Fabio Crespino, in arte Frequency Modulation, è un dj vecchia scuola che ha visto nascere e crescere la sua passione per la musica house tra il Salento, la sua terra natale, e Bologna, città che lo ha accolto e che lo ha visto consacrarsi come selezionatore prima ancora che dj. Chi frequenta abitualmente il Link, l’Ex Forno MAMbo o il Cavaticcio, magari nelle occasioni in cui sono ospitati alcuni dei giganti di Chicago come Sadar Bahar e Marcellus Pittman, l’avrà visto certamente armeggiare dietro l’insostituibile DJR 400, intento ad alternare (e condividere) vecchie perle dall’anima black.
È un piacere per noi averlo oggi sulle nostre pagine. Gustatevi il suo set e i suoi godibilissimi quindici passi: Frequency Modulation ne sa!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Considerate che vengo dalla provincia salentina, dove negli anni ’80 non è che girasse tutta musica underground. Fino a quattordici/quindici anni sono cresciuto a “pane e pop” con quello che passavano le radio locali o al massimo le cose di DJ Television, mitico programma di quegli anni, fino a quando non mi sono imbattuto abbastanza casualmente in questo “Technological” dei Bizzarre Inc: mi ha aperto un mondo. Successivamente mi è arrivata addosso, come una valanga, la “riviera house” e da oltreoceano gente tipo Mr Fingers o etichette come NuGroove…e buonanotte ai suonatori!
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Quando già da bambino mio padre mi portava alle prove della banda di Squinzano. Sapete, quell’atmosfera da dietro le quinte, il direttore d’orchestra che bestemmiava, i musicisti con tutti gli strumenti e la gente accalcata che commentava mi hanno fatto capire che non avrei avuto scampo: in una maniera o nell’altra la musica sarebbe diventato un fattore determinante nella mia vita.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
In realtà non ho mai avuto momenti di crisi. Considerato che non sono un producer, né tantomeno uno che si guadagna da vivere con le serate, ho avuto il vantaggio di fare sempre e solo quello che desideravo veramente senza dover prendere necessariamente delle direzioni dettate da mode o tendenze del momento. Mi muove solo una grande passione bruciante e stop, né cazzi né mazzi.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Non vorrei darvi delle risposte scontate, ma credetemi: sono importanti tutti i momenti in cui si condivide musica, che si tratti di suonare al party privato a casa al mare dell’amico, piuttosto che affiancare un peso massimo della scena, oppure trovarsi davanti un dancefloor carichissimo. La visceralità è sempre la stessa, la voglia di far ballare o far ascoltare buona musica idem.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Altra mia grande passione è il calcio, da godere rigorosamente sul divano di casa o al pub con gli amici. Non vi dico per che squadra tifo, altrimenti potremmo chiudere presto presto l’intervista. Come del resto il campionato in corso…
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Qua vi rimando alla risposta precedente: non ho mai avuto ansie particolari, quindi ho vissuto sempre tutto in maniera serena. Forse rimpiango un po’ il fatto di non essermi mai messo seriamente a studiare come “spippolare” con synth, drum e quant’altro, ma penso di avere già la mia croce! Inseguire dischi costantemente al momento mi basta e avanza.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Restringo il campo e vi do cinque LP house che per me sono imprescindibili:
Mr Fingers “Amnesia”
Glenn Underground “Atmosfear”
Moodymann “Mahogany Brown”
Theo Parrish “First Floor”
Ron Trent “Primitive Arts”
…non faccio promozione per Peacefrog, dato che quattro LP su cinque sono usciti sulla grande label inglese!
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Tutta la bibliografia di Bukowsky e John Fante, mentre un film che mi ha colpito tantissimo e che ho guardato di recente è “Pietà” di Kim Ki-duk del 2012. Micidiale.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Nessuno in particolare, anzi sarebbe più giusto dire tutti. Ho suonato in tanti posti e con tanta gente più o meno famosa e vi assicuro che tutte le situazioni mi hanno inorgoglito. Il complimento del ragazzo in pista e la pacca sulla spalla da parte dj mostro sacro valgono lo stesso a livello emotivo.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
In generale direi benone: tante opportunità, nuove conoscenze e informazioni illimitate…se dosato correttamente è tanta roba, non c’è che dire. Scendendo nello specifico, rientrando nel discorso musicale, voglio dire una cosa ai più giovani: ricordatevi tutte le mattine di accendere un cero a “San Web”, con le sue playlist Youtube, Discogs e le sue diavolerie…altro che appostamenti dietro le consolle per sgamare i dischi del Claussell di turno. Erano altri tempi, sono vintage io eh!
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Per me la condivisione è tutto: discutere e confrontarsi con un altro dj o addetto ai lavori è sempre costruttivo, così come cercare di dare dei consigli alle nuove leve. Le persone con le quali ho uno scambio continuo, proprio grazie ai social, sono veramente tante, anche perché poi io sono già abbastanza chiaccherone di mio. Chiaro che con Emanuel, compagno e socio di mille consolle,piuttosto che i ragazzi di Almost Black o Iommi o tutta la mia crew salentina – parlo di Marcellino Napoletano, Fran e Dan Mela, Okee Ru, Kosmiko e tanti altri – ho un filo diretto rovente. Sempre ad aggiornarci, a dirci “hai sentito sta bomba?”, “dove hai trovato quel disco?”…insomma, robe da invasati!
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Sono venticinque anni più o meno che calco la scena clubbing. Considerato che da sempre giro con la gente che manco nei peggior bar di Caracas, vuoi che non mi capitino situazioni pazzesche una sera sì e l’altra pure?
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Qua ci sarebbe da fare milioni di considerazioni, anche perché sono un clubber della prima ora e ho vissuto in prima persona l’evoluzione della scena. Ho visto distruggere realtà epiche e portate alle stelle merdate colossali. Stesso discorso per i dj: gente capace ammuffire a casa e stelline create ad hoc furoreggiare nei dancefloor…credetemi, non vado oltre se no facciamo mattina!
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Nell’immediato ci sono una serie di party tra realtà come il Link, il MAMbo e lo Studio54, capisaldi della nightlife bolognese tutti supportati dalla neonata agenzia di booking di LED X di cui faccio parte. Ne vedremo delle belle tra dj locali veramente preparati e guest internazionali di spessore, vi assicuro che sarà una stagione calda calda! Poi molto presto farò una gita a Napoli ospite dei ragazzi di 180gr, uno dei progetti più freschi del momento.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.