Se Dorian Gray, il celebre protagonista dell’omonimo romanzo, aveva scoperto il modo per rimanere eternamente bello e giovane facendo invecchiare il suo ritratto al proprio posto, Moreno Mariotti, nome all’anagrafe del Dorian Gray dj che con piacere vi presentiamo nel Giant Steps di oggi, è un artista che ama viaggiare nel tempo e nello spazio grazie alla sua musica e alle sue molte fonti di ispirazione. Appassionato di letteratura e viaggiatore nell’anima, affascinato dall’astronomia così come dal simbolismo e dalle culture antiche, la sua musica è un viaggio introspettivo tra surrealismo e sci-fi che va ben oltre il semplice concetto di “party music”.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Tutto è successo quando ero ancora un bambino, nel 1990, allorché in un noto programma radiofonico passarono lo Speicher 030 della Kompakt: G.T.O. “Pure (Pure Energy)” e Tricky Disco “Tricky Disco”. L’energia e l’intensità della musica techno mi catturò fin dal primo istante.
Un altro tipo di emozione, più dark e introspettiva, l’avevo già iniziata a percepire l’anno prima grazie all’album dei The Cure “Kiss Me Kiss Me”.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Da quel momento, dal 1990. Infatti iniziai a registrare una marea di cassette dalla radio, e a comprare e collezionare musicassette e compilation Techno.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
A dire il vero fortunatamente finora non ho avuto veri momenti di crisi musicale, lei non mi ha mai tradito e io le sono rimasto fedele. Ho sempre avuto l’ispirazione, poiché la attingo da ogni tipo di emozione, negativa o positiva che sia. Ogni sensazione può essere trasformata in suono.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Sicuramente il primo vinile “firmato” dal remix di Edit Select e il mio debutto al leggendario Tresor di Berlino.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Le mie altre passioni sono l’astronomia, la natura e gli antichi insegnamenti e riti pagani. Le sviluppo viaggiando molto e prendendomi il tempo di osservare e capire realtà differenti.
Il Nord Europa è per me fonte di grande ispirazione, sia a livello naturale che come modello di vita. Dedico inoltre un giusto spazio di tempo anche alla musica drone/ambient, connessa ad una buona dose di meditazione.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non ho grandi rimpianti, forse l’unico è di aver iniziato a creare musica un po’ in ritardo, per molti anni sono rimasto solo un dj, sebbene non sia mai troppo tardi per fare musica…non c’è età.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Non sono solo cinque! Ce ne sono davvero molti che non dovrebbero MAI mancare, in ogni caso tra i cinque menzionerei:
“The Age Of Love (Jam & Spoon Mix)”
Emmanuel Top “Turkish Bazar”
Autechre “Vletrmx21”
“Violator” dei Depeche Mode (l’intero album)
Jean Michel Jarre “Oxygen II”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Come libri “I fiori del male” di Baudelaire e “Dalai Lama – L’arte della felicità”.
In videoteca consiglierei i film “Interstellar” di Cristopher Nolan e “Eraserhead” di David Lynch.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Sicuramente la mia gig al Tresor e, a livello di produzioni, vado molto fiero del mio album “Letters From Ice”, considerato numero uno dell’anno 2015 da un’artista che ammiro molto come Cio D’Or.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Penso che abbia dato la possibilità a chi “vale” di mettersi in luce e farsi conoscere, e questo è senz’altro un grande aspetto positivo.
È fondamentale, ogni giorno, nella carriera di un artista, perché è grazie a tale connessione che si “lavora”.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Prima su tutti Cio D’Or, con la quale ho avuto anche la fortuna di condividere la consolle quest’anno a Parigi. Poi Stephanie Sykes, con la quale ho suonato invece al Jaded di Londra, poi altri artisti che ammiro molto come Edit Select, Dasha Rush, Claudio PRC, o altri emergenti come ad esempio Aleja Sanchez e Fjader.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Ho incontrato e incontro quotidianamente diverse assurdità in questo lavoro, soprattutto nel web… da quelli che ti invitano a fare podcast per loro e poi si dimenticano di pubblicarli, a quelli che ti inviano le loro tracce direttamente sul diario di Facebook chiedendoti suggerimenti. In generale trovo davvero assurdo il “non professionismo”, mi fa davvero incazzare. Una volta – non entro in dettaglio – ero fuori per una data e gli organizzatori si sono dimenticati di fornirmi i cd players in consolle.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Tante, troppe… il clubbing italiano si riduce a davvero poche valide realtà! Credo si possano contare sulle dita di una mano forse. La maggior parte degli organizzatori tende a seguire il mercato e a proporre gli stessi nomi che funzionano. Trovo che troppo spesso il focus non sia sulla musica e sull’arte, scarseggia la cultura, c’è molto conformismo e poca voglia di ricercare e sperimentare, pochi luoghi dove farlo.
Arte e business/marketing per me sono due cose diverse, opposte.
Trovo che la colpa non sia solo di chi propone, in alto, ma anche della mentalità vigente, che è troppo “pecorona” e poco curiosa.
Per questo la maggior parte della mia vita la passo fuori dall’Italia, e ne sono felice.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho diversi progetti imminenti, tra tutti due uscite su vinile: un EP sull’etichetta Substrato e una various con nomi prestigiosi come Edit Select e Deepbass, poi un album su CD per Dust Records ed altre cose. Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.