/video più belli in assoluto, una esperienza immersiva capace di lasciare davvero a bocca aperta. Palms Trax, come dj, è un drago, mentre Marina Herlop è nel campo dell’elettronica più sofisticata e raffinata una delle novità più belle emerse negli ultimi anni. Kai Campos dei Mount Kimbie è una solida garanzia di dancefloor “intelligente”, Eva Geist altrettanto.
Sarà anche un piccolo “spin off”, ma era davvero difficile fare di meglio. Questo weekend a Bologna – le serate infatti sono due, 19 e 20 maggio, e i prezzi tra l’altro sono onestissimi vista la qualità dell’offerta, trovate tutte le info qui – negli spazi di DumBO si va veramente a stare bene, anche perché a fare da contorno a tutta questa qualità c’è, beh, altra qualità: a fare da corona e raccordo ci saranno infatti anche Dj Rou, Denaila, Jacopo Latini il 20, e Filibalou e Sister Effect il 19, in un’area di DumBO chiamato Temporanea dove, tra l’altro, si può anche accedere gratuitamente (previa registrazione) se non volete fruire del resto di Gemini. Però ecco, sì: sareste pazzi a non farlo, se chiedete a noi…