La prima volta che ho sentito Morkebla su disco, mi sono domandato da dove venisse. Ho fatto i miei viaggi sulla provenienza: “Questo viene dal nord. E’ svedese oppure norvegese. No figuriamoci, sarà tedesco. Inglese no.” E’ italiano. Questo dovrebbe farvi capire tante cose, come – ad esempio – che questa cosa del “è italiano ma quel suono è tedesco oppure inglese” ce la dobbiamo dimenticare e la dobbiamo smettere. E’ italiano. Punto. Potrei fermarmi qui e lo farò, aggiungendo che raramente un producer esordiente riesce ad inserire una tale percentuale di emozione pura nelle proprie produzioni. Questo vuol dire avere talento. Per tutto quelli che saranno all’imminente roBOt Festival, cercate il suo nome in line up.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Domandona – ad essere sincero credo sia “Bergtatt” degli Ulver. Uno dei pochi dischi black metal che ascolto ancora con regolarità fin da quando l’ho scoperto.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Credo sia stato circa 5 anni fa: parlando con un amico che è ormai parte della “scena” sperimentale italiana ed internazionale da diversi anni, gli avevo esposto i miei dubbi sul senso di un nuovo progetto come quello che avevo in mente; avevo paura si sarebbe ammassato nel mucchio assieme a tanti altri. Con poche persone questa persona mi disse che dovevo avere ben chiaro il motivo per il quale avevo deciso di intraprendere questa strada, e per me era già così in realtà: volevo raggiungere un maggiore livello di introspezione e ricerca di me stesso, una sorta di meditazione costante. Credo che proprio da quel momento ho cominciato ad avere davvero chiaro cosa fosse Morkebla.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Penso che il mio sia un momento di crisi costante. Spesso vivo un rapporto anche di odio con la musica: certe volte mi capita di non ascoltare dischi per giorni, altre invece non faccio che divorare musica – questo si riflette anche sul mio modo di produrre, nel quale risulto essere molto incostante.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Sicuramente aver suonato in giro per festival nazionali e all’estero affiancando artisti importanti è stata un’esperienza decisamente forte e non escludo di continuare a farlo, ma negli ultimi 6 mesi mi sono concentrato parecchio sulla produzione e molto meno sulle date, che tra il 2012 e il 2013 sono fioccate come se niente fosse. Credo che in questo momento per me sia meglio ridurre le apparizioni live e concentrarmi sulle uscite programmate e future, che ora come ora per me hanno davvero la priorità.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Oltre al mio lavoro diurno ne ho un secondo “serale” come professore di inglese, che è anche un po una passione. Trascorro il tempo libero che mi resta con la mia ragazza e gli amici. Guardo pochi film nuovi e molti vecchi e adoro le serie TV di qualità, a cui dedico sempre troppo poco tempo…
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Devo dire di non avere particolari rimpianti, anche se per mancanza di tempo io e altri due musicisti (Luca Sigurtà e Rainbow Lorikeet) siamo stati costretti a mettere da parte il nostro progetto a 3, Awkwardness, avviato assieme circa un anno e mezzo fa. Non è un vero e proprio rimpianto perché sono sicuro troveremo tempo ed energie anche per Awkwardness prima o poi.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
The Cure – Pornography
Tangerine Dream – Phaedra
Drexciya – Neptune’s Lair
Lycia – The Burning Circle and then Dust
Lucio Battisti – Anima Latina
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Film: visto che è una domanda piuttosto ampia mi limiterò a ciò che ho visto-rivisto di recente
THX 1138 di George Lucas
Na srebrnym globie (Sul Globo D’Argento) di Andrzej Zulawski
Under the Skin di Jonathan Glazer
Solo Dio perdona (Only God Forgives) di Nicolas Winding Refn
Only Lovers Left Alive di Jim Jarmusch
e non vedo l’ora che esca l’ultimo di Abel Ferrara su Pasolini
