Come quella di tanti altri giovani artisti che animano e alimentano il movimento underground, la storia artistica di Nicola Belligoli, in arte MTD, nasce e muove i suoi primi passi seguendo il copione non troppo originale, ma comunque sufficientemente duro e stimolante, che impone a tanti musicisti e produttori di creare una piattaforma per mettere alla prova la propria musica. Il giovane mantovano, infatti, una volta raggiunta la consapevolezza di avere dei contenuti da esprimere, animato da una passione sana e pronto a sacrificare quanto messo via (e quanto sa dovrà metter via) col sudore del lavoro, da alla luce Sonntag Morgen nel Febbraio del 2011, dividendone oneri e onori col socio (e amico) Tracy.
È proprio qui che esce, come fisiologico che sia, buona parte della sua musica, ragione per cui è la stessa label a fotografarne, passo dopo passo, release dopo release, la sua crescita. Ora che le prime vere soddisfazioni cominciano ad arrivare con continuità, pronto a cogliere ogni occasione buona per la definitiva maturazione, siamo lieti di presentarvelo qui su Giant Steps, insieme ai suoi quindici passi.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Trovare il disco o la traccia che mi ha fatto capire tutto questo non è affatto semplice. Ce ne sono parecchie, ma forse quella che veramente ha fatto scaturire un emozione particolare, diversa dalle altre è il remix di Aphex Twin per “Falling Free” di Curve. Non ricordo con esattezza quanti anni fa è successo, ma ricordo che la prima volta che sentii questa traccia rimasi quasi ipnotizzato dalla sua particolarità.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Chiaramente questo passaggio non arrivò subito, cominciai a capire che la musica poteva diventare sempre più importante all’interno della mia vita nel momento in cui iniziai a sentire le mie tracce suonate anche dai cosiddetti “big”. Il loro apprezzamento e supporto rappresentano un motivo di soddisfazione enorme e, soprattutto, un grosso stimolo per cercare di migliorare sempre di più.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Crisi vere e proprie non ce ne sono state, anzi credo di aver vissuto sempre periodi abbastanza positivi. Ovviamente in questo campo di alti e bassi ce ne sono, periodi molto produttivi e ricchi di ispirazione si alternano a periodi un po piatti, se così vogliamo chiamarli, ma tutto sommato mai nulla di veramente negativo.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
I momenti importanti sono moltissimi. Al primo posto metterei sicuramente l’uscita del primo vinile su Sonntag Morgen, che ha riscontrato moltissimi feedback positivi e ha indubbiamente alzato il livello artistico mio e del mio socio Tracy. Altri momenti fondamentali, sono stati quelli scanditi dalle numerose collaborazioni con vari artisti (ormai amici stretti) o etichette (anche internazionali) che mi hanno portato a stampare già sette EP in vinile. Infine aggiungerei anche le collaborazioni con diversi staff e club come l’Affekt di Frosinone o Funk You di Milano che di recente mi hanno permesso di suonare al fianco di veri e propri mostri sacri della techno come Oscar Mulero o Dave Clarke.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Parto col presupposto che il quello del dj/produttore, purtroppo, non è il mio unico lavoro, quindi quando riesco ad avere tempo libero lo dedico maggiormente alla musica. Detto questo sono appassionato anche di snowboard, anche se ultimamente lo sto trascurando parecchio.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Grossi rimpianti non credo di averne, diciamo che uno potrebbe essere non aver stampato in vinile sin dall’inizio la mia label. Come dicevo prima, però, non si può nemmeno catalogare come rimpianto vero e proprio. Sicuramente anche il fatto di non aver avuto la possibilità di intraprendere studi specifici sulla musica lo si potrebbe considerare tale, ma credo che l’essere autodidatta abbia portato lo stesso i suoi frutti.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Snow Ghost “A Small Murmuration”
Boards Of Canada “Tomorrow’s Harvest
Radiohead “Kid A”
Agoria “Impermanence”
Ludovico Einaudi “Una Mattina”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Questo non è decisamente il mio campo: non son per niente un gran lettore, ma in ogni caso consiglierei come scrittore Stephen King, mentre come film la lista potrebbe essere infinita ma tra tutti al momento mi sento di consigliarvi “Educazione Siberiana”.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Tra tutti, credo che il risultato di cui vado maggiormente fiero è quello di vedere la nostra etichetta crescere e migliorarsi di mese in mese. Partita circa quattro anni fa quasi per gioco, ha raggiunti livelli inaspettati, con prospettive sempre più rosee!
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Beh credo che ormai il web sia fondamentale: il dj moderno lavora e si fa pubblicità maggiormente attraverso i social network; non parlo solo degli emergenti, ma basta guardare anche i nomi più importanti che pubblicizzano ogni serata o evento per ottenere sempre più visibilità. Tutto sommato credo che, se usato nel modo giusto, il web possa rappresentare un grandissimo vantaggio per lavori come questo.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
I dj, i producer e gli artisti in generale dai quali prendo ispirazione sono veramente tanti: partendo da tutto il “filone UK” – quindi Surgeon, Ruskin, Blawan – passando poi alla scena spagnola capitanata da Mulero, per finire anche oltreoceano con i leggendari Jeff Mills o Robert Hood. Per quanto riguarda l’Italia sento di avere una grande affinità con tutta la crew romana capitanata da Conrad Van Orton, Vilix e VSK (ormai diventati anche grandi amici); seguo e mi confronto spesso, inoltre, con Max_M, Mattia Trani e The Noisemaker. Poi c’è il mio socio Tracy, ovviamente.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Era il 2013, avevo una data importante ad Amsterdam per un grosso evento; mi ero preparato tutto nei minimi dettagli, ma Lufthansa ha pensato bene di smarrire uno dei miei bagagli durante il volo di andata, così gran parte della mia strumentazione non c’era. È stato uno dei momenti di panico più grandi che abbia mai avuto: fino a dieci minuti prima del mio set non sapevo come fare, ma poi magicamente si è risolta la situazione grazie anche alla super efficenza dello staff che è riuscito a rimediare strumentazione simile alla mia e ho potuto così esibirmi ugualmente.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
In assoluto l’ormai nota “guerra” tra staff, ormai protagonista in quasi tutte le grandi città. I diversi promoter, anziché coalizzarsi e organizzarsi cercando di collaborare, tendono a scontrarsi tra loro impedendo la crescita “sana” del moviemnto. Fortunatamente qualcuno che va per la propria strada senza odio o rivalità nei confronti di altre organizzazioni c’è ancora!
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho svariate release in vinile in uscita – tra tutte cito “Dreamers EP” su Abstract Animal che dovrebbe uscire proprio a brevissimo. Inoltre ci sarebbero anche diverse date già confermate in Italia e all’estero ma preferisco non anticipare troppo…
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.