Intercettata di recente grazie alla sua nuova release sulla sua Metempsychosis Records, che avremo il piacere di presentarvi in esclusiva proprio nei prossimi giorni, Flaminia è una giovane artista romana che negli ultimi mesi sta facendo parlare di sé a Londra. Resident di Superstition, il party di base al Village Undeground di Shoreditch, con la sua musica ha avuto il piacere e l’onore di dividere la consolle con alcuni dei mostri sacri della techno moderna, come Chris Liebing, Surgeon, Regis, Tommy Four Seven e Samuel Kerridge.
Dopo essersi esibita al Tresor di Berlino, al Cafè-Gallery di Tblisi e in alcuni dei club più importanti della capitale britannica, come Printworks e Corsica Studios, porta oggi su Soundwall la sua musica e i suoi pensieri. È lei il Giant Steps di questa settimana: buona lettura e buon ascolto!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
“Shine On You Crazy Diamond” dei Pink Floyd. La tensione-release presenti in questa traccia sono qualcosa di inspiegabile a parole, il frutto di menti geniali. È una traccia a qui cerco sempre di ispirarmi quando lavoro sulle mie produzioni più sperimentali.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Una serata in un club di Roma, non ricordo esattamente chi stesse suonando, ma ho impresso nella memoria questo suono e la sensazione di brividi e delle farfalle nello stomaco che ho provato. Ho pensato “voglio essere in grado di creare un suono che può provocare una tale emozione”. E lì ho cominciato.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Non penso di avere mai avuto un momento di crisi vera e propria. Ci sono stati no e delusioni, aspettative che non sono rispettate che ovviamente buttano giù, ma penso accadano nella carriera di tutti e insegnino anche tanto. Questi casi sono importanti perché mi spingono a concentrarmi su tutte le cose positive che la musica mi sta portando.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Devo dire nell’ultimo anno ci sono stati diversi momenti importanti. Sicuramente la serata al Tresor lo scorso dicembre dove abbiamo organizzato lo showcase della mia label Metempsychosis Records, suonando con gli artisti della label che sono alcuni dei miei amici più stretti, è un momento che rimarrà sempre nella mia mente; così come l’inizio della residency a Londra con Superstition, che mi ha permesso di esibirmi in alcuni dei club più importanti a livello europeo, come Printworks e Village Underground. Ma aver fondato Metempsychosis con End Train è probabilmente il il passo più importante finora. Stiamo costruendo le basi di una piattaforma nata per dare la possibilità ad artisti in cui crediamo veramente di esibirsi e rilasciare musica. Senza compromessi e senza fare dischi “perché é un suono che vende”, ma solo e unicamente per promuovere un tipo di musica che, crediamo fortemente, meriti di essere ascoltata.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
I viaggi sono la più grande passione, cerco di saltare su un aereo appena posso e trovo che sia il modo più divertente per conoscere ed esplorare se stessi. Lo sport e yoga sono hobby giornalieri, che mi aiutano a sfogarmi e a rimanere “focused”. Poi frequentare i club rimane sempre una passione e cerco di farlo almeno una volta alla settimana. Amo esplorare il mondo della musica, specialmente elettronica, non solo come artista ma come ascoltatrice e “raver”. Trovo che la ricerca, la conoscenza, le esperienze che derivano da questo mondo e le persone con cui condividerle siano uniche e fondamentali come ispirazione per la mia creatività. Cerco di dedicare a tutto questo più tempo possibile, ma tra lavorare full-time, mandare avanti l’etichetta, produrre e preparare le serate – visto che principalmente suono live! – il tempo non e’ mai abbastanza!
