Nato e cresciuto a Trani, Alfredo Mazzilli è sempre stato abituato alla finezza e alla bellezza che contraddistingue i luoghi in cui è nato. Questo lo si denota nella sua musica. Si avvicina, come tutti, impugnando una chitarra ma poi diventa sempre più evidente la sua propensione per la musica elettronica. Giovane, poco avvezzo alle luci della ribalta ma molto più interessato a quelle del mixer, nelle sue produzioni e nei suoi dj set si sentono forti le influenze di Donato Dozzy, Aphex Twin e Sandwell District, rivelando ben presto una natura molto versatile ma allo stesso tempo coerente che gli permettono di muoversi con facilità nel grande reame techno prediligendo sonorità deep ed ambient.
A voi il Giant Steps di un ragazzo risoluto.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
“Winter” di Aril Brikha è sicuramente il brano che mi ha trasmesso un’emozione indimenticabile. All’epoca avevo solo quindici anni e ogni volta che lo riascolto mi riporta alla mente tanti bei ricordi.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
All’età di otto anni ho iniziato a suonare la chitarra da autodidatta, mi divertivo a suonare in casa con mio padre; con il passar degli anni la musica ha iniziato a prendere il sopravvento su qualsiasi cosa, regalandomi sempre delle forti emozioni e ad esser parte fondamentale della mia vita, nonostante, poi, abbia intrapreso altre strade, musicalmente parlando.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Al momento, fortunatamente, considerata la mia giovane età, non ho ancora vissuto momenti critici con la musica. Con il passare del tempo incontrerò sicuramente degli ostacoli, come accade nella vita di tutti ogni giorno, ma sono della filosofia che “tutto passa e tutto si risolve”.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Uno dei momenti più importanti della mia carriera è stato sicuramente il giorno in cui sono stato contattato dal mio attuale agente, Willem, che mi ha offerto l’opportunità di diventare uno dei membri del roster di Radiate Booking.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Ho diverse passioni. Quando torno nella mia città, Trani, in Puglia, solitamente, dedico del tempo alla pesca: esser seduto davanti al mare in silenzio, con il solo suono dell’acqua che accompagna il tutto, credo sia il momento dal quale riesco a tirar fuori maggior ispirazione.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Al momento non ho grandi rimpianti, musicalmente parlando.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Voices From The Lake “Live at Maxxi”
Pink Floyd “Shine on You Crazy Diamond”
Aphex Twin “Come To Daddy”
Brian Eno “Music For Airports”
Lucio Battisti “La Canzone Della Terra”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Libri:
“Phobia” di Wulf Dorn
“L’ipnotista” di Lars Kepler
“Pulp” di Charles Bukowski
Film:
“Interstellar” di Christopher Nolan
“Whiplash” di Damien Chazelle
“The Walk” di Robert Zemeckis
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Aver avuto la possibilità di esibirmi al Neopop Electronic Music Festival, in Portogallo, lo scorso agosto. Un’esperienza meravigliosa che spero si possa ripetere.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Penso che il web sia un canale fondamentale per mettersi in contatto con chiunque nella vita di ogni giorno. Per quanto riguarda il suo influsso sulla musica, penso che abbia facilitato molto il rapporto tra artisti, label e pubblico, creando così un legame più forte tra le parti interessate.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Sicuramente Hiver, Wrong Assessment e Nothus, i quali, prima di essere persone con cui c’è grande affinità a livello lavorativo e, quotidianamente, vi è scambio di materiale e pareri. Sono miei grandi amici.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
L’anno scorso mentre suonavo nello stage secondario di un festival, dopo circa quindici minuti, all’improvviso mi è stato spento completamente il soundsystem, poiché disturbava l’audio dello stage principale.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Il fatto che si tenda sempre a idolatrare il “vecchio” e, nella maggior parte dei casi, il made in Italy non venga valorizzato come si dovrebbe. Credo che l’Italia abbia moltissimi talenti, che sono lì pronti per esser scoperti. Spero che, con il tempo, questa situazione migliori.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho appena finito di lavorare ad un EP, che uscirà all’inizio del 2017, con il remix di Hiver & Clay Wilson e a una traccia per un VA. Ho in cantiere ancora molto materiale da finire e spero di poterlo rilasciare il prima possibile.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.