Corrado Bucci è giovane – giovanissimo – ma con le idee già piuttosto chiare ed, anzi, incredibilmente sofisticate. Cosa vuol dire? Le sue produzioni vanno dal funky al jazz,alla musica soul, tutte reminiscenze del passato, di viaggi in macchina con la famiglia, in occasione delle ferie, come ci racconta nel suo Giant Steps. Ascoltandolo sembra che la sua musica nasca da una continua improvvisazione, ma la realtà, ovviamente, lo vede artifice di un’elaborazione sonora precisa e ragionata. Questo non è semplice.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Mighty Ryeders – Evil Vibrations
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Ho approcciato alla musica come ascoltatore in giovanissima età. Durante i viaggi i miei genitori ascoltavano funky/disco/soul a tutto volume. Come produttore ho iniziato creando tracce instrumental “hip hop” contaminate da jazz sulle quali scrivevo testi rap.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
I momenti di maggiore crisi sono riconducibili solo ed unicamente all’attesa di trovare una persona “competente” disposta ad ascoltare il tuo prodotto. Cerco di essere sempre molto positivo nel quotidiano.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Il momento più importante della mia carriera è sicuramente stato la conoscenza di Daniele Contrini (aka Shield, nonché label owner della Rebirth) nel dicembre 2010. Shield ha saputo valorizzare dall’inizio il mio lavoro artistico permettendomi di arrivare (attraverso la sua ottima promozione) a produttori e djs che ho sempre ammirato (vedi Rainer Trueby).
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
La mia seconda passione è sicuramente la cucina. Purtroppo visto i diversi impegni ho sempre meno tempo da poter(le) dedicare ma quando posso mi diverto e sbizzarrisco nel creare nuove pietanze! Come sviluppo questa passione? Con la pratica… acquisto saltuariamente riviste o libri del settore ma poi improvviso, così come nella musica anche nella cucina.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non ho alcun tipo di rimpianto nella mia carriera musicale… Ho rifiutato in passato “proposte commerciali” che probabilmente mi avrebbero condotte ad una esperienza musicale diversa da quella odierna ma sono felice della mia scelta.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Bonobo – Black Sands (2010)
Hugh Masekela – Home Is Where The Music Is (1972)
Mattafix – Signs Of A Struggle (2005)
Thievey Corporation – The Richest Man In Babylon (2002)
Made In Brazil – Made In Brazil (1974)
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Come film consiglierei: Primavera, Estate, Autunno, Inverno e ancora Primavera
Come libro consiglierei: La variante di Lüneburg
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Il risultato artistico di cui vado più orgoglioso è l’approvazione da parte di artisti che ho sempre ammirato. In particolare sono grato e felice di aver avuto l’opportunità di creare un rapporto lavorativo/amicizia con Rainer Trueby (colonna portante della Compost Records), e di aver avviato “con lui” un nuovo progetto dal nome Truccy del quale sono sicuro ne sentirete parlare molto.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Ho origini e radici che affondano in una casa sperduta in mezzo ai boschi al confine tra Lombardia/Trentino Alto-Adige; di conseguenza sono molto legato alla natura e quando posso cerco di viverla a pieno. Reputo il web uno strumento molto utile ma da usare con consapevolezza senza diventarne necessariamente schiavi. Una chiamata al telefono o parlare con una persona guardandola negli occhi è sicuramente più emozionante di qualche parola su uno schermo con “due spunte blu”.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Come citato in precedenza ho un gran rapporto di affinità musicale con Rainer Trueby, adoro ascoltare il Worldwide RadioShow di Gilles Peterson, ma il dj con cui spero avrò modo di poter condividere “qualcosa” rimane il Bonobo… forse solo un sogno o presto una concreta realtà.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Fortunatamente non ho vissuto situazioni particolarmente strane/assurde. Ho solo un ricordo dove ho assistito (mentre suonavo) ad una rissa sul dancefloor che coinvolgeva più gruppi di persone! Ho fermato la musica immediatamente fino a quando la situazione non si è calmata.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Al momento nulla… in passato provavo disappunto per le richieste discografiche di uniformare allo standard il mio prodotto. Con l’arrivo della Rebirth… la mia vita è cambiata potendomi sempre esprimere al massimo senza freni/limitazioni.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
A breve uscirà il mio remix in collaborazione con Rainer Trueby per i Pilots On Dope su Universal Music (Verve Records).Sto preparando il follow up per Local Talk Records & Rebirth ed è in arrivo un nuovo original mix firmato Truccy e tante altre cose, ma per ora aspetto a parlarne.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.