Il peso di un cognome importante. L’amore per la musica nato lentamente, nonostante ci fossero le premesse per esserne travolto sin dall’infanzia, tra le mura domestiche. Le date all’estero – non moltissime, ma comunque prestigiose – e quelle indimenticabili a “casa”, il Goa Club di Roma. I Pink Floyd, i grandi vecchi della scena romana come modelli su cui costruire il proprio percorso e (forse, chissà quando!) un nuovo alias.
Oggi Giant Steps vi presenta i quindici passi di un talentuoso e determinato figlio d’arte: Gianmaria Coccoluto.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Sarò scontato, ma “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd è stato in assoluto l’album che più ha cambiato la mia percezione della musica in adolescenza e quello che ad oggi continua ad influenzare di più il mio modo di fruire e costruire la musica.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Ho vissuto la musica in generale, e quella dei club nello specifico, fin da quando ero in fasce: sono nato in una famiglia che vive di musica grazie a mio padre. Ma il mio avvicinamento alla musica non è stato ne così immediato ne così scontato. Si è svelato all’improvviso, al primo anno di ginnasio, incredibilmente, a casa di un amico.
Da lì è nato l’interesse e la magia, che ho continuato meticolosamente e con cautela a portare avanti finche consciamente ho capito che la mia energia ed i miei sforzi giravano tutti intorno ad essa.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Proprio oggi stavo leggendo un Giant Steps appena pubblicato, quello di Riccardo Schirò, e su questo punto mi trovo abbastanza d’accordo con lui. Il rapporto di crisi con la musica lo si vive tutti i giorni, è una crisi che a mio parere va vissuta con serenità. La crisi deve esserci, ti fa riflettere, ti mette davanti a degli ostacoli che devi superare. Ti da modo di progredire e di spingerti oltre. La crisi è dunque positiva e aiuta, senza di essa probabilmente non ci sarebbe evoluzione.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Parlare di carriera mi sembra eccessivo, mi piacerebbe ricevere questa domanda tra qualche anno quando forse un pezzo di strada potrà dirsi compiuto. Per ora sono solo all’inizio di un percorso che vivo con molto entusiasmo dove reputo tutto molto significativo ed importante, ma se dovessi indicarti dei momenti particolari che porto nel cuore, di cui ho il fermo immagine nella mia testa ed ho registrato come particolarmente determinanti, ti parlerei delle volte in cui ho potuto esibirmi all’estero, dove la componente del viaggio e il confronto con realtà sconosciute hanno rappresentato un piccolo trionfo; le serate all’About Blank di Berlino per Homopatik o lo show in radio ad NTS a Londra, il Macarena di Barcellona e il Kompressor di Novi Saad. Poi, è chiaro, non possono non dirti di ogni party al Goa Club.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Oltre ascoltare qualsiasi genere musicale e cercare di creare il più possibile in musica, sono sempre stato un videogiocatore appassionato; amo sciare anche se non lo faccio più frequentemente come qualche anno fa, seguo la mia squadra di calcio, guardo molti film e serie tv e tengo sempre un’occhio puntato sulla mia passione adolescenziale : lo skateboarding.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Forse sono troppo giovane per avere rimpianti, o forse ancora non ne ho.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Questa è sicuramente la domanda più difficile dell’intervista, comunque ci provo, visto che “The Dark Side Of The Moon” te l’ho citato prima:
Air “Moon Safari”
Pino Daniele “Pino Daniele”
John Coltrane “A Love Supreme”
DJ Shadow “Entroducing”
Hector Zazou “Strong Currents”
… e un po’ tutto della discografia dei Can… ops, erano solo cinque vero?!
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Non sono un grandissimo lettore ma:
David Byrne “Come Funziona La Musica”
Michail Bulgakov “Il Maestro e Margherita”
Le Corbusier “Verso Un’Architettura”
Anche fare una selezione di film mi viene difficile, cito i primi che mi vengono in mente: tutta la saga di Twin Peaks, compreso “Fuoco cammina con me”; “2001 Odissea Nello Spazio”, “Il Grande Lebowsky”, “Il Padrino”, “La Trilogia della Morte” di Iñarritu, la saga di “Kill Bill”, “Match Point”, “Non ci resta che piangere”, “Se mi lasci ti cancello”, “Prova a prendermi”, “La 25° ora” e “Toy Story”
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Sicuramente i ricordi delle serate di cui ho parlato in precedenza mi inorgogliscono, sono stato molto fiero qualche anno fa quando ho stampato per la prima volta la mia musica su vinile e cerco con amore di portare avanti questa passione.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
È grazie al web che in un battito di ciglia possiamo confrontarci, crescere e trarre ispirazione da cose che sono dislocate rispetto la nostra posizione geografica.
