Grazie a una programmazione all’altezza dei più nobili club della penisola, i ragazzi di Harmonized sono riusciti nel non semplicissimo compito di fare di Porto Sant’Elpidio, un comune di meno di trentamila abitanti tra Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto, uno dei centri pulsanti della nostra scena. Merito della loro passione e della loro determinazione, certo, ma se quella che a priori poteva essere considerata un’impresa improba e al di fuori della loro portata si è rivelata una delle favole più liete del nostro movimento, parte importante del merito va destinato ai resident, che con la propria musica e la voglia di fare di Harmonized uno dei “luoghi” del nostro clubbing hanno saputo alzare l’asticella della qualità della loro consolle.
Il Giant Steps di questa settimana è proprio uno di loro: Curl Menghi. Buona lettura e buon ascolto!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Sicuramente tutta la musica denominata “underground” negli anni 90 ha avuto influenza su di me (mentre in Italia la techno aveva il sopravvento), ma “Brighter Days” di Cajmere è il disco che mi ha fatto innamorare e che tuttora trova il suo posto nella mia valigia.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Domanda difficile. Ero giovane e ascoltavo RIN – Radio Italia Network (per chi non la ricorda una radio eccezionale, dove si potevano trovare dj set per ventiquattro ore di seguito); avevo già iniziato ha comprare vinili dal 1992 e l’anno seguente chiesi aiuto ad un dj della mia zona. “Mi insegni a mixare?”, lui mi rispose di comprare due giradischi e di iniziare…se fosse scattata la scintilla me ne sarei accorto da me. Così feci e passai un’intera stagione estiva a lavorare mentre i miei amici andavano al mare, ma io a settembre avevo la mia coppia di Technics…che ancora resistono!
Per quanto riguarda la produzione ho iniziato e poi mollato…riprenderò! Sono nato dj, adoro mettere i dischi e non mi ritengo un topo da studio, ma ora sono incentivato e sto cambiando alcune priorità dando importanza e tempo alla produzione.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Sicuramente l’inizio: difficile trovare spazi in Italia se non sei dj con un seguito e se non fai musica di “massa”…poi, dopo aver trovato residenza in un party con cui ho collaborato per anni, ho deciso di mollare per divergenze artistiche legate al sound proposto, rimanendo senza consolle fissa. A quel punto ho pensato di mollare, e invece da quella pausa è nato un sogno di nome Harmonized dove ora sono parte integrante del progetto e resident.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Sono tutti importanti secondo me, tutte le scelte sono valse a qualcosa. La cosa più importante è l’apprezzamento vero del pubblico, è quello che mi fa vivere. La vera arte del dj sta nella ricerca continua…così ogni intervista, ogni podcast, ogni occasione davanti a mille, cento, dieci persone l’emozione non cambia!
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Diciamo che vivo di musica, ma tanto tempo (il più che posso) lo passo con il mio cane, un levriero whippet di nome (non a caso) Kenny Dixon Jr. Parchi, mare, colline e montagne sono i posti dove ricarico la mente e mi rilasso in lunghe passeggiate.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Rimpianti veramente pochi, magari non aver approfittato di piccoli picchi di hype e non aver dedicato molto tempo alla produzione fino ad ora.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Credo che sia una domanda impossibile racchiudere tutto in 5 dischi. Di getto e col cuore:
Moodymann “Watchin U”
Miguel Atwood-Ferguson ”Mochilla Presents Timeless: Suite For Ma Dukes – The Music Of James Dilla Yancey”
The Detroit Experiment “The Detroit Experiment”
De La Soul “3 Feet High And Rising”
Brenda Holloway “You’ve Made Me So Very Happy”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
In realtà non sono un vero appassionato. Come libro vi consiglierei “Love save the day” di Tim Lawrerence: racconta la storia della dance music culture americana negli anni 1970-1979 attraverso aneddoti e storie di dj del periodo, dei locali e dei dischi che si suonavano, includendo anche interviste e alcune foto storiche.
Ai vostri lettori credo possa interessare, inoltre, la visione di “High Tech Soul”, film documentario di Gary Bredow in cui compaiono Derrick May ,Carl Craig, Stacey Pullen e molti altri. È fondamentale per capire cosa successe a Detroit!
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Senza alcun dubbio la consolle di Harmonized, che mi permette ogni volta di condividere giradischi e musica con tutti dj e produttori di altissimo calibro.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Sono old school, mi hanno obbligato a fare la pagina artista su Facebook! (ride, ndr) Credo comunque che internet sia molto importante per allargare orizzonti e conoscenze, senza non sarei qui a parlare di me!!!
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Senza ombra di dubbio condivido tutto con i Low.e (Andrea Tirabasso e Alessio Procaccini), partner in Harmonized oltre che grandi amici. Condividiamo anche una casa, oltre al progetto Harmonized Soundsystem che ci vede in consolle a sei mani con un sound che può variare dal suol/funky alla techno.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Un back-to-back inaspettato con San Proper dalle 23:30 (appena aperto il locale) e uno slot per un mio dj set di un ora e mezza che invece, per magia, diventano sei.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Partendo dal presupposto che abitiamo nel paese più bello del mondo, dove arte, storia, cultura, paesaggi, enogastronomia e mare ci dovrebbero permettere di lavorare tutti esclusivamente di turismo. Se non riusciamo in questo, cosa possiamo combinare con la musica? Siamo oppressi da una scarsa cultura del pubblico (troppo spesso buono solo per idolatrare festival, dj e locali esteri), che non tiene conto di tutte le realtà italiane che stanno cercando di vivere, sopravvivere e crescere in questo momento di crisi storica per i club di tutto il mondo. Una realtà castrata da costi elevatissimi.
Mettiamoci la difficoltà di esprimersi da parte di artisti emergenti (si trovano spesso e volentieri strade chiuse e promesse non mantenute) e l’assenza di meritocrazia difficoltà di essere meritocratici (è più facile che suoni un amico di un amico piuttosto che un ragazzo realmente valido) e il quadro è completo! Per non parlare della convinzione comune che un bravo produttore sia anche un bravo deejay (e viceversa) e dei compensi per gli ospiti guest che sono sempre più elevati mentre per noi resident più risicati.
Vorrei concludere lo sfogo con una domanda: ma per essere dj o produttore devo per forza andare a Berlino o Londra?
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ora come ora sono concentrato a concludere la stagione invernale nel migliore dei modi, con un occhio rivolto all’estate in cui non staremo fermi! Aspettatevi belle cose! Sono già in fase di studio di alcune nuove attrezzature per poter iniziare qualche nuova produzione e qualche collaborazione, senza trascurare il riposo e il relax, visto che la stagione invernale non ce ne ha concesso. Inutile dire a chi mi conosce che non mancheranno viaggi alla ricerca di nuova musica da proporre negli eventi estivi e per il prossimo inverno!
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
Vi saluto con un disco che in questo periodo è solito essere il mio primo tra quelli che suono ad Harmonized, che porto nel cuore e che dedico ad una persona speciale della mia vita.