Da sempre fucina di talenti, Bologna regala instancabilmente al nostro movimento artisti validissimi, giovani in grado di conquistare con gli anni (e con l’esperienza) la ribalta nazionale e – perché no? – anche quella estera. Una produzione a flusso continuo, un cantiere al lavoro “twenty-four seven” che, stagione dopo stagione e disco dopo disco, vede il sorgere di progetti in grado di appassionare l’intera scena, noi di Soundwall in primis.
Per questa ragione oggi siamo particolarmente lieti di avere sulle nostre pagine Andrea Cremonini, in arte DJ Cream, uno dei membri di maggior talento del collettivo Homequest. Se non conoscete, leggete e ascoltate qui e poi correte a documentarvi!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Ero alto poco più di un barattolo quando in TV mandavano “Ghostbusters”. Penso che la sigla di quel film rimanga ancora uno dei miei ritornelli preferiti
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Ho cominciato a confezionare musica ai tempi delle medie. Mi divertivo a registrare CD per gli amici, dove inserivo le tracce che mi facevano saltare dalle cuffiette del walkman. Nella mia testa giravano le immagini di persone che ballavano in un bellissimo dancefloor, probabilmente la scena di qualche film americano che avevo visto da bambino. Mi sono reso conto che la musica poteva essere un ottimo modo per portare buone vibrazioni alle persone e che avrei voluto essere io quel dj che le faceva ballare.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Devo dire che nella mia vita ho avuto diversi momenti di crisi, ma mai con la musica.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Questo è davvero un buon momento per me, anche se non la considero una vera e propria carriera ma spero che questo percorso mi permetta di fare arrivare il messaggio che, come diciamo noi a Bologna, è “prendersi bene”.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Passo le giornate nel mio studio che è accanto agli amici de L’Archivio e di 180 grammi, vendono dischi in vinile e tra una chiacchiera e l’altra siamo sempre immersi nella musica. Essendo un gamer incallito, quando riposo le orecchie non posso fare altro che accendere la mia PlayStation.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Per ora, la musica mi ha riservato solo delle bellissime emozioni.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Eminem “Infinite”
Anderson Paak “Malibu”
Chris Simmons “I Changed My Mind”
Mood II Swing “Do It Your Way”
Oneself “Bluebird”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Purtroppo non sono un grande lettore, mi diverto a guardare film d’azione e fantascienza con trame paradossali. Quando voglio guardare qualcosa di più impegnato o reale preferisco i documentari. Ultimamente su Netflix ho visto e consiglio “The evolution of hip hop”
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Questo lavoro mi ha permesso di condividere parole e pensieri con molti artisti che stimo da un sacco di tempo e già questo mi dà molta soddisfazione, sono molto contento del rapporto che si è creato con Phil Weeks e la crew di Robsoul Records, li stimo tantissimo e per me rappresentano una grande fonte di ispirazione. Ho remixato assieme a Dumbo Beat e Jackie, con lo pseudonimo “Voodoo Effect” la traccia “Pascià” del nostro amico Tommy Vicari Jnr. rilasciata sul Robsoul162, traccia alla quale sono particolarmente legato
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Non mi considero un grande fan dei social network, perché a mio avviso sono stati interpretati nel modo sbagliato – o per lo meno hanno dato modo alle persone sbagliate di influenzare le personalità più deboli. Da un altro punto di vista hanno permesso di creare e instaurare nuove amicizie e connessioni che altrimenti non sarebbero state possibili. Rappresentano una fantastica evoluzione, ma penso che vada usata con cura.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Tutta la mia crew Homequest! Ci tengo ad elencarvi tutti i componenti: lo schieramento dj è composto da Jackie, Dumbo Beat, DJ P!sta e DJ Rou; il beatmaker è Pachi MPC con la formazione di rappers LBZ; Mr Hops ci rifornisce di birre artigianali e Jimbo ci da una mano per la promo tra una rima e l’altra. Poi voglio citare i ragazzi della Robsoul Recordings, che mi hanno sempre dato consigli per cercare di migliorare, e ringraziare qualsiasi persona ami veramente questo mestiere. Grazie a dio ce ne sono ancora!!
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Devo dire che qui a Bologna, come sanno bene i ragazzi che ci sono venuti a trovare nel corso del tempo, è difficile non imbattersi in qualche assurda situazione
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Sicuramente una ed una sola cosa: eravamo tra le migliori scene musicali a trecentosessanta gradi, menre oggi i ragazzi sono costretti ad emigrare per far sì che il loro talento venga apprezzato.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Come vi dicevo già qualche domanda fa, è davvero un buon momento per me e la crew, ci sono un sacco di progetti che mi vedono coinvolto in questi mesi: sono vicino alla conclusione del primo EP sulla mia label Smile&StayHigh; è uscito da poco l’EP BoloRep 001, quattro tracce nate dalla collaborazione con due artisti che stimiamo molto come Dino Angioletti e Fabrizio Maurizi. Inoltre, a metà febbraio, è uscito un mio EP su MoodyHouse Recordings, l’etichetta di Iban Montoro and Jazzman Wax, due ragazzi che ultimamente si stanno facendo sentire nella scena jackin’ house.
Allo stesso tempo stiamo presentando il nostro progetto live come Homequest, si tratta di un live completamente analogico formato da quattro componenti.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.