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non ne ho. Sono in una fase di sperimentazione musicale e di crescita. Sono solo all’inizio della mia carriera e sono aperta a correre rischi e commettere errori. Al momento sento che ogni esperienza, anche se inizialmente poteva sembrare negativa, si è rivelata essere in qualche modo un insegnamento.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Ahhh solo cinque é dura! Proviamo con questi:
Aphex Twin “Selected Ambient Works Volume II”
The Doors “The Doors”
Pink Floyd “Wish You Were Here”
Bob Marley “Legend”
Mika Vainio + Ryoji Ikeda + Alva Noto “Live 2002”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Due dei miei libri preferiti che ho finito di leggere recentemente sono “The Power Of Now” di Eckhart Tolle e “Stealing Fire” di Steven Kotler. Il primo è sul vivere nel presente e imparare ad apprezzare ogni attimo, che è anche fondamentale per la musica; il secondo sulla creatività, che è ovviamente molto rilevante per me in questo momento. Devo dire non ho molto tempo per il cinema al momento purtroppo, ma il mio film preferito di sempre é “Into The Wild” di Sean Penn. Se non l’avete visto, non faccio lo spoiler ma lo consiglio sicuramente a chiunque.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
La collaborazione con due dei miei artisti preferiti di sempre Headless Horseman e Ancestral Voices, per il mio nuovo EP “Illusion In Fire” in uscita su Metempsychosis Records. Avevo inizialmente scritto queste tracce ispirandomi al loro sound, e sapere che anche loro apprezzano il mio lavoro è stata una grandissima soddisfazione.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Ho un rapporto contrastante con l’onnipresenza del web. Da un lato amo che si possa essere in contatto con potenzialmente chiunque ed ovunque, che si possano coltivare amicizie a distanza. E dal punto di vista musicale internet è un mezzo fondamentale per scoprire nuovi artisti e per condividere musica con persone che nell’era pre-internet magari sarebbero state irraggiungibili.
D’altro lato, però, non amo la pretesa che tutti siano connessi ventiquattro ore su ventiquattro. Mi disturba essere interrotta durante una conversazione da persone che aprono Facebook per esempio. Inoltre, a volte, mi ritrovo essere influenzata negativamente da ciò che leggo online e spesso non mi accorgo di quanto i social media in particolare, abbiano un’influenza sul mio umore, anche a livello subconscio. Il modo per risolvere questo problema per me é dedicare solo specifici momenti della giornata a social e email, e pensare che ciò’ che si vede sui social spesso è romanzato o esagerato. Ho un app che blocca i feed di Facebook così non sono tentata!
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ho la fortuna di essere circondata da un gruppo molto speciale di artisti che sono oggi i miei migliori amici. End Train, con cui ho fondato Metempsychosis Records e con cui da più di cinque anni ho un rapporto di confronto e supporto musicale fortissimo. Tapefeed e Ossa di Mare con cui condivido la residency per Superstition. In generale ho un gruppo molto forte di amicizie a Londra, persone con cui condividere interessi, ambizioni e ovviamente la passione artistica.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Vedere che ciò che ho sognato e voluto fortemente per parecchio tempo si sta realizzando: se si vuole veramente qualcosa e si fa di tutto per provare a prendersela, spesso ci si riesce. Nel 2015 in una piccola stanza al Kraftwerk di Berlino per l’Atonal, con il mio co-founder ho concepito l’idea della label che è diventata Metempsychosis. Due anni, e tantissima musica, lavoro e impegno dopo, eccomi la a fare lo showcase della label dentro lo stesso building, ma al Tresor. Tutta la notte per noi. Direi che è una cosa abbastanza assurda, ma la realtà supera i sogni se lo desideri veramente.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Non ho sufficiente esperienza, musicalmente parlando, in Italia perché la mia carriera si sta sviluppando principalmente a Londra. Però, in generale, posso dire che una cosa che non mi piace dell’Italia, fuori e dentro la scena musicale, uno dei motivi principali per cui ho deciso di andarmene a vent’anni, è la disillusione delle persone, la mentalità del “nemmeno ci provo tanto non riesco”, del “fai come fanno tutti che almeno non resti deluso”, a discapito dell’esaltazione dell’individualità e della creatività delle persone. A Londra ho trovato un mondo completamente diverso, di accettazione, dove regna il “faccio di tutto finché non riesco” in ogni ambito e contesto per la maggior parte delle persone. Il che è super stimolante e spinge sempre a cercare di essere la versione migliore di sé stessi.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
L’EP “Illusion In Fire” in uscita su Metempsychosis Records e i prossimi progetti della label su cui stiamo lavorando, abbiamo in programma altri tre vinili e un various digitale. Più un paio di uscite su altre etichette che ancora sono top secret!
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.