Prima ancora che con la sua bellissima musica, Jonathan Leo, in arte Heartmaker, ti conquista coi suoi modi squisiti. Educato e sorridente, si pone nei confronti di chi ha di fronte – specie se si tratta del suo pubblico o di quello di Adult Only +25 – con fare umile e disponibile al confronto, consapevole che la musica e i dischi devono rappresentare sempre e comunque l’occasione di crescita tanto di chi li ascolta, quanto di chi li propone nei club. Per questo Heartmaker ci piace, perché entrare in contatto con lui, vuol dire avere a che fare con una sorta di “stranezza”, una piacevolissima digressione all’interno di un mondo che troppo spesso si dimentica la ragione della sua esistenza: far divertire e unire le persone e annullare le disparità che caratterizzano la nostra società.
È lui il Giant Steps di questa settimana, siamo lieti di presentarvelo insieme al suo piacevolissimo set!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Ero appena un bambino quando mio padre, che è davvero un grande appassionato, mi faceva già ascoltare ottima musica: da Joe Cocker ai The Queen, dai Creedance agli Scorpions e ai Pink Floyd. Mi racconta che già nella tenera età il mio primo amore è stato il nostro hi-fi che avevamo in casa…ero alto appena quanto gli altoparlanti che stavo sempre lì attaccato, ad ascoltare la musica che mio padre metteva su! Comunque di dischi che mi hanno cambiato la vita ce ne sono un bel po’… “Ease My Mind” degli Arrested Development, “Pump Up The Jam” dei Technotronic per citarne qualcuna: sono cresciuto negli anni ’90 nn c’era internet e la radio era una parte fondamentale della mia vita!
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Durante la mia adolescenza, quando si organizzavano piccoli party a casa di amici. Avrò avuto tredici o quattordici anni ed ero sempre lì, con una consolle improvvisata (due piastre a cassette e un vecchio mixer Yamaha del papà di un mio amico), e mi faceva impazzire quando vedevo i miei amici che si divertivano al ritmo della mia musica.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Per fortuna non ne ho avuti, al massimo ho dovuto solo “metterla da parte” un po’ per via del mio lavoro. Nel 2002 sono andato fuori città e frequentando corsi, studiando molte ore al giorno avevo poco tempo da dedicargli, ma appena prima di addormentarmi le mie cuffiette erano li attaccate alle mie orecchie pronte a cullarmi con i miei dischi preferiti.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Sarò molto sincero, sono sempre stato un dj low-profile: ho messo i dischi in molti party privati e situazioni locali cercando sempre e comunque di fare del mio meglio. A causa del mio lavoro mi sono spostato molto negli ultimi anni tra Brescia,Verona e Treviso, città dove ho conosciuto tantissime persone e frequentato locali storici per la club culture come il Disco Volante (Brescia), il Mazoom (Desenzano del Garda), il Moxa (Verona) e l’Altavoz (Venezia), luoghi speciali dove ho lasciato tantissimi amici. Da settembre del 2016 mi sono trasferito a Lecce e come si dice ”home sweet home”! Qui ho trovato la family di Adults Only +25 che mi ha accolto a braccia aperte mi ha voluto come dj resident insieme al mio gioiello di famiglia di cui vado fierissimo, mio fratello Okee Ru, e a Dan Mela! Ecco, questo è il momento più importante per me e per la mia “carriera” musicale. Insieme ai nostri soci Marco e Michele stiamo portando avanti la nostra causa!
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Mi piace molto andare in bici e macinare chilometri: mi fa sentire libero e spensierato in pace con me stesso. D’altro canto la ricerca musicale perché oggi con questo strumento micidiale che è il web si possono scovare delle perle nascoste con molta più facilità…alimentando la mia passione.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Nessun rimpianto finora! Credo davvero di non averne mai avuti…forse la mancanza di tempo per lavorare ad un disco tutto mio!
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Finger Inc “Can You Feel It”
Nami Shimada & Soichi Terada “Sunshower EP”
Moodymann ”Dem Young Sconies”
Jonny Hammond “Fantasy”
Albero Radius “Celebrai”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
“La storia dell’house music” di Riccardo Sada. Sono molto legato a questo libro e consiglio alle nuove leve di dargli una letta! Lo troveranno molto interessante. Per quanto riguarda i film sono molto legato al regista Tim Burton…praticamente li ho visti tutti!
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Come detto, Adults Only +25 è la mia nuova family e soprattutto un progetto a tutto tondo di cui sono fiero di far parte. Mi ha dato la possibilità di mettere i dischi con dj del calibro di Sadar Bahar, Red Greg, Luca Trevisi, Tama Sumo, Lakuti, DCDJ Soulmind…e anche di partecipare a 180grammi nel mese di maggio!
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Sono molto a favore del web, anche perché è inutile negare che ci ha semplificato la vita…l’importante, come tutte le cose, è farne buon uso.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Mio fratello, con cui condivido parte del mio tempo libero, Dan Mela, Frequency Modulation, i miei amici storici Marco Erroi e Beppe Vivaz (Squat Party), Marcello Napoletano, Gino Grasso, Patrick Gibin aka Twice, Soultaz, Pako S, Genny G, Brando e Nicholas Giabardo aka Jabar. Tutte persone molto vicine a me sia musicalmente che umanamente!
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Qualche anno fa a Napoli, per il party Deep’n Morning, mio fratello mi aveva fatto una sorpresa: mi aveva praticamente obbligato a portare con me la mia borsa di dischi…abbiamo fatto chiusura insieme mentre Dj QU e Linkwood ci facevano i video col cellulare…vi lascio immaginare l’imbarazzo!
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Sicuramente la scarsa collaborazione tra gli organizzatori dei party e/o propietari dei club, visto che in Italia a causa di questo molti hanno chiuso i battenti. Poi i pregiudizi delle persone, il seguire la massa, il non essere propositivi: molti grandi nomi ormai hanno stancato…
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Non è esattamente un passo imminente, ma dopo aver esordito quest’anno con Organica, un nuovo e innovativo progetto che abbraccia arte, cibo, musica e natura, conto di portare avanti e far crescere il festival insieme alla crew…poi, ovviamente, vorrei trovare un po’ di tempo in più per lavorare ad una release tutta mia!
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.