Francesco e Federico aka Nas1 sono due ragazzi bolognesi giovani ma che non hanno paura di cimentarsi in un genere solitamente appannaggio di grandi esperti della console e della produzione, quella house lenta, sensuale e “raw” che ha in Theo Parrish il proprio nume tutelare. In realtà però non è l’età a fare la differenza nel genere, se è vero che Bosconi, come al solito orgoglio italiano, sempre attenta a un certo tipo di sound, ha dato loro la possibilità di stampare un EP da ben cinque tracce, “Super Quartet EP” e che Nick Anthony Simoncino ha incluso due loro tracce nella compilation della sua Hotmix Records: non conta quanti anni si abbiano, quando ci sono il gusto e il talento nel suonare funky e caldi come insegna la grande scuola della primissima house, quella di Detroit, di Moodymann e dello stesso Parrish.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Non tanto una traccia, quanto più tutto il movimento della musica elettronica ed in particolare quella proveniente da Detroit.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
La musica è sempre stata presente nelle nostre vite, ancora prima di cominciare a produrre musica insieme e l’abbiamo sempre vissuta come una passione molto genuina. Solo da relativamente poco tempo abbiamo capito che se non ci chiudiamo in studio a produrre rischiamo una crisi di astinenza. E’ diventato quasi un bisogno, ci divertiamo troppo quando ci rintaniamo lì dentro.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Nessuno in particolare.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Ogni piccolo traguardo è stato importante, perché, specialmente all’inizio, ci ha permesso di capire che quello che facevamo, oltre a gratificare noi, aveva valore anche per altre persone e che quindi ci stavamo muovendo nella giusta direzione.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Siamo molto appassionati di basketball: sia da guardare, che da giocare! Seguire la pallacanestro americana non è facile per via del fuso orario ma facciamo il possibile per non perderci mai una partita. Fare due tiri a canestro o andare in piscina sono i metodi che preferiamo per scaricare un po’ di tensione.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non crediamo si possa parlare di veri e propri rimpianti, siamo molto contenti del percorso fatto fino ad oggi. Forse l’unico è non aver mai studiato pianoforte.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
In ordine casuale:
Cybotron “Alleys Of Your Mind” (Deep Space Records, 1981)
Miles Davis “Kind Of Blue” (Columbia Records, 1959)
Theo Parrish ”First Floor” (Pacefrog Records, 1998)
Marvin Gaye “Let’s Get It On” (Tamla, 1973)
Un qualsiasi disco Sound Signature.
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
“Joaquin Phoenix – Io sono qui!” e da leggere “Alta Fedeltà” di Nick Hornby.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Il nostro primo EP su Bosconi. Riassume quasi due anni di produzioni: dai primi approcci alla composizione con sole macchine analogiche, fino a lavori più recenti in cui però non abbiamo mai smesso di sperimentare.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Ci piace utilizzare internet per condividere musica e rimanere in contatto con amici e “colleghi”. Per noi questo è davvero fondamentale. Rende anche più facile la ricerca musicale e la condivisioni di conoscenze: una buona metà dei problemi tecnici che riscontriamo in studio li riusciamo a risolvere in poco tempo grazie all’esperienze condivise su tanti gruppi e forum. Dall’altro lato è una vera e propria giungla! Abbiamo notato che ultimi anni le informazioni, riguardanti anche argomenti molto specifici, sono aumentate esponenzialmente ed è facile perdersi. Tanta quantità e, a volte, poca qualità: bisogna essere dei bravi selezionatori di informazioni, musicali e non.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Sicuramente i compagni di etichetta Bosconi, Kyle Hall e i maestri del Kitchenstudio3, per citarne alcuni. In più ci sono tanti produttori che abbiamo avuto modo di conoscere, magari in maniera meno approfondita o al di fuori dello studio di registrazione, ma con cui direttamente o indirettamente non smetteremo mai di confrontarci. Su tutti Theo Parrish.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Alla nostra prima trasferta all’estero, presi dall’euforia, abbiamo messo dischi fino ad un orario improbabile: non ci staccavamo più dalla consolle. Col sole già alto nel cielo, abbiamo fatto appena in tempo a passare in hotel a prendere le nostre cose che stavamo già perdendo l’aereo per tornare in Italia.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
La cosa che forse ci da più fastidio è vedere tante persone che criticano e poche che fanno. Non è vero che la nostra scena è così pessima come viene sempre descritta. Ci sono situazioni interessanti, tanti producer, molti dj di talento e musica di qualità made in Italy. Tutto passa in secondo piano perchè ci perdiamo nel sottolineare cosa non va, senza mai proporre nulla di costruttivo. Sicuramente è più facile scrivere due status su Facebook che organizzare un party, mettere insieme una web radio o fare un disco. Il problema è che tutto questo “parlare” non solo è fine a se stesso, ma oscura e svaluta l’impegno di tante persone che si danno davvero da fare e con risultati concreti.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
In questi giorni uscirà una compilation sulla Hotmix di Nick Anthony Simoncino con due nostre tracce e a fine mese sarà disponibile il primo disco della nostra nuova label, la Crimini Records, che abbiamo fondato assieme ad alcuni amici del Kitchenstudio3 e che conterrà tre pezzi nostri e uno di Kosmiko & Grienkho. Abbiamo qualche disco in cantiere: uno su Bosconi, altri due di cui ancora non possiamo anticipare nulla, più un paio di various artists ai quali contribuiremo con delle nostre produzioni.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.