Alessandro Giustini, in arte Lunatik, è uno dei più talentuosi artisti emergenti della scena italiana. Di base a Roma e cresciuto a pane e musica, la passione per la techno è stata per lui una conseguenza naturale e inevitabile. L’esordio da produttore nel 2015, giovanissimo, su Blackwater Label, e una performance di quattro ore al leggendario Tresor di Berlino a soli 21 anni del quale si parlò un bel po’ nella capitale teutonica, sono stati finora i fattori determinanti sulla sua ancor breve, ma promettente carriera. La costante ricercatezza del suono e l’invincibile desiderio di perfezionarsi, l’obiettivo di creare con la propria musica un rapporto indissolubile e definitivo è quanto di più contraddistingue il suono e la personalità di Lunatik. Agli albori di un 2018 che si prospetta come l’anno di svolta per lui, è un piacere per noi presentarvi oggi i suoi quindici passi da giganti abbinati ad un podcast che vi aiuterà a scoprirlo meglio. Non perdetevelo.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Non ricordo un pezzo in particolare, ricordo che mio padre quando ero piccolo – avrò avuto all’incirca sei-sette anni credo – ascoltava solo ed esclusivamente cassette e CD di Ennio Morricone. Ricordo che mi innamorai dei suoi occhi mentre ascoltava quei pezzi e credo che sia stato questo il momento in cui ho capito davvero che la musica sarebbe stata tutto per me.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Fondamentalmente la musica fa parte di me dalla nascita: mio padre si è diplomato al conservatorio di Santa Cecilia di Roma in violino, mia zia in pianoforte e perciò, anche inconsciamente, in fondo ho sempre saputo che la musica sarebbe stata una parte fondamentale della mia vita.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Per ora non ho incontrato periodi di vera e proprio “crisi”. Ovviamente, devo ammetere, che si possono passare periodi della vita in cui si è meno ispirati, è chiaro, anche a causa di fattori esterni alla propria passione.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Indubbiamente suonare quattro ore al Tresor di Berlino a ventuno anni è stato piuttosto emozionante ed intenso. In un club di tale importanza, si impara a stare attenti alle varie fasi che ci sono durante una serata, ed un’esperienza del genere per un dj o produttore non può che essere fondamentale. Entrare a far parte di Absolute Records e Mitten, poi, di certo sono stati momenti importantissimi per me e la mia carriera.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Ultimamente sto attraversando un periodo di estrema serenità, mi piace stare a casa per prendermi del tempo per me stesso, rilassarmi e pensare. Devo essere sincero, dedico alla musica quasi tutta la mia giornata, però mi piace giocare a calcio e seguo la squadra della mia città, la Roma.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
L’unico rimpianto che ho è quello di aver dato troppa importanza a persone che non se la meritavano affatto. Meglio non andare oltre.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Pink Floyd “The Dark Side Of The Moon”
Kraftwerk “The Man Machine”
The Alan Parsons Project “Eye In The Sky”
Drexciya “Journey Of The Deep Sea Dwellr I – II – III”
Blawan “Lavender”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Non sono un lettore accanito, anche se tempo fa un amico mi prestò “L’alchimista” di Paulo Coelho e devo dire che l’ho trovato molto interessante. Di film ce ne sarebbero molti bellissimi, troppi da consigliare, ma già spesso consigliati da tanti altri, perciò ti dico “El topo” di Jodorowsky.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Ricevere una mail da DVS1 in cui mi chiede degli unreleased per un suo futuro progetto è stata la soddisfazione più grande fino ad ora, conoscerlo di persona a Roma e condividere idee con lui mi ha aperto la mente su vari fronti. È il rapporto che mi ha arricchito e tutt’ora mi arricchisce di più artisticamente.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Purtroppo o per fortuna, i media esistono. Internet è – e potrebbe essere – ancor di più uno strumento per condividere ed imparare, non solo musica, ma qualsiasi argomento si voglia. Tutto sta nell’uso che se ne fa.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Naturalmente DVS1 su tutti: per me è un onore poter condividere con lui musica e pensieri. Ce ne sarebbero tanti altri che dovrei citare e ai quali voglio bene, ma sarebbero troppi, perciò preferisco non citare nessuno.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Nei club se ne vedono spesso di cose assurde…perciò non ricordo un episodio in particolare.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Onestamente non credo di poter essere in grado di dare un giudizio sulla scena musicale italiana. Posso parlare per me e per la scena che vivo, e posso dirti che sono molto contento di come la club culture stia provando a rinascere e i club stiano provando a rialzarsi, almeno i pochi rimasti aperti in Italia, grazie ad artisti ed addetti ai lavori pieni di passione e senza troppe pretese. Anzi di pretesa ne hanno una sola: divertirsi con musica di qualità.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Di progetti in cantiere ce ne sono veramente tanti. Per l’inizio del 2018 avrò l’onore di partecipare in alcune compilation con artisti affermati come Electric Indigo, gli Abstract Division, Arnaud Le Texier, Svarog e molti altri. Abbiamo stampato la prima release di Mitten un mese fa e ne abbiamo altre in coda; a breve uscirà “ABSLTD 002 – Alter Nos”: una compilation composta da otto tracce, un doppio LP che include un mio lavoro con il remix di Invite, insieme a Rommek, Hydrangea, OutpostLive, Beat Movement, Worg e Concept of Thrill.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.