Finiti nel nostro radar grazie grazie agli EP usciti di recente su Blackwater e Love Blast, rispettivamente “Linea/Rotta EP” e “Anubi”, Mattia Prete e Simone Scardino, in arte Beat Movement, hanno catturato la nostra attenzione col loro suono gustosamente in equilibrio tra quanto prodotto dalla frangia più dura e incazzata della scena detroitiana e l’isterismo industriale che fa capo ai club di Berlino e agli artisti che lì fanno base. Non c’è dubbio: come potrà testimoniare il loro set, i due giovani leccesi hanno tutte le carte in regola per fare strada e dire la loro col loro gusto e il loro talento. Oggi i nostri lettori con un debole per la techno più cruda e decisa hanno trovato pane per i loro denti.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
M: Eminem “Loose Yourself”, indubbiamente. Mio fratello più grande mi ha fatto trasmesso l’amore per l’hip hop, dai Mobb Deep agli M.O.P, Krs…lo stile old-school è sempre stato parte integrante delle mie radici, for those who know!
S: “Toxicity” dei System Of A Down”! Come Mattia anche io non provengo dalla musica elettronica ma dallo sporco del punk, dal metal, dall’hardcore e dal rock! Insomma, dalla confusione più totale e dalla voglia di esplodere e ribellarsi!
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
M: Avevo sì e no undici anni quando ho iniziato ad andare alle feste private dei miei amici. Vedevo i ragazzi più grandi suonare e ho da subito avuto il desiderio di esserci anche io lì sopra e di far sentire ai miei amici la mia musica, così per il mio dodicesimo compleanno mi feci regalare una consolle “di fortuna”. Tutto iniziò lì, era il 2005!
S: Ho sempre avuto la passione per la musica e per l’arte in generale; ho sempre fatto musica e il dj sin da bambino, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso facendomi capire cosa volevo realmente è stata circa quattro anni fa quando prestavo servizio militare nel Nord Italia: durante un’esercitazione ho capito che sparare ad un bersaglio ed essere al servizio della patria non era quello che volevo fare realmente, anzi, mi faceva stare male non poter fare musica e mettere le mani sui dischi per più di una settimana ! La scelta la presi velocemente, congedandomi dopo un anno!
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Il fatto di vivere in due posti completamente diversi per un paio d’anni, dal 2011 al 2013, ci probabilmente portati un po’ fuori strada. La forza della musica e dell’amicizia ci ha riunito qui a Roma, influenzandoci artisticamente e affinando le nostre competenze musicali.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Tutti i passi che abbiamo fatto sono stati importanti, dalle prime feste con gli amici ai party più grandi; dalla prima uscita in digitale al primo vinile, fino ad avere raggiunto la maturità e il sound che più ci rappresenta.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
M: Mi piace leggere all’aria aperta e fare yoga. Penso che siano tra le cose che, oltre alla musica, mi fanno stare meglio e mi danno un equilibrio. Ho fatto anche arti marziali per diversi anni, ma mi toglieva troppo tempo e non era quella la mia ambizione.
S: Amo l’adrenalina: può sembrare un controsenso, ma mi rilassa andare in moto anche se bisogna stare sempre con gli occhi spalancati. Ah…adoro conoscere gente nuova, credo sia una passione anche questa!
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Zero rimpianti, mai: Non tutti I mali vengono per nuocere e tutto ha un senso e un percorso, in fin dei conti. Dei rimpianti, in caso, parleremo alla fine!
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
M: Uhhh, sicuramente come album consiglierei, in ordine di uscita: Eminem “Infinite”, Masomenos “The Third Eye”, Fink “Perfect Darkness”, Marian “Only Our Hearts To Lose” e Sergie Rezza “Reborn Sounds Of Childhood Dreams”.
Come tracce, sicuramente: Stimming “Bright Star”, Mobb Depp “Shook Ones Part 2”, Rage Against The Machine “Killing In The Name”, DN3 “Silence”, Better Strangers “I Love You But I’ve Choosen Darkness” e Sottotono “Amor De Mi Vida”.
