Pochi giovani dj, dei tanti che mi è capitato di ascoltare negli ultimi anni, hanno dimostrato di sapersi adeguare al contesto in cui sono chiamati a proporre la loro musica bene quanto DER. Il giovane dj capitolino, infatti, grazie ai suoi numerosi set a Nozoo, Anarchy In The Club! e Ultrabeat, ha saputo ricavarsi un ruolo di tutto rispetto all’interno di quel gioiello di club che risponde al nome di Goa, dimostrando grandissima abilità dietro al mixer, indipendentemente dalla guest con cui è chiamato a spartirsi la consolle o dal compagno di back-to-back. DER ha la qualità di saper propone musica divertente, interessante e al tempo stesso mai pretenziosa, prerogativa che l’ha portato alla nostra attenzione ed infine sulle nostre pagine. Questo lunedì è la volta dei suoi quindici passi: buona lettura e buon ascolto.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Senza ombra di dubbio “Shades Of Jae” di Moodymann.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
L’ho capito intorno ai quindici anni, quando comprai tutto il materiale per cominciare a sperimentare e ascoltare musica. Ovviamente la diretta conseguenza fu che cominciai a collezionare dischi.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Fortunatamente ancora non ce ne sono stati!
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
La nascita nel 2009 di Nordik Netrecords, la mia label, attraverso la quale ho iniziato a collaborare con artisti che stimo molto come Djebali, John Dimas, Dixie Yure, Sascha Dive e Hugo Barritt. Con tutti loro è nata una vera e propria amicizia! Altro step importantissimo è stato l’entrare all’interno della famiglia Goa Club nel 2011.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Assolutamente lo sport: running e fitness su tutte le discipline!
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Sicuramente l’opportunità di pubblicare un remix di Nicolas Jaar sulla mia label solo perché un mio collaboratore non riteneva giusto investire in quel momento.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Rick Wade “Night Addiction”
SAM “Decoy”
Moodymann “Shades Of Jae”
Kalabrese “Make Love Disco”
Mari Kvien Brunvoll “Everywhere You Go (Villalobos Celestial Voice Resurrection Mix)”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
L’ultimo libro che ho letto, “Il transito di Venere” di Claudio Lavanga, grande scrittore e amico.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
La residenza nello storico Goa Club di Roma e la collaborazione con Lorenzo Dada su tutti. In più ci sono le mie prossime che potrete ascoltare durante tutto il 2016…
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Lo vivo in modo molto positivo, utilizzandolo esclusivamente per lavoro. Credo che nel nostro ambito abbia fornito ad artisti e appassionati di creare nuovi legami con la musica: noi dj, per esempio, possiamo instaurare collaborazioni a distanza e acquistare musica dai quattro angoli del mondo.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Sicuramente il mio grande amico Djebali, per l’affinità pazzesca dei nostri suoni e la sua tecnica pazzesca in studio. Poi è una persona estremamente positiva, che non guasta mai! Le altre persone a cui sono molto legato sono lo storico dj capitolino Marco Moreggia, Lorenzo Dada, con cui condivido lo studio, e Fabrizio Sala.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
In senso assolutamente positivo, lo scorso settembre in occasione dei sei anni di Nordik: prima al Magick Bar, poi Bibliotechina e dopo after con John Dimas, Hanfry Martinez e Julien Sandre. È stata una serata incredibilmente bella.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Al momento non mi sono ancora imbattuto in qualcosa di “così fastidioso”, mettiamola così…
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
In questo periodo sono molto impegnato in studio e ho tanti progetti in uscita. Il prossimo disco in uscita si intitola “Soulstice EP”, uscirà sulla londinese Decay ed è nato dalla collaborazione con Ivo Toscano.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
Questo disco l’ho consumato quest’anno!