L’estate sta entrando nel vivo, così come si sta accendendo la stagione dei festival open-air, italiani ed europei. Il prossimo weekend, in particolare, noi di Soundwall saremo a Paliano in provincia di Frosinone per prendere parte a TimeLess Art & Music Festival, l’interessantissima rassegna di cui vi abbiamo recentemente parlato e che vedrà all’opera l’élite della techno continentale. In attesa di ballarci i dischi dei vari Bas Mooy, DJ Rush, Perc, Ansome e Shifted, oggi abbiamo incontrato uno degli ideatori della rassegna, Dario Mass, per farci raccontare un po’ di lui e di questo festival, ormai giunto alla sua quinta edizione!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Ho iniziato a mettere dischi all’età di tredici anni, era il 2003 e la scena elettronica si andava man mano diffondendo sempre più in Italia. Iniziai ad ascoltare acid house e tutti i vari filoni legati alla musica elettronica forse all’età di quindici anni; sicuramente la traccia che mi ha segnato musicalmente è “Spastik” di Plastikman: ricordo di averla ascolta anche venticinque volte in un giorno…e non scherzo!
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Ho iniziato a fare il dj per gioco: mio cugino di qualche anno più grande di me faceva il disk jokey e qualche volta mi portava con lui. Un giorno decise di regalarmi un suo vecchio mixer che collegai inizialmente a due compact disc portatili per sostituirli qualche mese dopo con due CDJ. Da quel giorno ebbi tra le mani il giocattolo più bello del mondo: mi svegliavo un’ora prima la mattina per esercitarmi (svegliando tutto il palazzo) per poi andare a scuola. Credo di aver capito proprio durante quelle mattinate che non sarei riuscito a stare senza musica.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Ci sono stati momenti (che ancora oggi a tratti vivo) in cui vorrei dare di più, dedicare più tempo alla musica e ci sono momenti in cui penso che la musica possa dare di più a me, ma so benissimo che lei è sempre lì, in qualsiasi momento e possiamo sostenerci a vicenda. Sostanzialmente so anche, però, che per avere un rapporto senza crisi con lei, come con una donna, devi sempre dare il centodieci per cento e purtroppo, come in tutte le cose, non sempre è possibile.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Uno dei momenti che ritengo tra i più importanti nel mio percorso – carriera forse è un termine troppo grande – è stato il mio debutto nella sala Morphine del Cocoricò di Riccione. Avevo ventidue anni ed ero circondato da tanti amici che era accorsi per supportarmi, mi vengono i brividi a ripensarci…
Un altro momento davvero emozionante che non dimenticherò mai lo ho vissuto nel luglio dello scorso anno chiudendo dopo Dax J il TImeless Art & Music Festival del quale sono uno dei soci fondatori: non saprei descrivere la scarica di emozioni ed adrenalina che ho provato durante la mia esibizione.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Sono un grande amante della natura e dello sport, dopo la musica la mia più grande passione è lo snowboard. Amo passare le giornate in alta quota con l’aria pulita fuori dal caos quotidiano, mi da un grande senso di libertà! Fortunatamente riesco ad andare frequentemente in montagna , devo dire che molte volte la quiete ed il panorama caratteristico riescono anche a farmi uscire fuori nuove idee per le produzioni! Oltre lo snowboard che è uno sport perlopiù invernale, durante tutto l’anno riesco ad allenarmi in palestra ed a concedermi qualche partita di calcio con gli amici.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Il mio grande rimpianto ad oggi è forse quello di non aver dedicato da subito il tempo necessario alle produzioni, cosa che ora sto provando a fare con più frequenza.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Moby “Go”
Laurent Garnier “The Man whit Red Face”
Pink Floyd “Another Brick In The Wall”
Jeff Mills “The Bells”
The Chemical Brothers “Hey Boy Hey Girl”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
“Pulp Fiction” è secondo me uno di quei film che tutti dovrebbero vedere.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Credo il mio primo EP, “Timeless”, uscito il 28 maggio di quest’anno, segni forse l’inizio di quello che è veramente la mia espressione a livello di produzione musicale…
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
All’inizio ho visto il web come una cosa positiva senza controindicazioni, uno strumento utile che da visibilità se usato nella giusta maniera, dopo qualche anno però ho visto anche del negativo: ha sicuramente dato modo a molti, me compreso, di avere una vetrina molto ampia senza troppi sforzi; allo stesso tempo però ha fatto sì che la figura del dj passasse spesso per un contenitore vuoto, tutta apparenza. In questo modo siamo stati circondati da dj che sono prima di tutto personaggi mediatici e che in un certo qual modo, a mio parere, sviliscono un po’ la scena musicale ed il mercato.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Nei primi anni cercavo di ispirarmi a Richie Hawtin, che è stato uno dei miei punti di riferimento. Ad oggi tra i producer che più apprezzo ci sono Dax J e Kobosil: credo se avessi possibilità un giorno di poter condividere del tempo con loro non uscirei dallo studio neanche per mangiare!
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Ricordo di un after in cui stavo suonando in un locale estivo di Latina dopo la serata con i The Martinez Brothers. Ero completamente immerso nella musica mentre stavo mixando da una traccia all’altra, quando a un certo punto un mio amico che da sempre mi accompagna in tutte le serate mi fa: “Oh Mass stacca la musica ci sono le guardie!”
Tempo di alzare lo sguardo ed avevo due poliziotti di fronte! Davvero una scena da film! Fortunatamente mi chiesero semplicemente di abbassare che avevano ricevuto lamentele!
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
La cosa che più mi dà fastidio è quanto la scena elettronica italiana negli ultimi anni stia diventando solo business, lasciando da parte quella che è la passione e l’amore per la musica, la voglia di aggregazione e libertà che questo movimento ha alla base. Purtroppo ultimamente vedo sempre più venir meno quello che dovrebbe essere il minimo comun denominatore che la scena elettronica dovrebbe avere: la voglia di condivisione e di divertimento.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sto lavorando all’uscita del mio secondo EP, che conto di ultimare entro la fine del 2018, inoltre stiamo lavorando con massimo impegno con tutta la crew di Timeless per cercare di offrire il prossimo 21 luglio un festival ricco di emozioni e che possa soddisfare tutti i gusti musicali, artistici e culturali.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
È stato un piacere poter condividere le mie esperienze ed impressioni con voi! Grazie di tutto, vi lascio con una delle tracce che stampa sempre il sorriso in volto! Viva la Musica!