Ma credo comunque che dovremmo abituarci a vedere il web come un’estensione delle nostre possibilità non come l’unica risposta.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ho tanti punti di riferimento e amo condividere pensieri, parole e discussioni sulla musica con chiunque. Sicuramente però il rapporto con mio padre Claudio è una delle cose più belle, preziose e stimolanti che ho; c’è poi Giancarlino che con poche e risolute parole ha sempre indicato la via giusta, Luca Vera mio fratello maggiore che in tutti questi anni è stato il mio maestro e il mio angelo custode nonché uno di quelli con cui condivido più idee e progetti. Poi Andrea Fiorito, che ha contribuito a far evolvere il mio “pensare la musica”, Mr. Ties che mi ha dato sempre fiducia, Pietro “Reverie” Barbieri senza di lui non avrei mai ragionato su tante sfumature della musica e della vita, Paolo e Daniele di Le Disque, Claudio e Luca di Goody Music, Luciano “Gigi Romano” Carbone, Lunatik, Zippo, Mattia Trani, Taxxi, Pierandrea “The Professor”, Gino Woody Bianchi, Alex Neri, Rame, Idriss Dib…sono veramente tanti e altrettanti ci sono che porto nel cuore e con cui ho bisogno di condividere idee ed obiettivi.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Quando, forse ancora non diciottenne, nel weekend della prima settimana di agosto, accompagnai mio padre a Mykonos per esibirsi al Cavo Paradiso. Arrivavamo sull’isola greca con l’ultimo volo della sera ma a causa dell’intenso traffico aereo delle ferie estive e l’inefficienza dell’aeroporto di Fiumicino, persero i nostri bagagli imbarcati di cui ne facevano parte le borse dei dischi. Appurato che i dischi non sarebbero arrivati fino all’indomani (giorno tra l’altro della nostra ripartenza) mio padre dovette cimentarsi in una performance “improvvisata” su un traktor (in timecode con i piatti) messo a disposizione dal club. Questo lo costrinse in una notte sfrenata di acquisti da stores digitali, nel tentativo di accumulare musica a sufficienza per affrontare la serata. Visto che io all’epoca ero più pratico di lui nell’uso del software, dovetti fargli per tutta la notte da “secondo” cercando nei folder i brani che mi chiedeva e aiutandolo per quel che serviva nella gestione del programma, questo mi fece guadagnare la simpatia di tutti ed a mattinata inoltrata ebbi la possibilità di mixare qualche disco in quel locale magnifico.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Lo diciamo da sempre, anche se forse qualcosa sta lentamente cambiando, sicuramente l’incapacità di fare squadra e di imporci all’estero come collettivo, con le nostre etichette, la nostra musica, le nostre idee e i nostri brand. Siamo spesso succubi delle cose che vengono dall’esterno e di frivole mode che ci portano a tifare quello o quell’altro fenomeno di turno, quando da sempre in Italia abbiamo tra i più bravi dj e produttori in circolazione. Lavoriamo quindi ad un prossimo futuro in cui saremo noi il punto di riferimento degli altri!
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sto ragionando alla possibilità di investire della musica e del tempo su un progetto alternativo che non porterà il mio nome, che fino a qualche settimana fa era una cosa a cui non avevo mai pensato. Per me essere Gianmaria Coccoluto, il figlio di Claudio, è una cosa naturale e portare il mio cognome è la testimonianza di un qualcosa che non si interrompe, questo rappresenta per me anche uno stimolo a fare meglio e ad applicarmi di più oltre che motivo di orgoglio. La scelta di tenere il mio cognome sembra però essere elemento di disturbo per qualcuno ed è proprio per questo che ho iniziato a pensare a un mio alias, comunque sto lavorando alla cosa con calma.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.