Dopo averne seguito con curiosità l’inizio della loro avventura, ormai tre anni fa, e dopo averli “annusati” per diverso tempo per capirne l’effettivo valoro, lo scorso 15 luglio abbiamo avuto modo di ascoltare il live dei Fat Cosmoe durante LattexPlus Festival. La loro performance, per quanto il loro suono non sia dei più semplici da digerire quando si calca un dancefloor, c’ha senza dubbio convinti: Lorenzo e Mattia hanno dei contenuti validissimi e la loro musica vive di un’energia fuori dal comune, tanto da meritarsi un posto all’interno della nostre pagine.
Sono dunque i Fat Cosmoe il Giant Steps di questa settimana: buona lettura e buon ascolto del loro album “Fragments”!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che vi ha cambiato la vita? La primissima. Quella che vi ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Lorenzo: Sicuramente “Lose Yourself” di Eminem
Mattia: Ryuichi Sakamoto, “Merry Christmas Mr Lawrence”
Passo numero due: quando avete capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della vostra vita?
Lorenzo: Per quanto riguarda la musica elettronica, ho capito che avrei voluto produrla e suonarla quando sono stato una delle prime volte al Tenax a sentire Silvie Loto, Teo Naddi e Ilario Alicante. Avevo sedici anni.
Mattia: Non ho avuto un’evento particolare, ma mi sono avvicinato alla musica gradualmente. Sono partito studiando la musica classica e piano piano sono arrivato a concentrarmi più sulla scena elettronica.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel vostro rapporto con la musica?
Lorenzo: Un forte momento di crisi è iniziato con un trauma acustico causato dal volume della musica troppo alto durante una serata. Purtroppo mi ha costretto a uno stop di più un anno: non ho potuto più frequentare locali ed era diventato quasi impossibile mettere i dischi perché il disturbo delle frequenze alte era insopportabile. Per fortuna, negli anni, il dolore è costantemente diminuito.
Mattia: Quando mio padre non ha accettato il fatto che volessi studiare musica. Sono comunque convinto della scelta che ho fatto.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella vostra carriera?
Sicuramente la soddisfazione più grande in questi anni di lavoro è stata l’uscita di un nostro EP sull’etichetta di Berlino URSL, e di essere stati chiamati all’importantissima consolle dello Watergate per lo showcase dell’etichetta.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le vostre altre passioni? Come le sviluppate? Quanto tempo riuscite a dedicare loro?
Lorenzo: La mia passione al di fuori della musica sono i libri: amo leggerli, cercarli, e passare il tempo circondato da essi. Ne ho tantissimi, rari e non. Mi piace leggere soprattutto libri di storia medioevale, rinascimentale e biografie dei gradi protagonisti della storia.
Mattia: Diciamo che la musica prende tutto il mio tempo: infatti studio pianoforte e composizione da quasi sette anni. In particolare, sono da sempre molto legato alla musica e alla composizione orientale.
Passi perduti: quali sono finora i vostri più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Sicuramente quello di non aver potuto suonare al Watergate a causa di un incidente…letteralmente! È stato un grosso rammarico non poter far parte della serata.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo voi i cinque album (o brani) che consigliereste e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui volete bene o che stimate?
Flying Lotus “Cosmogramma”
Shlohmo “Dark Red”
Ryuichi Sakamoto “Playing The Piano”
Flume “Helix”
Benales “Element #9”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consigliereste?
Lorenzo: Come film “The tree of Life” di Terrence Malick e “Reality” di Garrone; come libro consiglierei “Il castello” di Franz Kafka.
Mattia: Come film consiglio “Babel” di Alejandro González Iñárritu e “Si alza il vento” di Hayao Miyazaki ; come libro consiglio la trilogia fantasy “Cronache del mondo emerso” di Licia Troisi.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora andate più orgogliosi?
L’aver da poco finito il nostro secondo album! È stata una faticaccia, ma anche una grande soddisfazione. Ne siamo molto orgogliosi e non vediamo l’ora di farvelo sentire.
Passi virtuali: come state vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Pensiamo che ci sia veramente troppa attenzione ed aspettativa verso gli artisti: tutto ciò porta ad una competizione sfrenata che non serve fondamentalmente a niente. Il problema fondamentale è che se, per un ipotetico esperimento, un’ artista smettesse di postare contenuti sui social media, di conseguenza egli smetterebbe di essere quasi del tutto considerato.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui sentite più affinità, e con cui vorreste sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Abbiamo una grande ammirazione per la scena americana hip hop/elettronica, quali Shlohmo e i bit schizofrenici di Flying Lotus. Tuttavia la cosa che continua a piacerci sempre più è passare le serate nei club con i dj che sanno creare attraverso un set un’energia particolare: primi fra tutti i dj e producer techno. Amiamo ascoltare nuovi album ma allo stesso tempo passare una serata in un club rimane la cosa che più ci stimola a passare le ore in studio.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che vi è capitato di vivere?
Picchiarci.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più vi danno fastidio nella scena musicale italiana?
Siamo sinceramente un po’ stufi di sentire spesso lamentele sulla scena italiana. Quando vai a una serata è diventato ormai un rituale sentir criticare praticamente su tutto e tutti. Che palle!
Passi che stai per compiere: quali sono i vostri prossimi progetti?
Come già detto abbiamo lavorato per realizzare il nostro secondo album, che uscirà il prossimo inverno. Anticipiamo che sarà totalmente elettronico. Inoltre abbiamo altre uscite in programma, tra EP e various.
Passi sinestetici: saluteci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.