Uno dei motivi per cui apprezziamo Cosmo è il suo essere non solo un ottimo artista, ma anche un catalizzatore di talenti e, potenzialmente, il punto focale di una scena: è successo prima con un’esperienza collettiva come quella dei Drink To Me, e sta succedendo ancora con il microcosmo Ivreatronico che, oltre a essere parte fondamentale del Cosmotronic tour, è anche un party, una label e un gruppo di artisti estremamente interessanti.
Tra questi, uno di quelli che ci hanno sorpreso maggiormente in positivo è senza dubbio Enea Pascal, responsabile del live di apertura del tour sopra citato del quale, lo ammettiamo, non sapevamo praticamente nulla prima di sentirlo e che invece ci ha lasciati piacevolmente soddisfatti, regalandoci quella sensazione splendida che si ha quando si scopre qualcosa di nuovo e validissimo, talmente valido da spingerci a dedicargli i nostri quindici passi di questa settimana.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
“Hard To Explain” dei The Strokes, non tanto perché mi ha fatto capire che la musica è un’emozione particolare, ma più che altro perché mi ha fatto capire che con la musica si può far emozionare.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Non è che arriva il momento preciso in cui lo capisci, almeno per me. È una cosa che sta li, che è li a farti compagnia e la tiri fuori tutte le volte che vuoi, quando la vuoi, nella forma in cui la vuoi. Questo è il suo essere fondamentale per me.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Secondo un me un po’ ci sono e un po’ spariscono per poi ritornare e andare via di nuovo. Mi sono ritrovato ad aprire il live di Cosmo senza sapere bene cosa volesse dire fare un live, senza avere la minima esperienza alle spalle, senza saper arrangiare un pezzo, completamente al buio, solo con la mia idea di musica e direi che tutto sommato è andata più che bene. fare il primo al live a Link di Bologna in una data sold out non è il modo più semplice per perdere la verginità da palco, è come fare l’amore con una modella di Victoria’s Secret a 14 anni. Finita questa esperienza mi sono in qualche modo creato un’aspettativa verso me stesso fin troppo alta ma basta riallinearsi e ricordarsi che fare musica dev’essere il piacere più bello della vita e
che la strada è lunga, in salita, ma che non è una gara.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Più che carriera mi piace definirla esperienza. Chiaramente suonare pezzi miei al Fabrique di Milano, in una data sold out (sempre per Cosmotronic), sullo stesso palco su cui il giorno prima c’era Noel Gallagher non è stato così male. Anche creare e far partire una label, parlo di Ivreatronic, insieme ai miei amici/fratelli Marco Foresta (Fabio Fabio), Mattia Barro (Splendore) e Marco Bianchi (Cosmo) e Davide Gamba.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Mi piace parlare con le persone quindi possibilmente vado in un luogo dove si possa parlare con qualcuno e bere una Corona allo stesso tempo. Ho una passione fortissima per la birra. In realtà non ho moltissimo tempo libero perché nella vita di tutti i giorni lavoro come parrucchiere quindi quasi tutto il tempo che avanza lo dedico alla musica, farla e ascoltarla.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Essere uscito sabato scorso invece di stare a casa a studiarmi il manuale del Make Noise 0 Coast. ma ora sto rimediando e ci sto dando dentro con lo studio.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Burial “Untrue”
Four Tet “There Is Love In You”
The Strokes “Is This It”
Actress “Audio Track 5”
Aphex Twin “Alberto Balsam”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
“Come funziona la musica” di David Byrne, “La bellezza” di Stefano Zecchi. “La grande bellezza” di Sorrentino ed “ Otto e mezzo” di Fellini. Poi sono un grande fan di Harry Potter, libri, film, tutto.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Chiaramente, come detto prima, aver suonato solo produzioni mie davanti ad un pubblico così grande come quello di Cosmotronic mi rende felice. E di nuovo, aver collaborato a creare Ivreatronic con gli altri ragazzi.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Vistotra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Mi sono immaginato il tutto come un flusso, di persone, che scorre. Va avanti e fa il proprio corso un po’ come il progresso in generale, tecnologico, medico, sociale e così via. Noi abbiamo due scelte: fare un passo indietro, decidere di non entrare nel flusso e di non accettare le sue regole oppure di entrarci e stare alle regole del gioco, cercando di usare i mezzi a nostra disposizione nel modo più intelligente possibile, Internet è pieno di contenuti fantastici, basta solo cercarli. Grazie ai social hai la possibilità di far arrivare a milioni di persone quello che fai senza spostarti da casa, è una cosa incredibile.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ce ne sono veramente tanti sai? Not Waving mi fa impazzire per come produce, Stefano Ritteri per come mette i dischi e Villalobos per come produce, per come mette i dischi e per come balla. I primi due ho avuto la fortuna di conoscerli durante il tour e sono stati tutti e due favolosi, ho imparato più in un’ ora e mezza da loro che anni da solo. Con Villalobos non ho ancora avuto invece il piacere di parlarci neanche. Poi mi piace guardare in casa mia e devo dire che sono veramente fortunato perché nella cricca di Ivreatronic sono circondato da ragazzi molto bravi a fare tutto e ci nutriamo ognuno delle abilità dell’altro, condividiamo tecniche e gusti, ripeto è una grossa fortuna, ti completa in tutte le tue lacune.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Ma più che assurda è simpatica, ovvero un po’ di persone finito il live mi hanno chiesto come facessi a suonare senza cuffie. È molto divertente. MAGIA.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Ma in generale non sono tanto amate delle cose patinate. Non mi piace tanto chi cerca di costruire un’immagine a tavolino e penso che ce ne siano parecchi. Però è anche vero che quello che da fastidio a me è indispensabile per qualcun altro quindi va bene e viva la libertà.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Farò uscire a breve una traccia con un videoclip sempre per Ivreatronic, abbiamo qualche data dj set sempre Ivreatronic e ne ho anche una da solo. Sono un po’ emozionato.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
Vi lascio con il mio live a Barì, al Demodè (dopo che mi avevano perso la valigia a Roma!)