De Gama è solo l’ultimo progetto di Stefano Gamma, dj e produttore romano attivo sin dalla fine degli anni ’90 divento un’istituzione all’interno della scena cittadina a suon di release e dj set in alcuni dei suoi club culto. Accantonati i suoi innumerevoli alias, che l’hanno visto negli anni pubblicare dischi divenuti poi inni dei dancefloor house di mezzo pianeta, affronta oggi questa nuova sfida musicale con alle spalle un bagaglio di esperienze notevoli, fondamentali non solo per imporsi, ma anche solo per sopravvivere all’interno di un panorama competitivo come mai prima d’ora.
Oggi è sulle nostre pagine con riflessioni ironiche e mai banali che trasformano il suo Giant Steps in una lettura che consigliamo a tutti i suoi colleghi più giovani: da quelli come Stefano Gamma c’è sempre e solo da imparare. Buon lunedì!
Ascolta “Signal Hills #188 De Gama” su Spreaker.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Se mi devo affidare alle emozioni, se vuoi sapere proprio la prima prima, mi viene da dire l’album “Heroes” di David Bowie, ma forse perché traduceva in note le mie inquietudini di giovanissimo…sennò, qualche anno dopo, “White Lines” and “The Message” di Grandmaster Flash and Melle Mel: come molti dj’s, nasco con l’HipHop.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Sin da molto giovane la musica è sempre stata l’unica (od una delle pochissime) cosa che mi rasserenava – tipo il violino per Frankenstein Jr per intenderci. Mi ha sempre accompagnato nei momenti più felici ed in quelli più bui di adolescente, svolgendo quasi una funzione terapeutica; in più ero assolutamente affascinato dal “mistero” dei missaggi e dalla tecnica del djing (molto pionieristico in effetti, erano i primi anni ’80). Dopo il diploma, quando, a seguito di una serata di prova (non pagata peraltro), mi confermarono la stagione estiva in uno dei più importanti locali estivi del litorale romano, ho capito che quello che era nato come un’esigenza dello spirito poteva diventare la mia professione a tempo pieno.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
La crisi, come per tutti credo, esplode quando devi scegliere tra quello che ti piace fare, che ti gratifica in se, quello che è la tua propensione naturale, e il denaro! Diciamo che in questo, dal punto di vista economico, non mi sono mai aiutato molto: ho la sindrome del sognatore…
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Oltre al mio primo incarico di cui ti parlavo, emozionante ma molto poco consapevole, riassumendo mi viene da dirti: i miei cinque anni da resident al Goa (i primi anni); il successo internazionale di “Until The Day”, che ho prodotto con lo pseudonimo di The Knowledge; il recente successo di Afrika e del progetto De Gama, la nascita di Samosa Records, la mia piccola label indipendente.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Amavo palestra ed il buon cibo… poi, da quando è nato mio figlio, che nel frattempo ora va al liceo, ho sostituito la palestra con l’amore filiale…e purtroppo il cibo ha prodotto i suoi effetti! Ma tornerò!
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Se devo essere sincero, non ho quasi nessun rimpianto, l’unico potrebbe essere questo: dopo il successo di The Knowledge, forse sarei dovuto andare al WMC insieme all’A&R della Suntune (la label italiana che licenziò il progetto alla F.F.R.R. di Pete Tong) invece rimasi a Roma per amore della donna con la quale ero andato a convivere da poco; ma come si dice, quando c’è (c’era) amore non c’è pendenza!
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Messa così mi sembra molto la Top Five di Alta Fedeltà! Facciamo così, ti dico i cinque album che non dovrebbero mancare secondo me nella discografia (o almeno all’ascolto) delle persone che amo e poi i cinque singoli che ritengo indispensabili:
David Bowie “Heroes”
Steely Dan “Aja”
Stevie Wonder “Songs In The Key Of Life”
AC/DC “Back In Black”
Purple Rain “OST”
Frankie Knuckles “Baby Wants To Ride” (per non dire sempre “Your Love”)
Chicago “Street Player”
DJ Rolando aka The Aztec Mystic “Jaguar”
Ame “Rej”
Lil Louis “I Called You”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Più film che video per me: amo praticamente tutti i film di Quentin Tarantino e di Spike Lee, “Pulp Fiction” e la “25a Ora” sono dei must! Film tipo “Slevin: Patto Criminale” o “From Paris With Love” oppure “Santa Maradona” o “Perfetti Sconosciuti” sono perfetti per staccare un po’, ma due film che mi sono rimasti cari e mi sento di consigliare (se qualcuno non li ancora visti) sono “L’Ultimo Samurai” e “La Ricerca della Felicità”: a volte un film ti aiuta cogliere quello che senti ma che ti sfugge o non riesci a descrivere!
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Probabilmente, visto che ci apprestiamo a pubblicare il terzo singolo in vinile (“Funktastic EP”) su Samosa, senz’altro il progetto De Gama, ma sono legato molto anche al progetto The Knowledge che però, causa liti interne alla label e successive beghe legali, si è arrestato nel momento in cui stava prendendo il volo.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Il web è senza dubbio un ottimo veicolo per il marketing diretto, indispensabile per far sapere al mondo che ci sei, anche se ora è veramente troppo ridondante e autoreferenziale: dentro c’è tutto, perciò servirebbero uno studio di partenza ed una consapevolezza maggiori per poterlo affrontare in modo costruttivo, cose di cui però non tutti dispongono. È un po’ Il Paese Dei Balocchi di Collodiana memoria in versione 2.0 e dovremmo ricordare un po’ meglio tutti come è finito Pinocchio!
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Sarei un ipocrita ed un bugiardo se ti dicessi che i dj ed i producer italiani vanno tutti d’amore e d’accordo: il limite maggiore della scena (?) italiana è anche questa assenza di compattezza utile a creare una scena credibile e duratura. Comunque in questo periodo di mio maggior equilibrio interiore, oltre che con il mio socio ed amico Pierandrea (The Professor), ho trovato un ottimo feeling con Luca Trevisi (LTJ E-xperience), con Valerio di Tiger & Woods e Uovo, Rame & Dino dei Pastaboys – anche se con loro è un po’ che non ci vediamo, a parte con Rame che ci siamo incontrati al FAT FAT FAT l’estate scorsa.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Una sera ho incontrato il proprietario di un locale che mi ha scambiato per un altro dj ed ha cominciato a parlare male….di me (!!!). Così io l’ho assecondato per vedere dove volesse arrivare. Il giorno dopo, come nulla fosse, mi ha chiamato al telefono per chiedermi conferma dell’accaduto (probabilmente qualcuno deve avergli riportato la conversazione), scusandosi attribuendo il fatto al tasso alcolemico e chiedendomi la prima data libera per suonare nel suo club!
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
La mancanza a volte di onestà intellettuale unita all’incapacità (o la mancanza di volontà) di cogliere prima e di cavalcare poi quanto di buono accade intorno a noi per meri fini di comodo, di controllo e/o di invidia. Come si fa a crescere ed a cambiare cercando allo stesso tempo di mantenere lo status-quo? Comunque anche la mancanza di riconoscenza mi infastidisce alquanto…
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Come ti dicevo, ho da poco terminato il nuovo EP di De Gama (a breve in uscita ma che è già in pre-order su Phonica Records e su Juno). Il singolo precedente “Yebo”, quello dopo “Afrika”, è uscito a settembre ed è andato molto bene: speriamo di confermare le aspettative. In più stiamo scegliendo le prossime uscite per Samosa prima dell’inizio della stagione estiva.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.