Libri:
Italo Svevo – La coscienza di Zeno
Robert W. Chambers – The King in Yellow
Alexander Shulgin & Ann Shulgin – TIHKAL
H.P. Lovecraft – The Colour Out of Space
Albert Hoffman – LSD, il mio Bambino difficile – riflessioni su droghe sacre, misticismo e scienza
Luigi Serafini – Codex Seraphinianus
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
La mia uscita su Where to Now? e il fatto che sia andata sold-out a pochissimo tempo dalla sua uscita. Credo che questa label di Brighton (che ha prodotto tra gli altri WANDA GROUP, Ketev, Helm, etc.) stia lavorando davvero molto bene. La settimana scorsa è uscito invece il mio split con Jimmy Billingham aka HOLOVR per la sua nuova etichetta Indole Records – sono molto contento anche di questo lavoro, per il quale ho composto i 3 pezzi che fanno parte del disco in 3 giorni (+ 3 di mix e mastering)…in maniera totalmente diversa dal modo in cui lavoro…è stata una bellissima esperienza.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Il web è uno strumento nel quale mi immergo spesso e volentieri, non lo nego. Cercando di vedere il tutto da un punto di vista più esterno ed oggettivo possibile ritengo che non siamo così lontani da ciò che ci è stato prospettato anni fa da scrittori come William Gibson e Philip K. Dick; da una realtà utopica-distopica come quella di Huxley nella quale ormai l’uomo viene schiacciato e soggiogato dalla presenza massiccia e l’influenza massificata del web nella sua vita. Ciò che preoccupa di più è pensare in quali condizioni potrebbero vivere gli esseri umani e cosa sarebbero disposti a fare se da un giorno all’altro fossero privati di tutta questa immensa rete e della tecnologia che li circonda, cosa accadrebbe se questo immenso meccanismo si bloccasse o diventasse un bene di lusso? Nonostante tutto ciò, in quanto esseri umani, siamo circondati da continui stimoli “viventi” e non virtuali… e sarebbe bello non dimenticarcene. Personalmente mi rendo conto di avere un bisogno sempre più crescente di alcuni momenti di distacco totale dalla costante frenesia mediatica in cui vivo…e fortunatamente ci sono giornate in cui non accendo il computer e guado il telefono il meno possibile, in una sorta di catarsi benefica.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ce ne sono molti, italiani e non: sono persone con cui mantengo costantemente i contatti e dai quali mi piace ricevere feedback e allo stesso modo darne. Molte cose si stanno muovendo anche a livello di label e ci sono realtà davvero interessanti, ad esempio BAROC, Farbwechsel di Budapest, Videogamemusic del giovanissimo Sam Bristow, la nostrana Haunter Records che sta facendo cose fichissime anche a livello di eventi e Gang of Ducks per citarne alcune…
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Onestamente non saprei. Non è così strana ma è la prima che mi viene in mente…direi forse mangiare banane e bere vodka in un backstage assieme a KODE9, eravamo tutti e due belli carichi e lui aveva delle scarpe davvero brutte…
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
In realtà tendo a non considerare ciò che non mi interessa e non provo rancori, risentimenti o invidie nei confronti di nessuno. Cito proprio queste parole perché spesso le ho sentite da parte di altri nei miei confronti (chissà perché poi?)…fondamentalmente tendo a non pormi troppi problemi su ciò che musicalmente non ritengo interessante. In Italia è pieno di realtà validissime così come un sacco di merda, ma è così ovunque, per cui basta saper scegliere.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Il nuovo album su Reckno, in arrivo ad ottobre, si chiamerà “Pisces Sun, Capricorn Rising” – 8 tracce + 3 remix di cui sono davvero molto orgoglioso. Credo sia il mio lavoro più completo e sicuramente quello che ha richiesto più tempo e sforzi, è un album di cui sono davvero molto contento e spero che spacchi come deve…
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.