S: Pink Floyd “The Wall”, System Of A Down “Toxicity”, Depeche Mode “Policy Of Truth”, ACDC “Highway To Hell” e Terence Trent D’Arby “Sign Your Name”.
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
M: Solitamente leggo libri sulla meditazione, ma non mi sembra il caso di “attaccarvi un missile” su queste cose! Per quanto riguarda i film, invece, non posso che consigliare: “8 Mile” di Curtis Hanson, “Memento” di Christopher Nolan, “Sin City” di Tarantino, “Melancholia” di Lars Von Trier, “Twin Peaks” di David Lynch e “La spia” di Anton Corbijn.
S: Non sono un grande lettore, purtroppo. Anzi, ad essere sincero non lo sono affatto! Credo che gli unici libri che io abbia letto sono quelli del liceo! Tra i film invece consiglio: “Inception”, “Shutter Island”, “Nemico Pubblico” e “Secret Window”.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Probabilmente la nostra recente performance al Tresor di Berlino, seguito poi da un back-to-back finale con Reka. È stata un’emozione intensissima e la gente era estremamente calda. Uno spettacolo unico!
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Come tutte le tecnologie attuali, se usate bene, possano risultare molto utili. Ad oggi siamo connessi con tutti e in qualsiasi momento, per cui è molto facile stare al passo ed essere informati su quello che succede. Anche se a volte siamo deviati e recepiamo solo quello che vogliono farci leggere e sentire…un po’ come succede in televisione o alla radio, non è solo questione di web.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Giuseppe Scaccia (D-Leria) e Antonello Teora in assoluto: oltre ad essere ottimi artisti, fanno parte dei nostri più cari amici; con loro, oltre a ridere, parliamo di donne e altre cose da “tipetti allegri”, condividiamo obiettivi e a volte anche consolle. Con Giuseppe abbiamo recentemente aperto la nostra label, la DLBM, grazie alla quale riusciamo a produrre la techno che più ci rappresenta e ci piace suonare, senza nessun tipo di limite o compromesso. Come si dice qui a Roma, “roba che spigne”.
Inoltre non possiamo non citare anche Gino Ven. Non è né un dj né un producer, ma è uno dei graphic designer più tosti che conosciamo; lui è nostro partner dagli inizi del 2015 e ha realizzato molte grafiche per noi, una più bella dell’altra!
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
M: Musicalmente non credo ce ne siano state per fortuna, ma una volta a casa di una ragazza a Berlino mi è capitato mi venisse offerta della droga; al mio secco no, mi ha lanciato un paio di cioccolatini esclamando “chocolate for the boy, drug for the girl”. Questo è diventato il titolo di un disco che spero esca il prima possibile!
S: Durante un party in Salento un mio caro amico, nonostante conoscesse il mio odio verso la droga, mi ha passato ad insaputa un cocktail “modificato”…
Passi sbagliati: quali sono le cose che più vi danno fastidio nella scena musicale italiana?
Nemo propheta in patria: in Italia, per essere apprezzato dai propri conterranei, devi prima essere apprezzato dagli stranieri! Questa è la cosa che ci mortifica di più: il fatto che ad oggi regni l’individualismo tra “colleghi” laddove dovrebbe esserci collaborazione ci limita tantissimo, lasciandoci indietro rispetto agli altri movimenti. In Italia abbiamo un sacco di artisti fortissimi che meriterebbero di essere presi realmente in considerazione, ne potremmo elencare una marea!
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ci stiamo impegnando a far crescere la nostra nuova label e innovarci costantemente. Tutto il resto viene da sé: abbiamo qualche uscita in programma, ma non siamo ragazzi che si fanno troppi piani…le cose più belle sono successe inaspettatamente ed è questo che ci rende particolarmente orgogliosi. Ci interessa maggiormente fare un percorso costante e sereno, fare musica e crescere artisticamente con gli amici. Abbiamo poco più di vent’anni, una vita ed una carriera davanti.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.