Stare dietro ad Alfredo Trastulli non è cosa semplice: non bastassero gli svaritati progetti, tra live e dj set, e una manciata di label in piena attività, il ternano ci mette il carico colorando le sue chiacchierate con una voglia di parlare e di raccontare la sua storia e le sue esperienza che non fa altro che incasinare il tutto. Fatto ordine, però, e scansato il suo essere “orso” che certamente non giova ai suoi primi approcci, questo quarantenne svela la sua parte più genuina e vera, un modo di essere spontaneo e originale che col tempo ha saputo riversare con ottimi risultati nella sua musica.
Ora che i frutti di tanta fatica e, perché no, tanta fede si stanno concretizzando, siamo lieti di presentarvelo attraverso i suoi quindici passi: oggi Giant Steps ospita F.T.G Live e il suo bellissimo set preparato in esclusiva per noi.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Non posso che dire “Tribute89”. È sicuramente il brano che ha cambiato la mia vita come artista: se figure come Ricardo Villalobos ti suonano una traccia per un anno e mezzo, e se molti altri ancora lo fanno, non può che essere così. Fatta con un MPC2500 due anni prima dell’effettiva uscita, andai diretto dal Music Box a Perugia, dal mio attuale socio in Fuckthegovernment.ltd, Marco Riff, e gli spigai cosa avevo in mente; ascoltò “Tribute89”, rimase estasiato e da li è nata la nostra label e il nostro progetto musicale, Fuckthegovernment.ltd appunto! Quella traccia è stato il mio primo “recostruction work”, che non è né un re-edit, né un bootelg, né un remix…è un modo personalissimo di ridare nuova linfa a una traccia “classica”, lasciandosi ispirare dall’originale e pensando ad una chiave di lettura tutta nuova: in questi lavori si rimette mano a tutto, dal sound engineering all’arrangiamento o all’uso di determinate macchine per risuonare alcune parti e implementarne altre. È lo stesso approccio che ho utilizzato per i due remix di “That Track By Kat” di Kat Williams, commissionatomi da Skylax Records.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Quando ho fatto il primo live suonando macchine e synth. Durò due ore piene, ero con Brando Torri (con il progetto Analog Inside) ed eravamo distrutti dalla fatica…avevo addosso un’adrenalina mai provata, un’emozione a cui oggi non so più rinunciare! Suonare musica elettronica dal vivo è veramente una cosa unica.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Nel 2010 dopo anni di produzioni soulfoul e garage, serate così e così nonostante tante uscite fatte in quei tempi, non sentivo più grandi emozioni in quello che facevo; non ero né soddisfatto né appagato, ero semplicemente frustrato e devo dire grazie a Simo, la donna della mia vita, se sono riuscito a invertire la rotta. Lei mi ha reso una persona migliore, anche sotto questo punto visita. Molto hanno contato anche le persone con cui condivido progetti live e produzioni, come Fuckthegovernment, Citylow e Fdx, amici veri con cui mi sento e mi confronto in tutto quello che faccio. Loro tutti hanno sempre creduto in me, sempre! Mi hanno spronato e cazziato, supportato e gasato: senza tutti loro non sarei un decimo di ciò che sono diventato oggi, nel bene e nel male.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Non ho dubbi: incontrare la donna della mia vita e la nascita di mia figlia Anna. Con loro è nata un’altra persona, la musica in me vive di pari passo con la felicità e la serenità che Simona ed Anna mi trasmettono.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Non dedico molto poco tempo a cose al di fuori della musica e dallo studio, se non alla famiglia. Magari è una cosa sbagliata, ma oggi ho spazio solo per le mie donne, la musica e pochissimi amici. Anni fa mi dedicavo molto alla pesca; oggi, invece, se avessi dell’altro tempo a disposizione penso che lo dedicherei comunque alla famiglia.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non aver capito prima che dovevo rimettermi in gioco e dedicarmi ai miei live a tempo pieno.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Miles Davis “Kind Of Blue”
Parliament “Mothership Connection”
Nicolas Jaar “Space Is Only Noise”
Darrick May “Innovator”
