“È sicuramente un’intervista meno articolata delle altre presenti nella rubrica, ma ci tenevo a dare messaggi chiari e semplici e a far parlare il mio set per voi”. Claudio PRC presenta così il suo lavoro, un set impostato e assemblato seguendo fedelmente il senso e lo stile che sono riusciti a fare breccia nel catalogo della prestigiosissima Prologue e che, recentemente, gli ha permesso di rilasciare ottima musica su label importanti Pole Group ed Edit Select, o sulla più acerba (e comunque promette) Trolldans. Giovane, ma non più giovanissimo, il produttore sardo è oggi uno dei nomi italiani più apprezzati e stimati di quella scena dark/ambient che ha fatto letteralmente man bassa tra gli appassionati della techno di matrice continentale; figlio fedele e devoto di quel suono “dronico” che da Roma (e da Elettronica Romana) è partito con successo alla volta dei dancefloor più ambiti d’Europa.
Se avete perso la testa per lavori come “L Synthesis” e “Planetary Phase”, o per i meravigliosi out sulla sua TGP (andatevi a riprendere l’imperdibile “Days”), allora questo è il Giant Steps che fa assolutamente per voi.
https://soundcloud.com/claudioprc/soundwall-giant-steps-claudio-prc
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
La primissima non saprei dirtela di preciso, posso dirti il disco che mi ha fatto capire che un genere in particolare è veramente un emozione intensa. Si è trattato di un EP techno di Brando Lupi e Donato Dozzy, “Destination Eskimo” su Elettronica Romana.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Quando ho messo mano su giradischi e mixer per la prima volta.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
La musica in sé non mi ha mai messo in crisi, mi mette in crisi ciò che le ruota attorno.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Aver fatto parte in maniera attiva al progetto Prologue. Essermi esibito nei club culto della scena techno internazionale, aver suonato al fianco di maestri come Moritz Von Ostwald, Juan Atkins e Donato Dozzy. Recentemente, poi, aver remixato uno dei brani leggendari della techno, “The Wipe” dei Teste.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
L’arte in generale è una grande passione che condivido con le persone che amo ogni volta che ne ho l’occasione. Mi piace staccare ogni tanto dalla routine giornaliera prendendo ispirazione dalla natura.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Onestamente nessuno. Ogni passo, giusto o sbagliato che sia, ha reso il mio percorso ciò che è ora; e sono molto felice così.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Tra i tantissimi i primi che mi vengono in mente in questo momento sono:
Steve Reich – Music For 18 Musicians
Plastikman – Consumed
Dj Krush – Jaku
Alan Backdrop – Eria
Burial – Untrue
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
L’ultimo libro che ho letto è “Il silenzio della mente” di Krishnamurti e l’ultimo film che ho visto è stato “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” di Lina Wertmuller.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Sicuramente l’album “Inner State” su Prologue e il progetto The Gods Planet che condivido con Ness.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Il mio rapporto con il web è di amore/odio. È anche grazie ad esso che sono riuscito a far sentire la mia voce, o meglio la mia musica; con il web posso arricchire la mia cultura e mettermi in contatto con persone che stanno dall’altra parte del mondo. E’ uno strumento tanto prezioso quanto pericoloso, crea tanta confusione.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ho un legame molto profondo con Ness, Cio D’Or e Dino Sabatini. Ho comunque un bel rapporto, e affinità ovviamente, con tutti gli artisti con cui collaboro e condivido progetti.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Più che situazioni direi il contesto, abbastanza malato, della scena musicale globale e delle sue assurde figure.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Fatta eccezione per alcune piccole realtà, in generale la poca cura nei confronti dei propri artisti.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho appena intrapreso una nuova avventura molto importante sia dal punto di vista personale che artistico. Ora sono focalizzato maggiormente sul progetto TGP, nell’ultimo periodo questo ha avuto una netta evoluzione che con Andrea (Ness) vogliamo sviluppare. Per quanto riguarda la mia discografia, nei prossimi mesi usciranno nuovi lavori e collaborazioni con diversi artisti in diverse label come Outis Music, con cui collaborerò attivamente in futuro, PoleGroup e Informa Records.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
Scelgo il mio ultimo brano su The Gods Planet, “Typha”. Un abbraccio.