Basta scambiarci due parole per capirlo con chiarezza e immediatezza: prima ancora del talento dietro al mixer, ciò che colpisce di Aldoina Filangieri è il suo essere un personaggio particolarissimo. Sarà per la spiritualità e la femminilità che contraddistinguono qualsiasi cosa la riguardi, o magari la semplicità e la naturalezza con cui tratta tutto ciò che attiene alla sua musica – un cigno nero, se si pensa a quanto ogni “artista” si sente a suo modo eccezionale -, fatto sta che Aldoina è una dj estremamente affascinante e una persona ricca di sfumature da esplorare. Per questa ragione, dopo averla vista conquistare Dixon e tutta la ciurma Innervisions (non deve stupire, a tal proposito, che l’abbiano voluta nella tappa napoletana di Lost In A Moment lo scorso anno), abbiamo insistito tanto per averla oggi sulle nostre pagine e sulle frequenze di m2o.
Buon ascolto e buona lettura. La settimana anche questa volta inizia alla grande!
Ascolta Signal Hills #123 Aldoina for Giant Steps” su Spreaker.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Se proprio devo risalire con la mia memoria emotiva al primo vero ricordo per la musica come riconoscimento di un qualcosa che mi muoveva dentro, allora il brano è il “Sirtaki” di Zorba che mio padre metteva spesso ballando con me e le mie sorelle.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
È difficile definire i tempi di qualcosa che hai sempre avuto dentro, credo che tutto ciò che è primordiale per ognuno di noi deve solo essere solo svelato, sicuramente c’è poi un evento o una contingenza che lo rendono evidente.
Ho lavorato per qualche anno nella Galleria Fonti a Napoli e il programma prevedeva spesso artisti che lavoravano con il suono, uno in particolare Gavin Russom che produceva per DFA, credo che lì il passo sia stato breve e la mia passione passiva per l’elettronica si sia attivata. “On It” di Marc Houle è stato uno dei primi vinili che ho suonato tanto!
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Sicuramente quando all’inizio provavo a suonare in piccoli locali e bar ed era difficilissimo riuscire a proporre la techno!
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Il miei primi momenti “più importanti” sono stati suonare per la prima volta al Velvet a Napoli, diventare resident del party WOO! e mettere i dischi a Lost In A Moment.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Da tre anni vivo fuori Napoli, in costiera Sorrentina vicino al mare e in mezzo alla natura. Questa scelta è stata condizionata dalle mie passioni per gli animali (insieme ad altre ragazze abbiamo fondato l’onlus Le Amichedilu con la quale salviamo e facciamo adottare cani e gatti abbandonati) e per L’India e la sua spiritualità (che non è una religione ma piuttosto un modo di appartenere a questa vita sulla terra). Faccio regolarmente meditazione, appena posso corro a fare workshop su varie forme di energia, i miei viaggi sono sempre più spesso dedicati alla ricerca del mio posto e compito qui! Lo so che tanti rideranno ma tra i miei maestri di vita più importanti ci sono i delfini!
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non posso dire di avere rimpianti, il rimpianto non è qualcosa che riconosco in generale perché credo che tutto serve, in particolare nella musica non ho ricordo di qualcosa del genere.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Della discografia di Battiato non eliminerei nulla! “La Moldava” di Smetana, “Trans-Europe Express” dei Kraftwerk, l’opera completa dei Pink Floyd e “Noah’s Ark” delle Cocorosie.
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Tra i miei film ce ne sono due di Nikita Michailkov che amo particolarmente e sono “Anna” e “Il sole ingannatore”, a cui aggiungo anche “Le grand bleu” di Luc Besson. Tra i libri, “1984” di Orwell, “Siddharta” di Hermann Hesse e “I pilastri della terra” di Ken Follett…
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Sicuramente l’aver suonato a Lost In A Moment a Napoli.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Da quando vivo fuori città sicuramente il web ha assunto un’ importanza maggiore nella mia vita. Questo facile e immediato collegamento del quale quasi tutta l’umanità fa oramai parte ha come ogni cosa un aspetto distruttivo, che può essere quello dell’immobilismo e dell’annichilimento totale, visto che apparentemente tutto può accadere ed essere conosciuto attraverso un monitor, e uno costruttivo, in quanto mezzo al servizio della realtà!
Utilizzare il web per misurare i rapporti e’ un aspetto molto ingannevole perché se da una parte la velocità con la quale si accetta un’amicizia o la si cancella ha lo stesso peso di acquistare qualcosa su Ebay dall’altra aiuta tutti coloro che sono impossibilitati a vivere la realtà comune per un impedimento fisico o di età.
È solo una questione di quanto si è centrati, se ci sei usi uno strumento utilissimo se non ci sei puoi diventare qualsiasi cosa senza trovarti mai.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Gabriel Ananda, Marc Houle, Robag Whrume, Roman Fluegel e Recondite.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Varie ed eventuali azioni un po’ illegali per sottrarre animali da situazioni di maltrattamento.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Non saprei cosa rispondere perché sono totalmente fuori da questi aspetti…l’unica cosa che mi è venuta in mente leggendo la domanda è “La Torre” di Battiato ( e mi ci metto io per prima!).
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Dopo aver suonato lo scorso 7 dicembre a WOO! con John Talabot intendo concentrarmi sulla produzione e, contemporaneamente, condividere la mia vita con i miei due gemellini appena atterrati, Angerio e Nooraya!
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.