Chi segue Marco Zanin, in arte Dj Octopus, sin dalle primissime release a firma Die Roh su Vae Victis (“Van Draft EP”), MUS Records (“A Date With Barbara”) e Chiwax saprà che il giovane veneziano è, al pari del socio Sagats, dell’inseparabile Steve Murphy e di Okee Ru, uno dei giovani più interessanti della nostra scena house; un movimento che ha guardato a Chicago per scoprire e riconoscersi nelle sue linee guida, ma che al tempo stesso ha saputo costruirsi un’anima originale e un carattere forte. Sotto la benedizione dei The Analogue Cops, oggi è il Veneto la fucina di talenti più viva e rigogliosa della nostra Penisola e, a giudicare dalla quantità di materiale che bolle in pentola, le cose resteranno così a lungo.
Oggi vi presentiamo i quindici passi di Dj Octopus e il suo bellissimo set preparato per Rinse FM: non potevamo chiedere modo migliore per inaugurare il nuovo anno.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
In realtà questa traccia o disco non esiste, è una passione maturata negli anni e non è riconducibile ad una singola produzione. Mi piacerebbe ci fosse, la incornicerei.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Credo che la parte fondamentale nella presa di coscienza che la musica potesse essere una componente seria e concreta della mia vita sia legata alle persone che hanno creduto in me e che mi hanno dato fiducia (non parlo degli “wow spacchi tutto” ma dei “si dai più o meno ci sei quasi”).
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Secondo me i momenti di crisi si hanno quando non si sa in che direzione andare, ci sono giorni in cui in studio è tutto molto facile e quasi automatico altri in cui ci si blocca ad ogni passo. Io non credo che le cose migliori escano quando tutto va liscio, ma credo che sia importante avere in mente dove si vuole arrivare. Ambire a risultati che sono fuori dalla propria portata rischia di trascinarti in periodi scarsamente produttivi ai quali bisogna reagire. Personalmente cerco di superare l’empasse trovando ispirazione in altri ambienti, ascoltando tanta musica diversa senza intestardirmi troppo.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Partirei dai primi due workshop con Lucretio in cui ho finalmente visto con i miei occhi come nasceva il suono di cui mi ero innamorato e successivamente la release d’esordio su Chiwax (CHIWAX001) coprodotta coi compagni di sempre (Steve Murphy, Sagats, Madi Grein) e che ci fece fare un salto in quanto a visibilità internazionale.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Sono sempre stato il classico ragazzino che interrompe a metà il corso di chitarra o gli allenamenti di pallavolo perché si stanca velocemente. Posso dire che ora sono molto appassionato di bicicletta, ho scoperto che mi rilassa e da molta soddisfazione. Cerco di uscire, quando possibile, due volte alla settimana aggiungendo qualche km in più ad ogni uscita.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Niente di tragico, qualche uscita schizzata oltre i €100 su Discogs.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Domanda complicatissima:
Cabaret Voltaire “The Crackdown”
Dimensional Holofonic Sound ”The House Of God”
Erykah Badu “Worldwide Underground”
Cristian Vogel “Busca Invisibles”
Morcheeba “Big Calm”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Murakami “L’arte di correre”, come già accennato prima sono abbastanza sotto con ‘sta storia della bici o comunque dell’agonismo in generale in questo periodo. In più, il nerd che c’è in me trova che ci siano degli ottimi spunti per quanto riguarda la costanza indispensabile per avere dei buoni risultati in studio.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Se c’è un disco che tutt’ora non riesco a togliere dalla borsa tra quelli in cui ho messo le mani si tratta della uscita su Black Venison col mio socio Sagats come Die Roh: “Lancia Delta EP”.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Ammetto di avere una certa dipendenza con il web (ammissione, primo passo per cercare di disintossicarmene). Lo smartphone mi segue sempre e mi mette in condizione di mantenere i contatti e tenermi aggiornato. Credo che dobbiamo accettare che il web sia uno strumento necessario e che l’unica via per evitare che questa onnipresenza ci distolga troppo dalla realtà sia imparare ad averne un uso controllato. Poi boh, mica so come, ma ci provo…
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Siamo un gruppo molto coeso: Mattia Favaretto aka Steve Murphy, Luca Segato aka Sagats (con cui condivido il progetto Die Roh), Mattia Boldrin aka Madi Grein e i nostri masters Lucretio e Marieu aka The Analogue Cops. Poi sparsi per l’Europa i producer con cui condividiamo opinioni ed esperienze Fabio Monesi, Chevel, Okee Ru e Jay Green.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Una colazione con uno storico nome della Chicago-house insieme a Okee Ru in un albergo di Padova, dove io e Denis siamo stati letteralmente catturati da un monologo infinito sulle radici della loro musica e su quanto noi, in quanto italiani, dobbiamo essere fieri della scena italo-disco fondamentale per la formazione dell’house come la conosciamo. Fu surreale.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
L’arroganza.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho in uscita un paio di release: una nuovamente su Hot Haus Recs con un featuring di Lucretio di cui vado molto fiero e il mio primo solo EP su Chiwax dove introdurrò un nuovo moniker.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.