D.O.P. “Musicians Of The Mind”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Tra i film “Steve Jobs”, per far capire in modo semplice ai giovani quanto conta credere in se stessi e nelle proprie idee, mentre tra i libri “L’arte della guerra” di Sun Tzu. Nella vita, come nella guerra, conta molto la strategia.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Non riguarda solo me, ma un gruppo di persone: Cantieri Sonori, associazione culturale fondata nel 2012, di cui oggi sono il presidente. Con loro sogno ad occhi aperti, mettendo in piedi party unici nel centro dell’Umbria, nel cuore delle campagne narnesi. Non tutti hanno la fortuna di nascere a Berlino, per questo penso sia affascinante la sfida volta a portare un po’ di quello spirito a casa propria. Noi ce la mettiamo tutta con la massima umiltà e dedizione: allestimenti, visual, djs, live e un grande cuore…un giorno spero di riuscire a produrre, insieme ai ragazzi dell’associazione, il festival dei sogni nel nostro Parco Granaccioli.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Il mio rapporto con il web è iniziato anni fa, nel modo più sbagliato possibile: bramando approvazione, come se ci fosse una correlazione tra i like, i successo e la fama. Fortunatamente ho capito oggi che ciò che conta è chi sei e la musica che produci, al resto ci pensa il web, amplificando il tuo input come un segnale in una rete di ripetitori. Questo sempre nel bene e nel male, ovviamente.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Alex Tea, Marco Riff, Brando Torri, Andrea Introvigne, Andrea Delle Monache, Max P e i giovanissimi Luca Ceccotti e Federico Ceccotti. Loro sono persone con cui mi sento quotidianamente, con cui mi confronto in tutto quello che faccio musicalmente parlando! La vita deve essere ricerca del confronto e, perché no, anche dello scontro! Penso che solo così ci possa essere un’evoluzione delle idee e del proprio io.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Da tre anni non riesco ad andare a suonare a Parigi. Ho perso tre date magnifiche per colpa di voli saltati…sembra una maledizione! La penultima gig al Tunnel di Parigi mi avrebbe dovuto vedere all’opera live come Fuckthegovernment.ltd, insieme a Marco Riff, al fianco di Tama Sumo e Paranoid London Live. Io e Marco ci ricorderemo per sempre quelle sei ore passate a Fiumicino: due ore di ritardo e poi altre due…fino a quando ci avvertirono da Parigi che il volo risultava cancellato, mentre a Roma ci dicevano che avremmo dovuto aspettare ancora! Roba da matti! Maledetta EasyJet! Detto questo, ridiamoci sopra e pensiamo alla prossima avventura.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Il fatto che c’è pochissima obiettività e ci sono pochissime persone che investono realmente nel merito e nella musica, a prescindere dalla raccomandazione. Personalmente mi batto da venticinque anni nel fango, in una scena musicale italiana che sembra una campo d’allenamento dei marines: ringrazio tutti quelli che mi hanno sempre affossato, sono stati il mio più grande carburante nonostante tutto. Credo che per questi motivi l’Italia è la migliore fucina di talenti del mondo in tutti i campi, il problema è che devi andare all’estero per capire realmente il tuo valore: quando si riesce ad uscire dallo Stivale capisci subito che le fatiche, i sacrifici ed i rospi ingoiati ti porteranno lontano.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sono diversi i progetti importanti, personali e con altri artisti unici, che anni fa potevo solo sognare. Mi attendono il primo album come Fuckthegovernment.ltd per Skylax Records, il primo album come Analog Inside per Claque Musique e quello in solo come F.T.G. Live ancora work in progress. Tre in un anno, tutti di base totalmente diversi: quello da solo molto più sperimentale e astratto, Fuckthegovernment.ltd con sonorità Chicago/jackin e Analog Inside più vicino alla techno di Detroit con sprazzi acid.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
“P Funk (Wants To Get Funked Up)” dei Parliament. George Clinton è il re del palco, il genio folle, il vero padre morale del funk e l’artista più campionato di sempre. Non mi risulta abbia mai fatto una causa per plagio e questo lo fa ancora più un grande perché la sua musica ha creato altro e altro e altro ancora!