Resident del Goa Club, di cui è al timone ogni sabato con il party Nozoo, e ex membro dei London FM insieme a PVS, Fabrizio Sala è uno dei dj romani più seguiti e apprezzati dell’intera scena capitolina. Forte di un’innata capacità di leggere e interpretare il dancefloor, Fabrizio Sala ha il suo punto di forza, quello in grado di distinguerlo rispetto a molti dei suoi colleghi, nell’attitudine che lo porta a immedesimarsi completamente con chi è di fronte a lui e balla i suoi dischi, decifrandone chiaramente i desideri e le aspettative. Questo fa dei sui set – mai sopra le righe, mai pretenziosi – uno dei punti di riferimento per chi ama vivere la notte tra le mura di un club.
Oggi Soundwall e Giant Steps vi presentano i suoi quindici passi e il suo mixato. Buona lettura e buon ascolto!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Senza alcun dubbio “Xpander” di Sasha.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Sfortunatamente non sono un produttore. Credo fermamente che per esserlo si debba avere una vocazione (quella che io non ho mai avuto), posso però dirvi che vivo di musica da piccolino: ero tanto appassionato alla musica classica, entrando molto presto a far parte del Conservatorio di Santa Cecilia in Roma e nell’Orchestra della Filarmonica, sempre di Roma (ovviamente la baby).
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Ce n’è stato uno credo, se non sbaglio tre quattro anni fa. Avevo perso completamente la mia linea, suonavo quello che funzionava per il pubblico, guardavo solo quello senza dare nessun impronta, nessuna immagine di me a quello che suonavo, mi sentivo un “semplice riproduttore”. Così decisi di parlare con i miei soci e di allontanarmi per un po’ di tempo dalla mia serata e dal club. Fortunatamente questo periodo è durato solo due o tre mesi, poi siamo arrivati sereni fino ad oggi, io e la mia musica.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Non credo ci siano stati momenti veramente “più importanti”, lo sono stati tutti. Ripensando a tutto quello che ho fatto, da dove vengo, dove sono arrivato e dove voglio arrivare, non posso però non menzionare l’essere entrato nella famiglia del Goa Club e l’essermene costruita una per il nostro party del sabato. Poi c’è la mia nuova label, Animae, la cui prima uscita (ovviamente only vinyl) è freschissima.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Vivo la musica e quello che c’è intorno al cento per cento, essendo sempre presente nella mia giornata. L’unico momento di “svago”, se così vogliamo chiamarlo, me lo concedo quando passo del tempo in cucina. Quando devo ricaricarmi, invece, stacco completamente la spina e provo sempre ad andarmene una decina di giorni sulle Dolomiti: aria fresca, sport, orari di vita normali, senza tecnologia alcuna. Io la mia metà e quello che ci circonda.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Di non essermi diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Bach “Aria Sulla Quarta Corda”
Jethro Thull “Bourée”
Metallica “Nothing Else Matters”
Simon & Garfunkel “The Sound Of Silence”
Fischerpooner “The 15th”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Tra i film consiglio tutta la vita “Studio 54”. Per quanto riguarda i libri uno degli ultimi che mi è piaciuto molto e consiglio è “L’ultimo custode”.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Provo orgoglio ogni volta che vedo le persone sorridere ascoltando la musica che propongo nei miei set. Dovrebbe essere così per tutti, senza entrare sempre in meriti di super festival e grandi produzioni strasuonate da chissà chi.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Siamo circondati da gente costantemente davanti a un tablet o a uno smarthpne; coppie che a cena nemmeno si guardano e sono con la testa china; nessuno ha più niente da dirsi o da raccontarsi, tanto di quello che dobbiamo sapere lo troviamo sul web. È tutto veramente molto triste. Al contempo se usato con la giusta dose aiuta, ti migliora, e artisticamente e lavorativamente può farti crescere molto più rapidamente. Credo sia la famosissima arma a doppio taglio.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ce ne sono tantissimi, onestamente non mi va di elencarli tutti…tanto finirei per dimenticarmene qualcuno! Credo fermamente che a Roma e in Italia ci siamo veramente dei grandi dj, dei grandi produttori e dei grandi musicisti; spero che il mondo della notte se ne renda conto quanto prima. Un mio grande amico qualche tempo fa, condividendo un disco su Facebook, ha scritto: “Non tutto ciò che luccica è di Berlino”.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Questa è una delle scene più divertenti della mia vita, credo sia capitata a tutti i dj almeno una volta. Suonavo in club al mare, erano partiti con me anche degli amici di Roma: fine settimana tutti contenti, felici e anche un po’ brilli quando da lontano una figura goffa si avvicina con fare disinvolto gridandomi: “a deeggei, fammi un favore va, puoi fare gli auguri alla mia ragazza che fa gli anni?”, aspettandosi che prendessi il microfono per accontentarlo. Gli dissi “certo figurati, falla venire qui”. A quel punto lui prende la sua bella si posiziona davanti la consolle, aspettando il fatidico strillo…purtroppo per lei s’è dovuta accontentare di una grande stretta di mano e di un “tanti auguri” senza microfono!
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
L’atteggiamento del fico, dell’arrivato, del troppo vecchio e del troppo nuovo. Facciamo un lavoro gratificante, abbiamo la fortuna di vivere di una passione…questo mondo lo vedo solo pieno di musica e di sorrisi, tutto il resto lo lascio a chi di questo non ci vive ma fa di esso un modo per farsi grande agli occhi degli altri!
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Portare avanti con decisione la mia label e fare in modo che Nozoo cresca con lo spirito che ci ha sempre distinti da tutti.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
Lunga vita alla musica, ciao!