Spesso e volentieri si tende a considerare la scena drum’n’bass come un fenomeno esclusivamente inglese, visto che in effetti è proprio in UK che si trova il suo principale bacino d’utenza, ma in realtà c’è un discreto serbatoio di talenti anche qui da noi, di cui fa parte Davide Rustici aka Dabs. Attivo dal 2007, anno della sua prima release su Basswerk, nel 2008 vince l’Elettrowave challenge come miglior dj/producer dnb italiano e nel corso degli anni ha rilasciato su alcune delle etichette più interessanti della scena, come Citrus e Dispatch, oltre a portare avanti la sua Avantgarde: il suo sound è senza compromessi, aggressivo ma al tempo stesso mentale, e ci ha letteralmente catturati.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Iniziamo con una difficile, c’è da andare parecchio indietro nel tempo. Ok, avevo otto anni. “Smooth Criminal” di Michael Jackson.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Difficile anche questa. Ho capito che non si sarebbe trattato più solo di un gioco all’inizio dei 2000, quando dopo alcuni esperimenti di elettronica / techno, ho iniziato a produrre drum & bass: giusto compromesso tra il rimanere nell’underground e l’affacciarsi alle label internazionali. Mi avrebbe forse portato a qualcosa diverso dal suonare ad un rave illegale o davanti a un computer in camera mia..
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Questa l’ha scritta uno psicologo! Scherzo. Non so rispondere, ci sono sempre alti bassi, vivo la musica in maniera molto viscerale, posso dirti che ovviamente i momenti peggiori sono quelli in cui non hai uscite, non hai molte idee ecc. ma ho imparato a farci i conti.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
L’uscita su Dispatch Recordings nel 2010, prodotta nel periodo in cui vivevo in Australia. Uscire su una conosciuta label UK mi aperto la strada si a livello di gigs che di ispirazione musicale, mi ha abbastanza aperto la mente su come avrei improntato il mio sound da li in avanti. Ho in programma di fare nuove uscite su Dispatch forse anche entro quest’anno.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Vino. Cucina. Più vino che cucina. Trovo sempre il tempo per degustare, condividere con amici che hanno la stessa passione.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Troppi o nessuno.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Michael Jackson “Bad” (1987)
Cypress Hill “IV” (1988)
Colle Der Fomento “Odio Pieno” (1996)
Trentemoller “The Chronicles” (2007)
Noisia “Bad Dreams / Omissions” (2006)
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Libri: George Orwell “1984”, e più di recente Brian McGilloway “Non Parlare”. Film: dico Mean Streets, City of God, Four Rooms, Django e molti altri, senza cadere nell’ovvio.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Forse “Skull & Bones” con MC Kwality (Victor Chissano) su Horizons Music. Il feedback è stato oltre ogni aspettativa.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Cerco di utilizzarlo come un mezzo e non come un fine. A volte lascio lo smartphone a casa perché avverto che ho bisogno di staccare. Allo stesso tempo in coscienza, se non ci fosse stato il web non sarei mai arrivato a questo punto. Non starei neanche scrivendo questa o altre interviste.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Negli anni amici producer dnb italiani come Simone (Aeph), Emilio (HLZ), Simone (Arp XP) e Matteo (Maztek), con cui step by step ho percorso la strada, anche se non spesso collaborando ma sempre condividendo musica e stati d’animo. A livello di collaborazioni Ollie (Cern), Ben (Safire) ed altri producer stranieri con cui ho condiviso studio e uscite discografiche
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere.
Ok, possono capitare situazioni strane in tour. Preferisco non raccontarne per il rispetto delle persone coinvolte…
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Piccole realtà che non crescono per piccole guerre tra poveri. Mancanza di lungimiranza, poca obiettività. Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti? Ho appena fatto uscire un EP per la label neurofunk ungherese Eatbrain. E’ stato un lavoro intenso e sto in fase di decompressione attualmente. Vorrei scrivere un mio full LP prima o poi ma non mi do scadenze. Ho 4-5 tracce nuove pronte che devo incanalare in qualche nuova uscita o per Avantgarde (la mia label) o per Dispatch UK. Staremo a vedere!
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.