Il Giant Steps di questa settimana ci porta in Toscana – e in particolare a Firenze – per presentarvi uno dei giovani dj italiani più validi della scena house, quella delle radici americane e del suono fisico e corposo tipico dei dischi degli anni ’70 e ’80. Parliamo di Mirko Casalini, digger insaziabile e dj dal sorriso coinvolgente, che a Lattex+ ha trovato casa e le condizioni ideali per proporre il suo suono, affiancando di volta in volta quelli che possono essere considerati i suoi modelli.
Mirko ha conquistato da tempo la stima, il rispetto e l’amicizia di Antal e Hunee, due che in quanto a “selezionatori” ne sanno come pochi altri al mondo…non lasciatevi sfuggire i suoi quindici passi e il set che ci ha preparato in esclusiva!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Penso che a darmi questo tipo di emozione non sia stato un singolo disco ma un dj set. Nello specifico penso che sia partito tutto dalla prima volta in cui ho sentito Theo Parrish al Link di Bologna nel 2012: quel modo di mixare generi diversi tra loro e l’energia che mi ha trasmesso durante tutto il set non la scorderò mai!
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Non penso di averlo capito in un momento preciso, piuttosto che sia tutto legato al fatto che tutti i giorni mi alzo con la voglia di ascoltare la musica che già conosco per preparare al meglio i set di e con la voglia di scoprirne sempre di nuova. Fino a quando avrò questa motivazione non potrò farne a meno.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Per fortuna nel mio breve percorso in questo mondo non ho ancora dovuto attraversare periodi di crisi e spero di tenerli più alla larga possibile!
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Sinceramente credo che sia molto presto per parlare di carriera, comunque ho passato dei bei momenti e i più importanti sono legati alla serata che ho fatto al Disco Volante a Brescia, l’inizio della collaborazione con Lattex+ (party col quale sono tutt’ora legato) e anche alla festa Time To Play dello scorso anno dove ho avuto l’occasione di vedere all’opera e di mettere la mia musica insieme a alcuni dei dj italiani che più rispetto!
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Oltre alla musica l’unica passione che ho è il calcio. Ci ho giocato per diversi anni da ragazzo e ho sempre seguito e tifato la Fiorentina fin da bambino; a breve ritornerò anche sui campi da gioco dopo diversi anni di stop quindi credo che prossimamente tornerò a dedicare molto tempo anche a questa mia passione.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
I miei rimpianti più grandi musicalmente parlando non sono legati al mio percorso personale, ma al fatto di essere legatissimo alle sonorità del passato ma di non aver potuto vivere quegli anni e quindi di vedere all’opera tanti dj e artisti che hanno prodotto la musica che ascolto quotidianamente…
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Mi sento di consigliare questi cinque album. Sono tra quelli che porto più spesso in borsa, oltre ad esser stati prodotti da alcuni dei miei artisti preferiti:
Little Louie Vega “Starring”
Mr Scruff “Ninja Tuna”
Gil Scott Heron & Brian Jackson “It’s Your World”
Peven Everett “Power Soul”
Anthony Nicholson “Destination”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Sotto questo punto di vista credo di aver poco da consigliare, dato che purtroppo ho pochissimo tempo per leggere e sono più uno da serie tv che da film.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Sicuramente l’avere la possibilità di condividere i piatti con alcuni dei dj che stimo e che non mi sarei mai immaginato di avere a una distanza così ravvicinata; poi raccogliere i loro feedback, talvolta positivi, oltre all’ovvio piacere di vedere la gente ballare la musica che proponi ogni volta!
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Credo che il web, se usato con criterio, sia fondamentale per chi sceglie di fare il dj per almeno tre motivi che rappresentano, secondo me, un vantaggio enorme che le generazioni precedenti non hanno avuto:
1 – la facilità con la quale attraverso i social puoi creare e mantenere rapporti con dj, promoter e persone che non hai modo di veder spesso;
2 – il vantaggio enorme di poter fare ricerche usando piattaforme come Discogs, dove è possibile trovare interi cataloghi di quasi tutte le etichette;
3 – l’utilità di Youtube che ti permette di trovare e ascoltare per intero una buona parte della musica uscita fino ad oggi.
Basta non abusarne!
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Beh, penso che la lista delle persone con le quali vorrei essere in contatto quotidianamente potrebbe essere molto lunga, certo è che negli anni ho avuto la fortuna di conoscere e instaurare buoni rapporti con alcuni di quei dj che rispetto molto come Volcov, Antal, Hunee, Dcdj Soulmind, Twice, Gino Grasso, Luca Trevisi e Native, che per me sono dei punti fermi e dai quali penso di aver appreso molto!
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Situazioni assurde al momento penso di non averle mai vissute
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Credo che attualmente non si possa parlare di una vera e propria scena Italiana ed è un peccato perché il nostro paese è pieno di ottimi dj, sia di vecchia generazione che di nuova, ma non c’è la voglia di essere tutti uniti e di voler raggiungere un obbiettivo comune. Spesso la mancanza di rispetto e un po’ di invidia verso i traguardi raggiunti da altri portano a creare dei sottogruppi che non fanno assolutamente bene a nessuno. Bisognerebbe ripartire dalle basi per poter creare una vera e propria scena!
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Lo considero ancora un sogno piuttosto che un progetto concreto, ma il prossimo passo che vorrei fare è quello di aprire una mia label!
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
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