Protagonista indiscusso da tempo della famiglia AMAM, Gaetano Vinci, in arte Hooved, è tornato in queste settimane sulla label di Alessio Mereu per riaprire il suo personalissimo catalogo. A due anni di distanza dal convincete “Timeless EP”, il primo out della serie, è da poco uscito “Blue Moon”, l’EP-occasione perfetta per riprendere quel discorso interrotto troppo precocemente che avrebbe potuto (e dovuto) permettere al giovane siciliano di fare il “salto di qualità”. Non è troppo tardi per affermarsi tra i migliori prospetti della nostra scena, soprattutto se, come nel caso di Hooved, la musica e i contenuti non sono mai mancati.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Onestamente non ricordo un disco in particolare, non credo sia stata una singola traccia. Piuttosto è stata la musica “in toto” a cambiarmi la vita! Mi ha aiutato tanto anche nel modo di pensare e vedere le cose. Ricordo di averlo capito intorno alla fine degli anni ’90, all’epoca ero molto attratto dal genere techno progressive, da lì in poi il mio interesse per la musica è cresciuto sempre più.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Intorno al 2002/2003: ricordo che un pomeriggio mi trovavo a casa del mio amico Marco, suo fratello maggiore Alessandro insieme ad un amico avevano collegato due giradischi ed un mixer al computer per registrare un dj set. Rimasi molto colpito, mi piaceva tutto quello che stavano facendo! Alessandro aveva inoltre istallato sul suo PC un programma amatoriale per creare musica, così da quel giorno, ogni pomeriggio, andavamo nel suo piccolo studio a sua insaputa e cercavamo di fare musica in maniera ossessiva. Dopo qualche anno, anch’io misi su un piccolo studio a casa mia, così facevo ascoltare ad Alessandro tutte le mie nuove produzioni, e lui mi dava delle dritte; il suo amico dj invece, mi insegnò passo dopo passo a usare i giradischi diventando per me l’unico e vero maestro. Ancora oggi è un grande turntablism si fa chiamare dj-Molla.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Non credo di aver avuto momenti di vera crisi, ho avuto piuttosto periodi di scarse o brutte idee, dove tutto quello che facevo in studio non mi soddisfaceva. Col tempo però ho iniziato a conoscermi meglio e ho capito che non è necessario fare musica ogni giorno, tutt’altro… le pause sono una vera e propria boccata d’ossigeno per le idee.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Un passo importante è stato quello di aver suonato in Russia, tre date in tre giorni, Subito dopo lo showcase di AMAM durante il Sónar. È stato fantastico!
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Negli ultimi tre anni ho riscoperto il mio lato sportivo, che col tempo avevo molto trascurato. Dedico solitamente una o due ore al giorno al fitness. Nelle belle stagioni ne approfitto per praticarlo all’aperto, preferisco decisamente stare fuori, a contatto con la natura, credo sia importante e che faccia bene al corpo e alla mente!
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Rimpiango il fatto che fin dal primo giorno non ho mai avuto nessun tipo di guida nel mio percorso musicale, e credo che dal punto di vista tecnico mi sarebbe stato molto d’aiuto. Ma in fondo, quando si impara dalle proprie esperienze credo che tutto rimanga più impresso.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
The Velvet Underground & Nico “The Velvet Underground & Nico”
Lou Reed “Transformer”
Joy Division “Unknown Pleasure”
John Coltrane “My Favorite Things”
Plastikman “Consumed”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Non sono un amante della lettura, però mi piacciono molto i racconti di Franz Kafka. Li consiglio! Come film invece direi “Stalker” di Andrei Tarkovskij, “Velluto Blue” di David Lynch e “Melancholia” di Lars Von Trier. Di questi tre registi vi consiglio le rispettive filmografie.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
“Timeless”, il primo EP che apre il mio catalogo personale su AMAM chiamato AMAMHVD.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Personalmente in maniera positiva! Internet mi ha dato modo di mettermi in contatto con persone con le quali non avrei mai pensato di poter parlare e ovviamente di informarmi ed informare in modo super veloce con risultati eccellenti. Il cattivo uso? Onestamente non mi riguarda.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Mi piace molto scambiare idee musicali con il mio collega di scuderia, e amico prima di tutto, Tobia Coffa. Da quando mi sono trasferito a Milano ci vediamo spesso, e tra una cena ed un party si crea sempre un’ atmosfera molto piacevole. Lo stesso vale per il boss della label Alessio Mereu. È una persona che stimo tantissimo, ha sempre creduto in me fin dal giorno in cui ci siamo conosciuti, al punto di affidarmi un catalogo personale della sua label. Se oggi mi ritrovo quI a rispondere alle vostre domande, credo che il merito sia anche suo.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Purtroppo mi è capitato quando vivevo in Sicilia, mentre suonavo un tizio si avvicina e mi chiede se potevo cambiare genere, voleva che suonassi latino americano perché riteneva molto monotona la mia musica.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Credo che in Italia si pecchi molto di presunzione, dovremmo ascoltare tutti di più e parlare meno. Un problema da non sottovalutare è che tanti club curano molto bene le line up ogni weekend, ma trascurano il soundsystem, che a mio parere resta fondamentale. Infine, è triste constatare come ancora oggi esistano club molto frequentati il cui pubblico non è pienamente consapevole degli ospiti che va ad ascoltare.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
È uscito in queste settimane il secondo AMAMHVD, dal titolo “Blue Moon”. Il terzo è quasi pronto ed include due remix, il primo è firmato da uno dei miei artisti preferiti, Daze Maxim, e l’altro dal giovane talento inglese Voigtmann. Sto lavorando per l’AMAMHVD004, ma per il momento preferisco non aggiungere altro. Rilascerò anche due EP per l’etichetta ucraina ARTREFORM, quindi dopo una pausa lunga due anni, alcuni dei miei lavori iniziano a vedere la luce.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
https://www.youtube.com/watch?v=HCC82KnFg4w